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10-05-2007
DAS ICH
Some kind of (german) monsters
di Roberto Alessandro Filippozzi
Il prossimo anno anche i tedeschi Das Ich festeggeranno 20 anni dalla nascita della loro creazione sonora, ma lo storico duo formato dal corpulento Bruno Kramm e dallo scheletrico e demoniaco (ma di persona assolutamente simpaticissimo e cordiale) frontman Stefan Ackermann non sembra pensare più di tanto alle celebrazioni, e difatti, in attesa di completare la stesura del prossimo album da studio, la leggendaria icona del suono elettro-apocalittico continua a calcare i palchi di mezzo mondo senza sosta. Fra pochi giorni i Das Ich saranno nuovamente in Italia per una manciata di date live, ed abbiamo pensato di scambiare quattro chiacchiere col gentilissimo (ma talvolta un po' troppo conciso) Bruno Kramm per introdurre gli imminenti concerti di cui sopra, per parlare un po' della doppia raccolta "Addendum" appena pubblicata e per cercare di carpire qualche informazione circa il prossimo capitolo discografico del duo (previsto per il 2008), nella speranza che si tratti di un lavoro più convincente del non troppo esaltante "Cabaret" dello scorso anno. Un'intervista in vero abbastanza povera di grandi rivelazioni, ma comunque utile per tastare il polso ad uno dei nomi più influenti ed importanti dell'intero panorama electro-dark teutonico e mondiale: ecco cosa ci ha raccontato il solito affabile Bruno...
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Ogni qualvolta un gruppo affermato esce sul mercato con una raccolta di rarità, un 'best of', un live album o un DVD, l'impressione è che il gruppo stesso si voglia prendere una sorta di 'pausa creativa' per riorganizzare le idée per il prossimo album: è il vostro caso con "Addendum"?
"No, no, anzi, stiamo già lavorando alacremente al prossimo album! Il fatto è che volevamo assolutamente far uscire un disco come 'Addendum' da parecchi anni ormai, e ora finalmente ci siamo riusciti."
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"Addendum" è una raccolta piuttosto particolare, dal momento che non è definibile come un 'best of' ed include canzoni che partono dai vostri esordi ma si fermano al 1999: perché avete optato per questa particolare scelta?
"A dire il vero, si tratta di brani che appartengono ad album ed EP non più disponibili in commercio: mi riferisco a 'Morgue', 'Stigma', 'Das Innere Ich' e 'Re_laborat', ai quali vanno aggiunte alcune versioni da singoli anch'essi non più disponibili... Con questa doppia raccolta tentiamo di rendere queste cose nuovamente disponibili sul mercato, visto che sinora le si trovava solamente più su Ebay a prezzi molto, molto alti..."
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Fondamentalmente gli unici due inediti presenti su "Addendum" sono due versioni demo risalenti al 1988: perché avete optato proprio per queste due canzoni come unico materiale inedito da includere sul doppio CD?
"Beh, non le avevamo mai incluse in alcun altro disco sinora realizzato (a dire il vero 'Exorzist' è poi divenuta la celeberrima 'Des Satans Neue Kleider', poi pubblicata su 'Satanische Verse' nel 1990, nda), così abbiamo pensato si trattasse di un buon trucchetto (oddio, de gustibus... nda)!"
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Su "Addendum" avete dato grande spazio ai brani ripresi da "Morgue" e "Das Innere Ich", sicuramente fra i vostri lavori più controversi e particolari: perché proprio quei dischi, anziché altri della vostra carriera?
"Perché quegli album, come ti dicevo prima, non sono più disponibili da parecchio tempo ormai... Se qualcuno si compra sia 'Relikt' (altra raccolta di rarità dei Das Ich uscita nel 2003, nda) che 'Addendum', avrà un quadro perfetto degli stili musicali che abbiamo abbracciato nella scorsa decade."
"Il prossimo album sarà di nuovo completamente diverso dal precedente: i nuovi brani suonano davvero danceable, in un modo che i Das Ich non avevano mai sperimentato prima..."
(Bruno Kramm)
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Su "Addendum" sono stati inclusi anche alcuni remix da "Re_laborat", incluso il famosissimo remix per "Destillat" firmato dai VNV Nation: perché non vi siete preoccupati di ottenere qualche nuovo remix per l'occasione, di modo da includere più materiale inedito sul doppio CD?
"Perché la gente continua a subissarci di richieste per comprare 'Re_laborat', e dopo averne ricevute letteralmente qualche migliaia, era decisamente tempo di reagire in modo consono (ride, nda)!"
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Dal momento che molti vostri vecchi titoli non sono più reperibili sul mercato, come dicevi anche tu poc'anzi, non sarebbe stato meglio ristampare ogni album nella sua totalità, magari aggiungendovi delle bonus-track 'ad hoc'?
"No, perché sarebbe stato troppo costoso ripubblicarli tutti quanti... Alla fine non ne avremmo neppure vendute troppe copie, quindi abbiamo optato per questa soluzione. In tempi di scaricamento selvaggio di files in formato mp3, non avrebbe avuto alcun senso ripubblicare il nostro intero catalogo."
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Pensi che "Addendum" sia più indicato per chi ancora non vi conosce? È probabile che i vostri fans più fedeli abbiano già tutti quei brani...
"Il tempo corre veloce, molti dei nostri fans più giovani continuano a chiederci quei dischi ormai fuori catalogo e talvolta alcuni di essi pagano cifre esorbitanti per acquistarli su internet... È a loro che è rivolta la pubblicazione di un disco come 'Addendum', affinché possano reperire quel materiale ormai difficile da recuperare altrimenti."
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State per esibirvi nuovamente in Italia: che rapporto avete col nostro paese, e cosa possiamo aspettarci dai prossimi concerti?
"Amiamo sempre tornare a suonare in Italia, ed ovviamente verremo per proporre il meglio del nostro repertorio, anche perché non si tratta di un vero e proprio tour con un nuovo album da supportare, quanto piuttosto di apparizioni speciali tipo festival e/o mini-tour localizzati..."
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Venendo al futuro, mi dicevi che siete già al lavoro sul prossimo album, e vorrei chiederti quale direzione esso prenderà...
"Sarà di nuovo completamente diverso dal precedente: i nuovi brani suonano davvero danceable, in un modo che i Das Ich non avevano mai sperimentato prima... Ci piace cambiare faccia di volta in volta, album dopo album: ripetersi non avrebbe alcun senso per noi."
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C'è qualcos'altro in ballo per voi in questo 2007?
"Beh, saremo piuttosto impegnati, visto che andremo nuovamente in tour sia in Russia che negli USA, oltre alle altre date sparse di cui ti parlavo prima..."
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Il prossimo anno festeggerete 20 anni dalla creazione dei Das Ich, senza dubbio un traguardo molto importante: avete in programma di realizzare qualcosa per celebrare degnamente la ricorrenza?
"Penso che pubblicare un nuovo album sia il regalo perfetto anzitutto per noi stessi: ci teniamo a dimostrare di essere ancora attivi e di guardare avanti, verso nuovi orizzonti artistici."
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Negli ultimi 19 anni siete sempre stati al 'top' della scena dark-electro, attraendo fans anche dalla scena più spiccatamente 'gothic' e procedendo serenamente, senza mai aver rischiato la scissione o la stagnazione: qual è il vostro segreto?
"Se lo conoscessimo, probabilmente avremmo venduto tale idea per farne un libro (ride, nda)! No, seriamente, noi proviamo semplicemente a mantenerci freschi ed a farci influenzare dal mondo che ci sta attorno. L'essere sempre in tour ci aiuta inoltre a mantenere viva l'ispirazione, poiché vediamo e viviamo situazioni molto differenti da nazione a nazione."
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C'è, nella vostra carriera, qualche ricordo negativo e/o qualcosa che, potendo, vorreste cambiare?
"A dire il vero non cambieremmo proprio nulla, le nostre vite sono ciò che sono proprio per via delle cose che abbiamo fatto. Siamo felici delle nostre vite, quindi perché cambiare alcunché di esse?"
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Con tutta la vostra esperienza sulle spalle, quale lezione vi sentite di poter offrire a quelle giovani band che vi prendono come esempi da seguire?
"Non fidatevi mai degli altri, ma anzi, rimanete fedeli alle idee che avete messo nella creazione della vostra band: nessuna etichetta del mondo può essere così buona sul piano creativo come lo siete voi stessi."
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Sia che vi sciogliate domani stesso o che andiate avanti per altri 20 anni, di certo avete lasciato un segno tangibile nella scena musicale oscura: come vi sentite al riguardo?
"Beh, non sono cose a cui pensiamo così spesso... Ovviamente siamo molto orgogliosi di aver fornito linfa vitale alla scena underground per un periodo così lungo, ma la cosa finisce lì..."
http://www.dasich.de/
http://www.dansemacabre.de/