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06-03-2007
ONETWO
E se invece, oggi...
di Roberto Alessandro Filippozzi
Che il fenomeno delle reunion di nomi dal passato più o meno illustre abbia definitivamente preso piede nell'intero panorama musicale, pensiamo se ne siano accorti un po' tutti. Questo ricorso ai ritorni in pista a distanza di anni dallo scioglimento, che già da tempo aveva esaltato il pubblico del metal (dove più o meno chiunque è tornato, torna o tornerà sulle scene per rastrellare gli ultimi quattrini...), è arrivato oggi ad annoverare nomi del calibro di Police, Genesis, America etc., e siamo sicuri che presto le grandi corporazioni del music-biz arriveranno a raschiare il fondo del barile riesumando chissà quali spompatissime e risibili cariatidi... Il discorso si fa diverso quando si parla della mitica decade del pop degli anni '80: molti dei gruppi che dominarono le charts dell'epoca, infatti, non si sono mai neppure sciolti (pensiamo ai Depeche Mode, che stanno addirittura vivendo oggi il loro momento di maggior successo), mentre altri artisti hanno saputo costruirsi una dignitosissima carriera solista dopo i fasti dei bei tempi che furono (e vi stupirebbe sapere quanti di essi sono oggi ancora attivi...). Poi c'è anche chi, nel tentativo di rinverdire il passato, ha rimediato solo brutte figure (Sigue Sigue Sputnik, ad esempio) e chi ha letteralmente trovato una nuova giovinezza (Europe su tutti), ma ci sono anche altre storie che meritano di essere raccontate... Una di esse è certamente quella della cantante tedesca Claudia Brücken, indimenticata voce dei Propaganda, e dell'inglese Paul Humphreys, tastierista dei seminali Orchestral Manoeuvres In The Dark, oggi riunitisi dopo anni di traversie e collaborazioni a vario titolo sotto la nuovissima sigla Onetwo. Questi due artisti furono fra i dominatori delle classifiche di tutta Europa negli anni '90 con le loro band, e quegli ultratrentenni che vi diranno di non ricordare la meravigliosa "Duel" dei Propaganda o la mitica "Enola Gay" degli OMD probabilmente sono scesi dalla Luna solo nel 1990, o magari anche più tardi... La strada che ha portato Paul e Claudia ad unire le loro forze in questo nuovo, entusiasmante sodalizio artistico è stata lunga e tortuosa, ma il risultato finale di questa inattesa unione d'intenti, ossia l'album "Instead", autentica perla di elettronica vellutata e raffinata, ci dimostra come là fuori ci siano ancora delle 'vecchie glorie' che hanno il coraggio e la forza per rimettersi in gioco senza sedersi sugli allori del passato, ma anzi, abbracciando nuove e stimolanti sfide. Noi, emozionati da un ritorno così significativo ed indubbiamente riuscito, non potevamo che metterci sulle tracce di Paul e Claudia, i quali si sono aperti ai nostri microfoni con assoluta disponibilità, dimostrandosi inoltre persone squisite e dalle quali molti dovrebbero prendere esempio: ecco cosa ci hanno raccontato in questa lunghissima e piacevole chiacchierata...
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Partiamo con la domanda più ovvia: come vi siete incontrati, artisticamente parlando, e perché avete deciso di unire le vostre forze in questo nuovo progetto musicale?
Paul: "La nostra collaborazione a livello di scrittura di materiale è iniziata a metà degli anni '90: ero titolare di un'etichetta indipendente a Liverpool, la Telegraph Records, e mi recai al MIDEM a Cannes per provare ad ottenere alcuni contratti per le mie band, dove fui avvicinato su richiesta di Claudia da una label che stava cercando possibili collaboratori per un suo nuovo progetto solista. Così ci incontrammo, ed in seguito iniziammo a lavorare assieme ad alcune idee, ma il progetto subì uno stop perché Claudia decise di fare un tentativo per una reunion dei Propaganda e dedicò parecchi anni a tale progetto, prima di abbandonarlo nel 2002. Nel 2004 decidemmo finalmente di smetterla di lavorare a progetti separati e di provare ad essere insieme in una band per un esperimento, e dopo un po' iniziammo ad ammassare un certo quantitativo di canzoni pronte per essere pubblicate!"
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Un progetto rimasto senza nome per circa 2 anni, ed in seguito denominato Onetwo: quale concept si cela dietro a questo monicker?
"Non c'è un vero e proprio concept dietro ad esso, stavamo semplicemente cercando qualcosa di veramente semplice. Per quanto mi riguarda, dopo aver avuto per la mia band un nome interminabile e pretenzioso come Orchestral Manoeuvres In The Dark, si tratta di un monicker che suona ottimamente!"
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Claudia, come detto poc'anzi c'è stato un tentativo di riunire i Propaganda, purtroppo senza successo: cos'è realmente accaduto?
Claudia: "È importante dare ad ognuno i propri meriti: Ralf (Dorper, nda) era l'anima concettuale della band, ed iniziò l'avventura con Susanne (Freytag, nda) ed Andreas (Thein, nda) nel 1983. Lui aveva il senso del contesto culturale, di cosa stavamo facendo e del perché, ed inoltre aveva quel certo tipo di attitudine punk che credo in qualche modo mancasse sia a Susanne che a Michael (Mertens, nda). Penso che quella specie di spirito ribelle insito nella band venisse da Ralf e da me: quando tornai a lavorare con Susanne e Michael lo capii quasi subito, e sentii come la presenza di Ralf fosse il tassello mancante per far funzionare nuovamente i Propaganda. Smisi di lavorare al mio album solista e dedicai loro diversi anni, ma alla fine vennero a mancarmi la giusta guida e l'urgenza per farcela, così come la solidarietà di gruppo. Michael mi diffamò e lavò i panni sporchi in pubblico su di una rivista molto popolare mentre stavo nuovamente lavorando con lui, ed alla fine quello fu l'ultimo chiodo per chiudere la bara dei Propaganda, per quanto mi riguardava... quelle non sono cose da farsi, punto. La cattiva energia come quella non ha nulla di creativo, quindi mi sono sentita in dovere di abbandonare il progetto."
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Segnali opposti ci vengono invece dagli Orchestral Manoeuvres In The Dark, che sembrano essere tornati in pista in grande stile: Paul, che ci puoi dire al riguardo, anche nell'ottica di un possibile nuovo studio-album?
Paul: "Andy (McCluskey, nda) ed io abbiamo discusso della possibilità di fare altre cose insieme sin da quando facemmo un tour europeo nel 1998 per promuovere una raccolta di singoli pubblicata dalla Virgin, ma ogni volta non era mai il momento giusto per farlo. Lo scorso anno ci è stato offerto di fare un concerto per la TV in Germania (Formel Eins), il che è stato piuttosto divertente, e durante il viaggio abbiamo discusso del fatto che erano passati 25 anni da quando avevamo realizzato quello che la gente ritiene essere il nostro album fondamentale, ossia 'Architecture & Morality'. Abbiamo discusso del fatto che forse avremmo dovuto celebrare la cosa in qualche modo, ed alla fine ce ne siamo venuti fuori con l'idea di andare in tour e suonare dal vivo l'intero album! Ed è quello che faremo il prossimo maggio: faremo alcune date in Germania (Amburgo, Stoccarda e Colonia) ed altre in Inghilterra e in Europa. Gli OMD procedono a piccoli passi e non c'è alcun progetto per un nuovo studio-album sino ad ora: è appena uscito il disco degli Onetwo, quindi mi concentrerò su di esso, visto che ovviamente suoneremo dal vivo anche con questo nuovo progetto."
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Claudia, dopo aver lasciato i Propaganda nell'86 sei stata molto impegnata tanto con progetti solisti quanto con album realizzati assieme ad artisti del calibro di Andrew Poppy e Thomas Leer, senza contare le numerose collaborazioni (inclusi gli Apoptygma Berzerk): che tipo di esperienza pensi di aver guadagnato, e perché non hai continuato con alcuni di quei progetti?
Claudia: "Beh, per quanto concerne gli ACT, sentivo che io e Thomas eravamo giunti ad una fine naturale: avevamo programmato di fare un solo disco insieme, quindi i nostri intenti sono stati appagati. Con Andrew Poppy, invece, ho in programma di fare un nuovo album, ed infatti abbiamo già registrato un paio di brani per 'Another Language II': uno di essi è la nostra versione di 'In Dreams' di Roy Orbison ed è la mia cover preferita tra quelle fatte sino ad oggi, poi c'è anche una coraggiosa e folle versione di 'Das Model' dei Kraftwerk. Adoro lavorare con Andrew, amo il modo in cui si avvicina alla musica: ho imparato molto lavorando con lui. Ho partecipato ad un sacco di altre canzoni con diversi musicisti che mi hanno chiesto tanto di collaborare quanto di aiutarli coi cantati, ma quei progetti non sono mai andati oltre a questo: eccetto che per uno di essi, è stato un piacere parteciparvi. Attualmente sto anche lavorando ad altri due brani con Blank & Jones: ci è davvero piaciuto il modo in cui è venuta fuori 'Unknown Treasure', quindi vogliamo vedere cos'altro possiamo sognare assieme."
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Entrambi avete fatto molta esperienza come produttori negli ultimi anni, tant'è che il nuovo album lo avete prodotto voi stessi (assieme a Bob Kraushaar): siete soddisfatti del vostro livello di conoscenza del lavoro in studio e del risultato finale con "Instead"?
"Sì, moltissimo. Paul ed io siamo stati così fortunati ad aver avuto l'opportunità di lavorare assieme ad alcuni dei migliori produttori del mondo e ad imparare da loro, da Trevor Horn (Frankie Goes To Hollywood, Grace Jones, Seal etc...) a Stephen Hague (Pet Shop Boys, New Order, Malcom McLaren etc...), e poi Tom Lord Alge (vincitore di svariati Awards come mixerista, ha mixato praticamente chiunque, troppi da menzionare!), Pascal Gabriel, Tony Visconti (David Bowie), Rhett Davies (Roxy Music, Brian Eno), Steve Nye (noto producer giapponese) etc... Avendo lavorato con questi grandi nomi, se da loro non avessimo imparato nulla, allora significa che non impareremmo mai! La verità è che io e Paul siamo stati come delle spugne nel corso degli anni, ed abbiamo imparato da ognuno di essi! È dura essere artisti ed al contempo produttori, perché col tempo puoi perdere la prospettiva delle cose, ed è qui che interviene Bob Kraushaar, che è un produttore e tecnico del mixaggio con molta esperienza (lavorava proprio con Trevor Horn, ed ha lavorato con me per 'Wishful Thinking' negli anni '80): ha mixato il disco degli Onetwo in totale isolamento e ci ha mandato i mix attraverso internet, ai quali seguivano poi i nostri commenti via e-mail. Eravamo noi a dirgli cosa aggiungere e cosa togliere! Lui puntualmente lo faceva, sempre rimanendo fedele alla nostra produzione: l'ha semplicemente portata ad un livello superiore, l'ha resa fantastica ed ha aggiunto alcune sue idee, che 9 volte su 10 abbiamo approvato ed amato totalmente!"
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Il suono di "Instead" sembra essere il perfetto punto d'incontro tra le nuove tecnologie e quell'abilità che era indispensabile per fare buona musica elettronica negli anni '80 (quando non c'era ancora il software attualmente disponibile, col quale oggi più o meno chiunque può realizzare un disco), ma senza falsi artifici tanto in voga oggigiorno...
Paul: "Sì, la tua è una buona osservazione, dal momento che ci siamo mossi consciamente in tal senso. Eravamo assolutamente consapevoli di non voler suonare retrò e di non voler realizzare un disco che suonasse come se fosse uscito negli anni '80, ma al tempo stesso volevamo usare alcuni suoni che ricordassero alla gente le nostre storie passate, portandoli però in un contesto attuale. Non sta a noi dire se suoniamo completamente moderni, sebbene siano state utilizzate molte tecniche odierne ed una montagna di tecnologia attuale per provare a far suonare l'album come un prodotto di questo secolo!"
"Noi apparteniamo alla generazione che ama ancora stringere il prodotto finito tra le proprie mani, ascoltarlo, leggerne i testi ed inserirlo nella nostra collezione di dischi. Sfortunatamente ora c'è una generazione che butta la musica nei propri lettori mp3, e poi butta i CD nella pattumiera! Oddio, che cosa sconfortante!"
Claudia Brücken
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Ora addentriamoci nell'album: perché avete deciso di intitolarlo "Instead", e quale concept si cela dietro al titolo ed alla veste grafica?
Claudia: "Semplicemente perché ci piaceva la parola 'Instead' ('invece', nda), e poi perché volevamo che la gente si chiedesse: "cosa intendono dire, 'invece' cosa?" Vogliamo che la gente stia lì ad immaginarsi il significato! Per quanto riguarda l'artwork volevamo qualcosa che fosse moderno, tattile e rappresentativo della musica contenuta, ma che ricordasse sottilmente alla gente anche il nostro passato col collettivo ZTT e col grafico Peter Faville. Dopo tutto noi apparteniamo alla generazione che ama ancora stringere il prodotto finito tra le proprie mani, ascoltarlo, leggerne i testi ed inserirlo nella nostra collezione di dischi. Sfortunatamente ora c'è una generazione che butta la musica nei propri lettori mp3, e poi butta i CD nella pattumiera! Oddio, che cosa sconfortante!"
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Nel vostro sound trovo l'eleganza, la classe cristallina, la delicatezza e la raffinatezza tipiche delle migliori produzioni chillout: vi ritrovate in questa descrizione?
Paul: "Oh, grazie per la tua gentilezza! Abbiamo fatto molti sforzi per questo disco, come tu hai riconosciuto qui! Comunque sì, sia gli OMD che i Propaganda hanno sperimentato coi soundscapes e con la malinconia, e certamente c'è un elemento o un filo conduttore che scorre nel nuovo album, dal momento che ciò è parte del nostro dualistico e naturale approccio alla musica ed alla sua produzione."
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L'aspetto più importante nel vostro nuovo album è il fatto che esso non suona mai anacronistico, un rischio assai frequente quando certe leggende del passato decidono di tornare a scrivere musica dopo tanti anni: come avete lavorato per evitare tale rischio?
"Non ne sono proprio sicuro... forse è stata la combinazione fra il NON volere disperatamente suonare retrò, l'essersi sintonizzati sulle cose moderne come la dance, il pop-rock etc. e l'utilizzo di molta tecnologia moderna. Eravamo assolutamente consci del voler apporre la nostra firma naturale nelle canzoni, associando tanto taluni elementi dei Propaganda quanto altri degli OMD, ma realizzare una cosa simile avrebbe funzionato solo all'interno di una struttura sonora più moderna. Siamo stati entrambi interessati dal processo di produzione e dalle relative tecniche, ed abbiamo visto la cosa come un'opportunità per mettere tutto ciò che avevamo imparato in questo test e per provare a fare qualcosa che si avvicinasse al nostro concetto di sound moderno."
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Pur avendo evitato di suonare anacronistici, inevitabilmente c'è qualcosa del vostro passato da cui non vi siete voluti distaccare eccessivamente: dove ravvisate tali elementi? C'è una canzone in particolare che potrebbe essere vista come un ponte fra il vostro illustre passato ed il presente di Onetwo?
"Ritengo che i più ovvi esempi di ciò stiano nel fatto che siamo dei songwriter più tradizionali quando si parla di strutturare le cose ed anche in alcuni punti di riferimento del nostro sound, la maggior parte dei quali sono intenzionali. 'Kein Anschluß', ad esempio, è ovviamente un omaggio ai Kraftwerk, 'A Vision In The Sky' strizza l'occhio ai Propaganda e 'Sequential' suona un tantino OMD con quel suo riff melodico dominante. Anche 'The Theory Of Everything' suona un po' OMD, nel senso di 'ecco un'altra canzone sulla scienza!'... (ride, nda)"
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Claudia, ho sempre amato molto la tua voce, ed oggi la ritengo più bella che mai: come hai lavorato in questi anni per giungere a simili traguardi?
Claudia: "Ah, sei molto gentile. Cantare è diventato per me sempre più importante col passare degli anni e lo faccio ogni giorno, poiché mi aiuta a focalizzarmi e traggo molta gioia dal farlo. È qualcosa nel quale posso completamente perdermi ed al tempo stesso qualcosa che sento di poter controllare... Trovo molto appagante pormi nuove sfide e lavorare duramente fino al conseguimento del traguardo impostomi. È anche un qualcosa che ha una sorta di potere curativo... suppongo sia qualcosa che viene dal profondo."
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Musicalmente parlando, l'album è basato principalmente sull'elettronica, mentre la chitarra sembra giungere in aiuto solo quando può effettivamente servire a dare un tocco in più ai brani. Vi sentite più a vostro agio coi suoni elettronici?
Paul: "Sì. Il fatto è che non so assolutamente suonare la chitarra, quindi inizio sempre una canzone dall'elettronica, anziché provare a strimpellarla con la sei corde. Claudia invece la sa suonare un pochino, sebbene la sua conoscenza degli accordi sia un po' limitata... Nonostante quanto ti ho appena detto, sappi che Claudia ha composto il brano 'Cloud 9' completamente con la chitarra! Amo anch'io le chitarre, ed adoro usarle per aggiungere aggressività e strutture quando sento che la canzone lo richiede: pertanto, suppongo di NON essere affatto un purista dell'elettronica! (ride, nda)"
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Ora addentriamoci nei testi dell'album: quello di "The Theory Of Everything" sembra fare riferimento ad una ricerca interiore per delle risposte... è un testo applicabile anche alla vostra ricerca come artisti?
"Puoi leggere ciò che vuoi in questo brano, ma la verità è che si tratta di una genuina domanda nell'ambito della comunità scientifica volta a trovare la formula che descrive la vita, l'universo ed ogni cosa esistente! Qualcosa che riesca a mettere insieme le meccaniche quantistiche e la teoria della relatività di Einstein: gli scienziati hanno chiamato questa cosa 'la teoria del tutto' ('The Theory Of Everything', appunto... nda) ed esistono interi siti scientifici dedicati a questo argomento!"
"'Have A Cigar' dei Pink Floyd è stato il loro modo di dare una gomitata all'industria musicale di metà anni '70, ed ironicamente il testo appare oggi ancor più rilevante, dal momento che le corporazioni odierne sono guidate fondamentalmente da contabili che non riconoscerebbero del talento ed un buon songwriting nemmeno se cadessero dentro un secchio pieno di queste due cose!"
Paul Humphreys
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"Signals", invece, sembra riferirsi alla speranza di scoprire altre forme di vita nell'universo...
Claudia: "Parla del fatto che per moltissime decadi abbiamo mandato segnali nello spazio: programmi TV, trasmissioni radio, masse di musica etc., ed è tutto là fuori a vagare infinitamente nello spazio... E, chi può saperlo, forse altre forme di vita hanno fatto altrettanto, ma non può essere che magari siamo troppo lontani per sentirci a vicenda?"
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Teoria interessante... "Anonymous" sembra invece legata ad un sentimento di speranza...
"Anni fa mi è venuta quest'idea di scrivere una sceneggiatura che fosse composta da una serie di canzoni: questo brano era il primo di esse e parla di una donna che sta in piedi sull'orlo di un precipizio, oppure sul bordo di un grattacielo o su di un ponte, discutendo con sé stessa sulla decisione se buttarsi giù o meno. Mentre lei è lì, le sovvengono tutti questi pensieri su quanto ne valga la pena e su tutto ciò che la vita significa per lei, e felicemente decide di tornare indietro e di non buttarsi. È una canzone che parla del credere in sé stessi, del non mollare e del trovare la forza interiore per andare avanti e trovare il proprio posto nel mondo."
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"Heaven" rappresenta forse la tua visione di come è, o dovrebbe essere, il Paradiso?
"Bella domanda! Il Paradiso è pura evasione... è un pezzo che parla del non avere restrizioni e del sentirsi liberi: niente a cui legarsi, niente da cui separarsi... Ma c'è anche la consapevolezza del fatto che il Paradiso non dura per sempre... il Paradiso è una specie di Inferno, lo sai... da qualche parte c'è un serpente che si annida in Paradiso."
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"Kein Ancschluß", a parte per la scelta del tedesco, mi sembra invece un po' più criptica...
"Beh, non penso sia poi così criptica: a volte mi piace stimolare l'immaginazione dell'ascoltatore, non amo essere troppo letterale. Questa canzone parla di qualcuno che prova a sentire qualcun altro via telefono, ma non c'è la connessione: la persona continua a provare senza successo, e quelli espressi nei testi sono i pensieri che le vengono al riguardo. Mentre lei/lui continua a provare, il suo desiderio di parlare con l'altra persona cresce sempre di più: è un pezzo sull'ossessione."
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La maggior parte degli altri testi sembra riferirsi all'amore: quanto è importante per voi parlarne?
Paul: "Possiamo scrivere canzoni sulla scienza, su spazio e tempo, sulle figure storiche e sugli oggetti inanimati, ma alla fine ritorniamo sempre all'amore, e penso sia perché è la nostra più potente ed interessante emozione: l'amore può spingerci a fare cose buone o cattive, ci può dare i brividi o tormentarci, ci unisce e ci divide. Penso sia importante avere sull'album canzoni con le quali tutti si possono relazionare, e l'amore è un argomento che ci riguarda tutti nella vita di ogni giorno."
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"Have A Cigar" ed "I Don't Blame You" sono, rispettivamente, delle cover di Pink Floyd e Cat Power: perché avete deciso di rifare questi due brani? Vi sentite in qualche modo legati ai contenuti dei loro testi, che trattano del rapporto tra artisti e music-biz?
"Questi siamo noi che diamo una gomitata alle grandi corporazioni dell'industria musicale ed all'effetto che esse hanno sugli artisti. 'Have A Cigar' dei Pink Floyd è stato il loro modo di dare una gomitata all'industria musicale di metà anni '70, ed ironicamente il testo appare oggi ancor più rilevante, dal momento che le corporazioni odierne sono guidate fondamentalmente da contabili che non riconoscerebbero del talento ed un buon songwriting nemmeno se cadessero dentro un secchio pieno di queste due cose! 'I Don't Blame You' di Cat Power parla di Kurt Cobain ed è una metafora per le pressioni e le tensioni che l'industria corporativa carica sugli artisti più vulnerabili: lo sfruttamento viene sempre prima della protezione e dell'educazione. Abbiamo pensato che inserire entrambe queste cover nel disco rendesse l'intento più forte."
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L'album contiene molte potenziali hit, in particolare "A Vision In The Sky": è in progetto l'uscita di un singolo, magari accompagnato degnamente da un videoclip?
"Il brano che hai nominato è uno dei miei preferiti; stiamo per far uscire 'Cloud 9' in versione radio edit come primo singolo, ed in seguito ne realizzeremo probabilmente alcuni altri. Molta gente ha menzionato 'A Vision In The Sky' come potenziale singolo: noi non ne abbiamo mai parlato in tali termini, forse perché sfiora i 7 minuti ed è tutt'altro che ottimale come formato, ma... hey, ricordi che anche 'Bohemian Rhapsody' (dei Queen, nda) non rispettava alcun formato dell'epoca, eppure ce l'ha fatta?"
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Dal disco che i Propaganda stavano registrando, ma che non ha mai visto la luce, avete ripreso 'Cloud 9' ed 'Anonymous': perché proprio questi due brani, e come avete lavorato per adattarli al contesto attuale?
"Beh, 'Cloud 9' venne scritta originariamente per un disco solista di Claudia, quindi era solo 'in prestito' ai Propaganda, mentre 'Anonymous' era un brano che iniziai a scrivere con Andy McCluskey come potenziale nuova canzone degli OMD: Claudia lo prese e scrisse un testo da adattarvi, dopodiché lo riarrangiammo e lo sviluppammo, ed anche quel pezzo era 'in prestito' ai Propaganda! Abbiamo ri-registrato entrambe le canzoni per il disco degli Onetwo."
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A proposito di "Cloud 9", in essa compare anche la chitarra di Martin Gore dei Depeche Mode, ed in tutto l'album gli ospiti non mancano: quanto è importante per voi collaborare con altri artisti?
Claudia: "È sempre importante includere altri artisti perché penso che portino sempre freschezza ed un nuovo approccio, al quale sicuramente non si era pensato. Avrai notato che la maggior parte degli ospiti, fra l'altro, sono proprio dei chitarristi!"
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Parlando proprio dei Depeche Mode di Martin, veniamo a dibattere del glorioso electropop degli anni '80 al quale anche voi avete contribuito in maniera rilevante... Curiosamente, i DM stanno oggi incontrando il maggior momento di successo della loro intera carriera, mentre molte altre vecchie glorie sono sparite, oppure sono state molto ridimensionate in termini di vendite e pubblico... Quale pensate sia il segreto del successo dei Depeche Mode?
Paul: "Non essersi mai fermati è la cosa migliore che abbiano fatto, così come anche gli U2 sono stati in grado di attraversare periodi nei quali potevano apparire poco interessanti e 'fuori moda': se riesci ad oltrepassare quei momenti, arrivi ad un punto in cui difficilmente verrai toccato ancora dalle logiche della moda, come se ti innalzassi sopra a tutto ciò e tali aspetti diventassero sempre più irrilevanti! Divieni semplicemente accettato come parte dello status quo."
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Molti artisti degli anni '80 sono tornati in pista principalmente per i soldi, ma gente come voi o gli Europe, ad esempio, ha dimostrato che in giro ci sono ancora artisti del passato con qualcosa di valido da dire anche oggi...
"La ragione per cui ho avuto lunghi periodi di silenzio è che non avevo nulla che volessi dire, quindi non ho detto nulla! Ora sono di nuovo attivo, definitivamente non per i soldi, ma perché sento di aver di nuovo qualcosa da dire assieme a Claudia, e sono tornato in pista proprio per dire queste cose!"
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Gli anni '80 sono stati fondamentali per molti generi musicali, dal metal alla darkwave sino all'electropop: concordi nell'affermare che sono stati proprio gli anni '80 ad esprimere il massimo splendore artistico della cosiddetta pop-music?
"Ritengo che gli '80s siano stati definitivamente importanti per la musica popolare, sicuramente più allora che oggi. C'era la sensazione piuttosto ingenua che la musica potesse cambiare il mondo, quindi le persone mettevano il massimo sforzo nel loro songwriting; ad un certo punto ho avvertito un salutare senso della competizione fra i miei contemporanei, inteso come superarsi nella scrittura, dove tutti provavano a scrivere la canzone pop perfetta, e penso sia questo il motivo per cui gli standard di songwriting erano così alti in quel periodo. Sono state scritte alcune canzoni meravigliose negli anni '80, non trovi? (ridendo, nda)"
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Assolutamente sì! Molti media un tempo cercavano di far apparire ridicoli i gruppi degli anni '80, ma alla fine quel sound è stato ampiamente rivalutato tanto negli anni '90 che in questo terzo millennio: che ne pensate? Ha forse ragione chi dice che il pop degli '80s è solo 'roba per ultratrentenni'?
Claudia: "Certamente alcuni video e quei tagli di capelli non rendevano alcuna giustizia a certe canzoni e ne marchiavano irrimediabilmente altre, ma non penso che sia solo la mia generazione a guardare indietro agli '80s con favore, ed anzi, penso che la storia sarà grata a quell'era in termini prettamente musicali per molti anni a venire."
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La musica pop stava già cambiando molto negli anni '90, ed oggi è persino arduo definire cosa sia 'pop'... Cosa pensate quando fate il parallelo fra il pop odierno e quello degli '80s?
Paul: "Il pop si sta autofagocitando, come previsto: ci sono pochissime nuove vie da esplorare, è stato fatto già così tanto, quindi l'unica strada sembra essere quella di mescolare e rigirare aspetti di generi diversi. L'industria è anch'essa in ginocchio, in parte per colpa sua, in parte perché la gente non vuole più pagare per la musica e c'è un'intera generazione di ragazzi per i quali essa non è così importante, o almeno, non quanto lo era per la mia generazione. Ci sono così tante forme d'intrattenimento in più oggi, per le quali la musica è solamente una componente di contorno..."
"Certamente alcuni video degli anni '80 e quei tagli di capelli non rendevano alcuna giustizia a certe canzoni e ne marchiavano irrimediabilmente altre, ma non penso che sia solo la mia generazione a guardare indietro agli '80s con favore, ed anzi, penso che la storia sarà grata a quell'era in termini prettamente musicali per molti anni a venire."
Claudia Brücken
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La maggiore differenza tra gli '80s ed il panorama odierno, secondo me, sta nel fatto che un tempo eravate voi artisti a curare in maniera fantasiosa la vostra immagine e soprattutto a scrivervi le canzoni, mentre oggi è tutto immagine intesa come 'essere cool' e gli 'artisti' non sono più tali, dal momento che non saprebbero nemmeno da dove cominciare per scrivere una canzone...
"Sì, la nuova frontiera dell'industria musicale per fare soldi e tagliare i costi per lo sviluppo delle carriere dei veri musicisti è stata quella di fabbricare i propri 'artisti', e penso che ciò ti dica tutto su come la penso!"
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Condivido pienamente. Tornando con la mente al tuo passato, quali sono stati, rispettivamente, i momenti migliori e peggiori con gli OMD?
"La parte migliore dell'essere stato negli OMD è stata senza dubbio il poter viaggiare, perché vedere il mondo è stato molto educativo per me! Niente è paragonabile... La parte peggiore è stata lo sprecare ore ed ore a gironzolare a vuoto! Sei ansioso di andare in un posto a suonare, ma poi spendi la maggior parte della giornata aspettando quel momento: io chiamavo tutto ciò 'sbrigati e aspetta'! (ride, nda) Non ho molti rimpianti, eccetto forse per il video di 'Loud And Clear', dove ero vestito come uno spaventapasseri! (risate generali, nda)"
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So che sarete presto in tour con gli Onetwo e che suonerete brani dal repertorio di OMD e Propaganda: come vi sentite quando eseguite tutte quelle vecchie hit che hanno fatto la storia della musica pop e che sono ancora nel cuore di milioni di fans?
Claudia: "Sì, torneremo sui palchi con gli Onetwo e rivisiteremo il nostro passato eseguendo un paio di brani a testa per OMD e Propaganda: non ci vergogniamo di questo e nemmeno siamo puristi riguardo all'eseguire solo materiale degli Onetwo, perché dopo tutto questo nuovo progetto è solo una parte del nostro repertorio d'insieme e non ci vergognamo certo di cosa abbiamo fatto prima; al contrario, siamo molto orgogliosi delle canzoni del nostro passato ed amiamo proporle al pubblico per vedere e sentire la gioia che provocano. Quello sì che è il potere della musica!"
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Per concludere, possiamo dire che "Instead" è solo la prima pagina di un nuovo importante capitolo nella vostra storia di artisti, e che molti altri verranno in seguito?
Paul e Claudia: "Stiamo già guardando al prossimo album come Onetwo, sebbene 'Instead' sia ancora così 'fresco', quindi aspettatevi pure molte altre cose dalla nostra collaborazione!"
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