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Room 103

13-05-2009

FEEDING FINGERS

Just(in) the mirror

FEEDING FINGERS

di Nicola Tenani (traduzione: Valentina Bonisoli)

Justin Curfman in the mirror: è questa la parafrasi con la nota Piggy 'cureiana'. Come allo specchio, il frontman e creatore del progetto americano Feeding Fingers si apre con noi a 360 gradi. Già in sede di recensione abbiamo lodato "Baby Teeth", il nuovo full-lenght che ha ridato smalto al concept darkwave old-school raccogliendo pareri positivi in tutta Europa; ora, insieme al creatore, vogliamo entrare all'interno della genesi tecnica ed emotiva dell'album. Uno specchio argentato in cui l'artista riflette sé stesso: un poliedrico intreccio di volontà artistiche, voglia di comunicare un'intensa attività produttiva su vari fronti, la velleità di divenire realtà importante al di là dei confini statunitensi. Ci ha impressionato subito la bellezza dell'album, e spontanea è stata la voglia di aprire un canale comunicativo con Justin per capire di più quali potenzialità avessero i FF, con la speranza che nel futuro avremo la possibilità di ritrovarli, pronti ad attendere con ansia le nuove uscite, come anni fa si attendevano quelle delle band storiche del dark. Musica che immediatamente riporta a Cure, Swans, Echo & The Bunnymen, ma come giustamente Justin enuncia anche Chameleons ed altri. DARKROOM Magazine è sempre pronto ad inseguire i grandi artisti per dare ai lettori la possibilità di conoscerli un po' di più, ma è attento pure a captare i segnali di musicisti emergenti che possono in breve tempo divenire outsider di lusso, per poi ritrovarli tra i grandi nomi del panorama internazionale. La nostra scommessa passa anche da Justin e dal suo universo complesso e fascinoso, nella scoperta che potrete fare tra le righe di questo lungo colloquio.

FEEDING FINGERS

"Se avessi qualcosa da comunicare con un linguaggio diretto, non perderei il mio tempo mettendolo in musica e usando un linguaggio criptico. Lo direi schiettamente e basta. Per questo ritengo che siano stupide le canzoni che si occupano di denunciare la politica o gli affari del mondo, lo trovo infantile. Non cambierai un bel niente in questo modo. Se pensi che i tuoi ideali siano così grandi da cambiare il mondo, non sprecare il tuo tempo a scrivere canzoni stando al caldo nella casa di tua madre ma datti una disciplina, educati a divenire un attivista, un politico e se vuoi un terrorista, la qualifica per tutte e tre le categorie è sostanzialmente la stessa..."
(Justin Curfman)

 

FEEDING FINGERS

"La musica dark è stata accolta principalmente in Europa perché c'è più comprensione e una maggior predisposizione verso l'arte, la letteratura, la musica e la cultura in generale rispetto all'America. Negli USA il sistema è assurdo, il costo della vita folle e nelle scuole s'insegna a preoccuparsi dell'andamento dei mercati, dei servizi e del capitale, mentre l'Arte è considerata una perdita di tempo. È una verità inquietante. Dalla seconda Guerra Mondiale in poi siamo stati incoraggiati a essere fragili, politically correct, perfetti consumatori..."
(Justin Curfman)

 

FEEDING FINGERS

"Penso che la distruzione dell'America non sia altro che il risultato della bipolarità partitica tra Democratici e Repubblicani. Alla fine sono la stessa cosa. Gli americani sono per la maggior parte simili a bambini apatici che credono di esercitare un diritto, e la politica trae vantaggio da tale aspetto nutrendo questa idea giorno dopo giorno. Lo ha fatto Bush e lo sta facendo Obama. Le elezioni presidenziali sono parate spettacolari utili a far vendere giornali e trasmissioni radio. L'ufficio del presidente in genere è occupato da un uomo il cui compito è distrarre gli americani dal Congresso, dal Senato e dalla politica locale mentre li derubano del denaro e della libertà in cambio di piani sociali privi di prospettive e di un'illusione di sicurezza..."
(Justin Curfman)

 

 

http://www.justincurfman.com/feeding_fingers.htm

http://www.stickfigurerecords.com/