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24-04-2007
YENDRI
La principessina fra le macchine
di Roberto Alessandro Filippozzi
Stavolta Yendri non ci ha fatto aspettare nuovamente tre anni (come quelli intercorsi fra il capolavoro "Fluch Und Segen" e la raccolta di materiale inedito della primavera 2006 "Playdoll") prima di tornare sulle scene, e noi non possiamo che gioire di questa sua scelta. Ad appena un anno esatto di distanza da "Playdoll" esce infatti il nuovissimo "Malfunction", sesta release sulla lunga distanza per la grande artista di Amburgo, nuovamente patrocinata dalla Mental Ulcer Forges dell'amico e collega Rudy Ratzinger (:Wumpscut:). Un sodalizio importante quello con Rudy, al quale vanno i nostri ringraziamenti per aver riportato sotto i riflettori l'Arte di quella che lui stesso ha opportunamente ribattezzato 'l'oscura principessina dei suoni elettronici non-convenzionali'. Yendri è quindi tornata pienamente in attività, ed in un panorama sempre più povero di lavori realmente significativi ce n'era davvero bisogno: "Malfunction" conferma quanto di buono l'oscura ed enigmatica artista aveva detto in passato attraverso uno stile personalissimo, lontano anni luce dalla sterilità che regna in certi filoni della scena elettronica alternativa, anche se certi nostri colleghi tedeschi sembrano pensarla in maniera diametralmente opposta, forse perché schiavi di una scena sì rigogliosa e vitale, ma verosimilmente bisognosa di monetizzare a tutti i costi quella che anzitutto dovrebbe essere una passione fra le più profonde... Ma questa è un'altra storia, e noi siamo qui per discutere con Yendri della sua nuova fatica discografica, certi che fra circa otto mesi sarà doveroso e giusto includere "Malfunction" nelle fatidiche 'top ten' di fine anno. Ecco cosa ci ha raccontato la stessa Yendri in questa lunga e piacevolissima chiacchierata...
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Ad un anno esatto dall'uscita della raccolta di materiale inedito "Playdoll" sei tornata sul mercato col tuo sesto album "Malfunction", ma ricordiamo che prima di "Playdoll" eri sparita dalla circolazione per ben tre anni... Stai tornando a dedicarti alla musica con più regolarità?
"Sì, è quello che spero, sto sempre lavorando a nuova musica. Quando ho messo insieme 'Malfunction' c'erano già ben 24 brani fra cui scegliere, alcuni dei quali sono stati resi disponibili nella sezione download del mio sito."
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Per pubblicare il tuo nuovo lavoro ti sei nuovamente affidata alla Mental Ulcer Forges di Rudy Ratzinger (:Wumpscut:), e ciò fa pensare che tu abbia negoziato un buon deal con Rudy stesso...
"Non c'è stata molta negoziazione, è partito tutto da alcuni remix: lui mi contattò per chiedermene uno, ed ero confusa sentendo quanto e come Rudy amasse la mia musica. Ricordo che trovai una delle sue canzoni su internet e ne rimasi parecchio affascinata... Dopo aver fatto alcuni remix per :Wumpscut: gli mandai un CD pieno di canzoni inedite, alché lui mi disse che sarebbe stato un peccato privare tutto quel materiale della pubblicazione, e finimmo con lo stilare la scaletta di 'Playdoll' per poi pubblicarlo."
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Rudy non è solo colui che dirige la label per cui incidi, ma è anzitutto un musicista che conosce molto bene la musica ed ama le cose che tu fai: qual è la parte migliore del lavorare con un artista così quotato?
"A dire il vero il fare musica non è il nostro principale argomento di conversazione, ma a volte ne parliamo, non tanto del processo di realizzazione della musica stessa, quanto piuttosto dell'equipaggiamento che utilizziamo. Parliamo anche della scena in generale, ma quando ci incontriamo non usiamo mai il tempo speso assieme per fare musica, ed anzi, preferiamo andare al cinema o guidare fino in Austria per andare a divertirci. Il vero lavoro, come il finalizzare l'artwork o lo stilare la tracklist, lo facciamo via internet. La differenza tra il suo modo di lavorare e quello di una label che ha sotto contratto molti più artisti sta nel fatto che ci possiamo concentrare di più sul mio lavoro, e questo proprio perché non ci sono molte altre uscite da curare, ma di contro una grossa etichetta ha di certo più esperienza con diversi stili musicali."
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"Malfunction" è uscito da un po' di tempo ormai: che tipo di responsi hai ottenuto sinora?
"Dalla gente solo responsi positivi: il feedback che ho ricevuto dai singoli acquirenti dei miei dischi è quasi travolgente, ma la cosa è piuttosto ovvia, visto che quelli a cui piacciono mi scrivono per dirmelo, mentre quelli a cui non piacciono si tengono la cosa per sé stessi. La questione è diversa con la stampa: Yendri sembra essere molto polarizzante (ma ancora non ne capisco il perché...) ed alcune persone non riescono a trovarci nulla di positivo o buono, rifilandomi il più basso voto possibile, nonché il peggiore che abbiano mai dato ad un disco. Ma poi ci sono anche quelli che adorano assolutamente i miei dischi e danno ad essi il miglior voto possibile (grazie per esserti ricordata di me, nda)... Beh, ascoltare ciò che dicono le recensioni è relativamente inutile, perché si tratta sempre di singole opinioni che differiscono troppo tra loro per poter giungere ad alcuna conclusione. Ciononostante quelle più devastanti fanno piuttosto male, quindi comprare Zillo (il noto giornale tedesco che proprio di recente ha demolito 'Malfunction', nda) dopo aver pubblicato un disco è sempre una cattiva idea..."
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Capisco il tuo piccolo sfogo e concordo con te. Le note ufficiali del nuovo album ti descrivono come 'l'oscura principessina dei suoni elettronici non-convenzionali': ti ritrovi in tale descrizione? È stato Rudy a coniarla?
"Sì, è stato lui. Mi riesce davvero difficile scrivere qualcosa come quello su me stessa: Rudy mi aveva chiesto di occuparmene, ma non avrei mai potuto scrivere qualcosa del genere. Per me la mia musica non è così non-convenzionale, ma è perché sono ovviamente abituata al mio stile: non ascolto troppe cose della scena, quindi non so cosa sia convenzionale e cosa invece no. Se Rudy la pensa così, e lui ascolta molta più roba della scena rispetto a me, allora forse ha un buon motivo per asserirlo, e comunque adoro il termine 'principessina oscura', ovviamente."
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Hai nuovamente dimostrato come il tuo sound sia uno dei più personali nell'intero panorama elettronico alternativo: hai cambiato qualcosa nel tuo modo di lavorare per "Malfunction"?
"Di certo qualcosa deve essere cambiato negli ultimi tre anni, ma a dire il vero non si tratta del modo in cui faccio musica: ho fatto qualche piccolo aggiornamento nel mio equipaggiamento, tipo alcuni nuovi monitor da studio, ma nulla più. La cosa divertente è che in alcune recensioni si dice che io non ho affatto uno stile personale, quindi ecco che abbiamo ancora opinioni assai differenti tra loro, ma quello che ho sperimentato sinora mi dimostra che posseggo un mio proprio stile. Un giorno postai un brano in forma anonima su di un forum gothic, per puro divertimento: provai a renderlo non troppo riconoscibile, ma dopo poche ore uno degli utenti mi chiese se fosse possibile che io avessi prodotto l'album 'Dangerous Thought' e se io fossi Yendri... È stato imbarazzante, poiché non pensavo che fosse possibile riconoscermi attraverso un brano che non era certo tipico per me."
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Sono convinto che con "Malfunction" tu ti sia ulteriormente avvicinata alla perfezione formale, nel senso che i brani sono formalmente perfetti da ogni punto di vista...
"Grazie (ridendo, nda)! Personalmente parlando, mi piacciono tutte le canzoni incluse nel disco e sono molto soddisfatta di come sono venute fuori."
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Assoluta eleganza stilistica e compositiva, un particolare senso del ritmo, intuizioni geniali per le melodie, fredda emotività e l'abilità di sedurre gli ascoltatori meno superficiali: questo è ciò che mi sovviene ascoltando "Malfunction"...
"Suona bene... vuoi scrivere le note ufficiali per il mio prossimo album (ride, nda)? Ovviamente è ciò che volevo ottenere, e sono felice che anche tu la veda così: spero che lo faranno anche molti altri."
"Il 'malfunzionamento' è ciò che nessuno desidera si verifichi, ma è anche l'unica cosa che spinge verso l'evoluzione: se ogni tentativo si rivelasse un successo, non ci sarebbe ragione per cercare di migliorare alcunché."
(Yendri)
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Qual è lo stato d'animo e/o la situazione migliore per apprezzare pienamente "Malfunction"?
"Ci sono molte situazioni per farlo: ad esempio, se ascolti il brano 'Coming Home' mentre stai realmente guidando verso casa, questa sarà ovviamente una situazione appropriata, anche perché è proprio la situazione che descrivo nella canzone stessa. 'Casa' non significa necessariamente il posto dove vivi, ma significa anche un posto dove ti senti come a casa, come ad esempio la casa di qualcuno che ami. Mi piace ascoltare la musica quando sto viaggiando, sia che si tratti del tragitto da casa all'ufficio o di una distanza più lunga. Più in generale, ognuno ha la propria situazione preferita per ascoltare la mia musica."
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Con "Malfunction" sembri tirare fuori maggiormente il tuo animo femminile rispetto al passato...
"Sì, è vero: ci sono molte meno parti vocali distorte e/o ribassate di tonalità, ed anche la musica non è più così ruvida come prima."
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Ok, non ti vuoi sbilanciare... Nel film di Woody Allen "Accordi e Disaccordi" Sean Penn recitava la parte di un famoso chitarrista jazz del passato, al quale svariate donne dicevano che avrebbe suonato anche meglio se solo non si fosse vergognato di soffrire di fronte al proprio pubblico, il che è una cosa che a mio dire tu riesci benissimo a fare...
"Beh, a dire il vero non ho mai la sensazione che ciò avvenga di fronte al pubblico: quando faccio musica ci sono solo io e nessun altro, non mi piace cantare quando c'è qualcuno in giro... Quando una canzone è stata completata non ho alcun problema se la gente riascolta la mia voce, ma di certo la sofferenza gioca un ruolo importante in ciò che faccio."
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Attraverso la tua musica ed i tuoi testi sembri voler esorcizzare alcune delle tue più grandi paure e frustrazioni: consideri Yendri una sorta di terapia per te, intesa come persona?
"Certo, naturalmente, ma non è una cosa intesa come una terapia: funziona così in maniera automatica."
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Ora addentriamoci nell'album: cos'è questo 'malfunzionamento' a cui ti riferisci nel titolo?
"L'album non è un concept, ma pensa che in una recensione qualcuno si è persino lamentato per questa cosa, il che è piuttosto inappropriato, visto che non avevo mai detto che lo sarebbe stato! Il 'malfunzionamento' è ciò che nessuno desidera si verifichi, ma è anche l'unica cosa che spinge verso l'evoluzione: se ogni tentativo si rivelasse un successo, non ci sarebbe ragione per cercare di migliorare alcunché. A parte questo, la parola in sé mi piace molto."
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In copertina troviamo una tua foto piuttosto particolare, che pare 'danneggiata' da qualcosa...
"Ho scattato queste foto nell'estate 2006 nella mia soffitta, amavo l'atmosfera di quella stanza. L'effetto 'danneggiato' è tecnicamente la polvere sulla finestra attraverso la quale sto guardando: l'ho poi applicata anche alla foto, nella quale guardo davvero attraverso la finestra di cui sopra. L'ho fatto per dare all'immagine un che di vecchio ed usato, ma anche di naturale; mi fa anche sembrare danneggiata o persino morta, come se la mia pelle si stesse levando, quindi anche qui torniamo al discorso della sofferenza."
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So che ci sono stati dei problemi che ti hanno impedito di aggiungere i testi al booklet dell'album...
"Mi piacerebbe dire che è stato impossibile farlo, ma se avessimo dedicato più sforzi e tempo per l'artwork, avremmo potuto includere anche i testi nel booklet. Doveva essere tutto pronto in tempi ristrettissimi, ma con un totale di 20 canzoni (incluse quelle da scaricare, nda) sarebbe stato davvero difficile trovare spazio per tutti i testi, sebbene sarebbe stato meglio pubblicarli nel booklet. Mi spiace davvero per quelli che amano leggere i testi mentre ascoltano la musica: Rudy ha detto che non è una cosa così importante, ma io penso che invece lo sia. Se uno vuole può scaricarsi tutti i testi in formato .pdf e stamparseli, ma penso che sia comunque una soluzione piuttosto scarsa. Le cose cambieranno di certo per il prossimo disco."
"Ognuno di noi ha il potenziale per far diventare un inferno la vita di un altro: il più delle volte non avviene in maniera intenzionale, ma accade ogni giorno."
(Yendri)
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Ora addentriamoci nei testi: quelli di canzoni come "Just Hurt Me", "Lantra", "Embraced", "Ghost", "Alreadydead" e "Never" sembrano essere molto personali...
"Il testo di 'Just Hurt Me' parla dell'essere maltrattati da altre persone, ma non fisicamente: certi individui riescono ad essere così meschini con te senza nemmeno conoscerti da provare solamente a farti star male in ogni modo possibile, per vederti soffrire e per ottenere qualcosa che li faccia sentire superiori. Ovviamente sono stata spesso vittima di tali situazioni, al punto di volerne fare una canzone. 'Lantra' non è così personale, parla di un'entità che consuma ogni cosa gli stia intorno e la avvelena al tempo stesso. 'Embraced' si riferisce invece ad un bellissimo momento con una persona che mi faceva sentire al sicuro. 'Ghost' si ispira ad una situazione dove mi sono sentita esattamente come il fantasma di una serie TV inglese chiamata 'Hex', la quale illustrava la storia di una ragazza che s'innamora di un'altra ragazza, ma che poi viene assassinata e finisce per tornare come fantasma, e può toccare l'amata solo nei suoi sogni. C'è chi dice che 'Hex' sia la versione inglese copiata da 'Buffy - The Vampire Slayer', ma io ritengo che invece sia molto più profonda di essa. 'Alreadydead' si riferisce a quando pensi di aver perso qualcuno, ma poi questo qualcuno torna da te, salvo poi notare che questa persona è cambiata e l'hai perduta lo stesso, sebbene provi a mantenere viva l'illusione che non se ne sia mai realmente andata. Anche 'Never' parla del perdere qualcuno che ti è caro."
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Testi come quelli di "Coming Home", "Maya's Sister" e "Succubi" sembrano essere espressi in una forma più metaforica, per così dire...
"Non sono così metaforici come uno potrebbe pensare: 'Maya's Sister' è piuttosto parte di una storia più ampia che avevo in mente riguardo a degli esseri artificiali che scoprono da dove provengono. I 'succubi' sembrano invece esistere veramente: a dire il vero non li chiameresti mai così, quindi ciò può essere visto come una metafora. Avrei potuto scegliere un'altra parola, tipo 'vampiri', ma doveva assolutamente essere 'succubi', perché anche in questo caso è la parola stessa a piacermi molto. L'idea per 'Coming Home' mi venne in un periodo in cui viaggiavo spesso, e la metafora in questo caso sta nella parola 'casa': nel testo parlo di un posto dove ti senti come a casa, non della tua casa 'ufficiale'."
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Canzoni come "Nayaraa", "Deep Isolation" e "They Don't Let You" sembrano riferirsi a quelle persone che ti fanno sentire 'differente' (quindi inappropriata) e della difficoltà di comunicazione nel mondo odierno, argomenti che paiono essere ricorrenti nei tuoi lavori: soffri effettivamente per questo tipo di sensazioni?
"Non così tanto quanto potrebbe sembrare, però è così, questa sensazione di essere differente ed isolata è qualcosa che avverto piuttosto di frequente. Le amicizie non si rivelano così profonde come ci si aspetterebbe, le persone non ti comprendono così profondamente come speri e non desideri essere realmente parte di qualcosa che è più grande di te soltanto."
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Alcuni testi sono piuttosto difficili da decifrare, penso a quelli di "I Will Find You" ed "Undead" (quest'ultimo sembra riferirsi ai vampiri, sebbene dubito che sia effettivamente così...): che ci puoi dire al riguardo?
"Il breve testo per 'I Will Find You', a parte alcuni campionamenti di una vecchia serie animata chiamata 'Daria' (che parlava di una ragazza molto sarcastica ed ironica), tratta di come mi sento talvolta, il che induce a pensare che non ci si dovrebbe fidare troppo di me. Ad ognuno di noi piace vedere solo la parte buona di un'altra persona, ma c'è anche la parte cattiva, ed è per questo che canto: "non lo vedi che il male è dentro di me, ti troverò, ti porterò via, nell'oscurità, dove non c'è giorno". Ognuno di noi ha il potenziale per far diventare un inferno la vita di un altro: il più delle volte non avviene in maniera intenzionale, ma accade ogni giorno."
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Perché, come dici in "Right Now (For The First Time)", "...per la prima volta tutto sembra essere a posto..."?
"Era la sensazione che avevo mentre creavo questa canzone, tutto ha funzionato a meraviglia."
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Il testo di "The Beast" si riferisce forse al lato oscuro di ogni persona, che emerge quando meno te l'aspetti?
"Sì, parla di un tipo di male che viene fatto apparentemente senza alcuna intenzione: qualcosa che distrugge e/o uccide solo per via della propria più pura natura, e non perché guadagni qualcosa dal farlo, col risultato che non riesci a spiegarti perché ciò avvenga. Così lo chiami 'la bestia' per dargli un volto, ma è anche peggio, perché è assolutamente imprevedibile. È più facile comprendere se sai che un assassino ha ucciso qualcuno perché voleva derubarlo, per trarne vantaggio o persino perché è risaputo che sia un disturbato mentale."
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Un'ultima curiosità sui testi: "Dead People" sembra rivolgere una dura critica alla società odierna, quindi vorrei chiederti se, in qualche modo, i tuoi testi possono essere considerati come delle riflessioni sul mondo in cui viviamo...
"Sì, ti avvicini al vero. A volte ti chiedi se tutte le persone che vedi là fuori siano reali, oppure se alcuni di loro siano dei contenitori vuoti utili solo a fornire uno scenario dove far vivere le persone reali..."
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In particolare durante i tuoi inizi sei stata avvolta da un certo alone di mistero che ha spinto parecchi ad interessarsi alla tua musica, ma a dire il vero ho sempre avuto l'impressione che non ci sia alcun reale mistero: qualunque cosa uno voglia sapere di te, la trova nei tuoi testi e nella tua musica. Ho ragione?
"Sì, è tutto là (ride, nda)! Una volta un fan mi ha detto: "So più cose di te di quanto tu possa immaginare, sono curioso di leggere i testi del prossimo disco..."."
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Tornando alla musica, ho trovato "I Will Find You" stranamente 'pompata' rispetto al tuo classico stile: perché hai optato per questa soluzione?
"Perché volevo creare un brano più 'ballabile'. L'ho voluta sul disco nonostante le richieste in senso contrario di Rudy, e dopo tutto mi piace ancora questo stile 'pompato' (ridendo, nda)..."
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Un pezzo come "Embraced" mostra una volta in più il tuo amore per quei suoni che richiamano l'India e la sua magia: non trovi che sarebbe interessante sviluppare maggiormente tali influenze, magari usando nuovi strumenti o addirittura in un apposito side-project?
"Un altro side-project sarebbe un bel problema, poiché non so se sarei in grado di realizzare abbastanza brani che vi si adatterebbero al punto da giustificare un intero nuovo progetto creato solo per quello scopo... Mi piace molto lo stile indiano (al contrario di Rudy), e forse alcune di quelle influenze torneranno a farsi sentire in futuro."
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Col brano "They Don't Let you" sei tornata a realizzare qualcosa di più 'harsh', in linea con certe cose dei tuoi primi lavori: da cosa è dipesa tale scelta?
"Devo nuovamente concordare con te, si tratta realmente di un qualche tipo di retrospettiva: è un brano chiaramente legato ai vecchi tempi, quando creavo canzoni come quelle che ci sono su 'Breakdown Of Reality'. Ho soltanto fatto un piccolo viaggio indietro nel tempo, penso possa essere interessante per coloro i quali conoscono e apprezzano i miei primi lavori."
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Come molti sanno sei sempre stata una grande fan del pop elettronico degli anni '80, ma tali influenze erano più forti nei tuoi primi lavori... Ravvisi ancora tali influenze nella musica che componi attualmente?
"Non saprei, davvero non ti so dire da dove provengano le influenze più forti: ce ne sono talmente tante che sarebbe impossibile nominarle tutte... Le vecchie influenze a cui accennavi potrebbero però essere scemate un pochino..."
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Hai nuovamente reso disponibili alcuni brani attraverso il download dal tuo sito internet: utilizzi tale metodo per pubblicare canzoni che non si adatterebbero ai contenuti dei tuoi dischi?
"Esattamente. Nel caso specifico queste canzoni non si adattavano al resto dell'album, ed ovviamente non c'erano né abbastanza soldi né la volontà per stampare un disco doppio, ma io trovavo questi pezzi troppo importanti per lasciarli finire nel dimenticatoio, ed anzi, penso che siano validi come quelli che trovi su 'Malfunction'. L'aspetto negativo della questione è che questo metodo discrimina chi non possiede una connessione internet e chi non può indirizzare i file mp3 verso il proprio dispositivo di ascolto preferito, pertanto spero di riuscire a mettere tutto sul CD col prossimo album."
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Hai nuovamente contribuito al nuovo lavoro di :Wumpscut: con dei remix, ma ancora una volta non avete inteso collaborare attivamente per creare musica insieme: perché? Rudy ha detto che probabilmente ciò accadrà nelle vostre prossime vite...
"Penso che collaborare tramite dei remix sia ok per il momento: il nostro modo di fare musica è così diverso, non so nemmeno se saremmo in grado di lavorare insieme ad una canzone o addirittura ad un nuovo progetto... Siamo entrambi persone che amano fare musica in solitaria, quindi lavorare con qualcun altro renderebbe la cosa anche più difficile. Potremmo scambiarci samples o melodie su cui lavorare, di modo che poi ognuno di noi possa tornarci sopra per conto suo: questo è il modo in cui potremmo eventualmente collaborare."
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Hai qualche altro progetto in ballo per il 2007? So che stai considerando la possibilità di remixare un altro brano dei piemontesi Dismal...
"Nessun grosso progetto per il momento, forse farò qualche remix quando avrò più tempo: attualmente ho molto lavoro da fare oltre alla musica, il che potrebbe portarmi via parecchio tempo. Mi è davvero piaciuto il modo in cui è venuto fuori il remix per 'Esse' dei Dismal e sono felice che i responsi per questa mia rielaborazione della canzone siano stati tutti così positivi, sebbene dopo il mio trattamento il pezzo non sia divenuto qualcosa di tipico della scena di cui facciamo parte io ed i Dismal stessi. Si tratta comunque di uno dei miei remix che preferisco, assieme a quello che ho fatto per i Cesium_137."
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Conoscendoti, immagino che sarai già al lavoro su del nuovo materiale... Mi chiedevo inoltre se ci fosse possibilità di vederti cimentare con qualche side-project, magari riesumando Lillith...
"Nutro la speranza che ci sia una prossimo album di Yendri, ho già pronti 4 o 5 brani: sicuramente avrà un concept più solido, e stando a quanto composto sinora posso dirti che sarà anche un po' più duro. Riguardo a Lillith, diciamo che è in uno stato di profonda ibernazione..."
"A volte ti chiedi se tutte le persone che vedi là fuori siano reali, oppure se alcuni di loro siano dei contenitori vuoti utili solo a fornire uno scenario dove far vivere le persone reali..."
(Yendri)
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Sappiamo che probabilmente non ti esibirai mai dal vivo, ma mi chiedevo se ti siedi mai ad immaginare o sognare come sarebbe un tuo concerto...
"Oh sì, lo faccio piuttosto spesso, ma per me si tratta appunto solo di sognare, almeno fino a quando non cambierò idea al riguardo..."
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Bene, siamo giunti al termine dell'intervista. Essendo "Malfunction" un disco piuttosto intimo, ho scritto nella mia recensione che "...potete anche lasciar ondeggiare il vostro corpo al ritmo dei beat di queste canzoni: Yendri non se ne avrà di certo a male, purché lo facciate fra le quattro mura della vostra stanza, soli con lei e le emozioni che ha scelto di condividere con chi saprà comprendere ed apprezzare.". Che ne pensi di questa mia chiosa finale?
"Beh, non mi dispiacerebbe più di tanto se qualcuno ballasse i miei brani anche in un club, ma penso che la tua visione abbia comunque centrato il punto (ridendo, nda)!"
http://www.yendri.de/
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