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27-12-2010
FUNKER VOGT
Fiume di fuoco
di Ferruccio Filippi
Quante band e quanti dischi di area EBM usciranno ogni anno? Centinaia? Può essere... e quasi tutti provenienti dalla mitteleuropa, Germania in testa, dove sembra che molti musicisti siano cresciuti a pane e DAF/Front 242. Ecco che in uno scenario così ampio e frastagliato, dove le nuove uscite si rincorrono come i salmoni che risalgono la corrente dei fiumi, mantenere a lungo la capacità di esistere e mettere su album quantomeno dignitosi diventa cosa rara. Fra uscite piene di remix e band che nascono e muoiono in un battere di ciglia, i Funker Vogt portano avanti ormai da una quindicina di anni un percorso che, se non eccelle in originalità, risulta sempre essere coinvolgente e personale. In effetti non è semplice riuscire a rimanere sulla cresta dell'onda per così tanto tempo in un genere come l'EBM, fatto di poche ma ferree regole, come le ritmiche ballabili e le melodie semplici e immediate, nonché la rigida attuazione dello schema strofa-ritornello-strofa in ogni pezzo. Il segreto della longevità dei Funker Vogt e del fatto che ogni loro uscita susciti interesse sta probabilmente nel non aver mai deviato dall'applicazione di queste regole, trasformando un'attitudine che per altri progetti diventa monotonia in un punto di forza. Anche il loro nuovo lavoro "Blutzoll", uscito da poco per la Synthetic Symphony/SPV, ricalca le orme dei suoi predecessori, attestandosi su un livello di sufficiente qualità. Le caratteristiche melodie di tono epico-malinconico sono sempre sostenute da un ritmo ora incalzante, ora più meditativo, mentre la voce potente ed evocativa di Jens Kästel recita liriche dure e pacifiste che preservano il gruppo dal cadere nel calderone della dance mainstream. Per questi motivi è sembrato opportuno rivolgere qualche domanda a Gerrit Thomas, principale compositore delle musiche del gruppo.
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Sono passati tre anni dall'uscita del vostro ultimo album in studio "Aviator". Mi puoi parlare della nascita di questo nuovo lavoro, "Blutzoll"? C'è stato qualche intoppo nella produzione per ritardarne l'uscita?
"Abbiamo cominciato a lavorare su "Blutzoll" quando il nostro precedente album "Aviator" stava per uscire, quindi circa tre anni fa. La sua lavorazione si è protratta per circa due anni a causa dell'impegno che avevamo riguardo i nostri due DVD, ovvero "Warzone K17" del 2008 e "Live Execution '99" del 2009, oltre al tour che avevamo intrapreso per la promozione di "Aviator" e che ci ha portato per lungo tempo in giro per il mondo. Quindi l'intera produzione del nuovo album è stata segnata da molte interruzioni. Tuttavia questa cosa non è stata del tutto negativa: infatti, ogni volta che riprendevamo in mano i pezzi, ci rendevamo conto di cosa avremmo dovuto cambiare e di cosa avevamo fatto meglio. Credo sia questo il motivo per cui l'album è così diverso da canzone a canzone."
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Come sta andando la promozione? Avete cambiato qualcosa nelle strategie pubblicitarie?
"La nostra agenzia di promozione ha sempre fatto e sta facendo un buon lavoro per promuovere le nostre uscite. Per questo il nostro compito è semplicemente quello di rispondere a tante interviste. Inoltre stiamo per partire per un tour che toccherà praticamente tutta l'Europa nella prima metà del 2011, mentre in estate andremo negli USA e in Canada. Per questa parte di tour stiamo preparando una nuova performance e un nuovo palco."
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Parlando del disco, che ruolo occupa "Blutzoll" all'interno della vostra discografia?
"Penso che "Blutzoll" sia, allo stesso tempo, una fine ed un inizio. Durante gli ultimi 10 anni i Funker Vogt si sono trasformati da una band con due membri ad una istituzione nella quale alcune persone pensavano di poter essere nella posizione di dirigere il gruppo. Quindi abbiamo avuto numerosi cambiamenti all'interno della band che hanno riguardato l'organizzazione del lavoro a partire dall'album "Aviator", cambiamenti che si sono consolidati col nuovo album "Blutzoll". Quindi adesso possiamo partire verso una nuova era con un ambiente di lavoro rinnovato. Tutto ciò però non ha influito sul tipico sound dei Funker Vogt, nel senso che non abbiamo cambiato genere... diciamo che è più un cambiamento a livello mentale e di attitudine."
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La copertina raffigura fiamme e fuoco. È legata in qualche modo al contenuto del disco?
"No, almeno non al contenuto dei testi. Siamo dell'opinione che il tema del fuoco in realtà sia più adatto al suono di "Blutzoll", e quindi degli stessi Funker Vogt, naturalmente."
"Negli ultimi 10 anni i Funker Vogt si sono trasformati da una band con due membri ad una istituzione nella quale alcune persone pensavano di poter essere nella posizione di dirigere il gruppo... Abbiamo avuto numerosi cambiamenti all'interno, che si sono consolidati con "Blutzoll"... Adesso possiamo partire verso una nuova era con un ambiente di lavoro rinnovato: tutto ciò però non ha influito sul nostro tipico sound..."
(Gerrit Thomas)
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Ritengo che "Arising Hero" sia un po' la canzone centrale dell'album. Me ne vuoi parlare?
"Questa canzone è la terza e ultima parte della trilogia del leggendario 'tragico eroe', che iniziò nel lontano 1998 proprio con la canzone intitolata "Tragic Hero", nella quale il protagonista si muove per il mondo e, in ogni posto dove si reca, vive disastri e sventure che sembrano essere attirati da egli stesso; nonostante ciò lui riesce sempre a sopravvivere a queste tragedie, come un essere immortale. Poi nel 2005 c'è stato il secondo capitolo dal titolo "Fallen Hero", dove il nostro salva l'umanità da un nemico fittizio. Questa avrebbe dovuto essere l'ultima missione, ma invece torna nel 2010 come "Arising Hero". In questo capitolo finale i suoi peccati sono stati perdonati, per cui può invecchiare e guardare alle sue azioni passate, che sono lo specchio della sua intera vita."
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"Robots" è una delle canzoni più lente dell'album. Ma il suo titolo è in qualche modo collegato ai romanzi dello scrittore Isaac Asimov?
"Beh, in realtà non conosco molto bene i romanzi di questo autore, non sono appassionato di fantascienza. Tuttavia Kai Schmidt, che ha scritto il testo di questa canzone, è un appassionato lettore, per cui potrebbe essere possibile che questi romanzi ne abbiano influenzato la scrittura dei testi."
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A me piace molto il pezzo "Terroristen" perchè è molto evocativo, ma allo stesso tempo violento e duro. Da dove avete tratto ispirazione per comporre questo brano?
"Dall'attentato alle torri gemelle dell'11/09/2001: lo slogan dei Funker Vogt è "Wir verhandeln nicht mit Terroristen", che significa "Non negoziamo con i terroristi". Sono 9 anni che abbiamo creato delle T-shirt con questo slogan stampato sopra. Qualche anno fa ho visto il film "Zombi", dove il protagonista dice proprio queste parole, e quindi ho deciso di utilizzarle come campionamento dentro una canzone. Il suono duro dei bassi e della batteria simboleggia l'aggressione e la brutalità di un attacco, mentre le melodie tragiche descrivono il risultato di questi attacchi, ovvero morte e distruzione."
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Hai parlato del fatto che la lunga fase di gestazione del disco sia stata comunque positiva perchè lo ha reso vario, con canzoni diverse le une dalle altre. In effetti è una cosa vera; in particolare, mi ha colpito il pezzo "My Innermost" per la presenza di una bella voce femminile...
"La voce femminile che senti nel disco è di Valerie Renay. Quando incidemmo le nostre parti vocali per "My Innermost", giungemmo alla conclusione che la sola voce maschile per questo pezzo fosse un po' troppo ruvida e fredda. Quindi decidemmo di inserire nella canzone anche una voce femminile, dando al nostro manager il compito di trovarne una adatta a noi. I Noblesse Oblige, la band dove canta Valerie, avevano un contratto con l'etichetta del nostro management, per cui fu facile parlare a Valerie di questa possibilità. Lei accettò con entusiasmo, per fortuna, ed è così che possiamo ascoltare la sua voce calda e piena, che rende questa canzone molto più atmosferica."
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Un'ultima cosa: adesso che cosa c'è nel futuro dei Funker Vogt?
"Dunque, inizieremo il tour a Febbraio 2011: durante il concerto proporremo i brani tratti da "Blutzoll", oltre alle cose più vecchie, tutti debitamente riarrangiati e proposti in versioni alternative rispetto a quelle registrate in studio. Nello stesso tempo stiamo già lavorando su nuove canzoni. Speriamo di ridurre i tempi di attesa fra uno studio-album e l'altro: è un impegno che ci prendiamo."
http://www.funker-vogt.com
http://www.spv.de/syntheticsymphony/