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Room 108

03-08-2016

SATANISMO CALIBRO 9

"Kymah Rising"

Cover SATANISMO CALIBRO 9

(Old Europa Cafe)

Time: CD (52:36)

Rating : 7.5

Con questo lavoro Satanismo Calibro 9 chiude la cosiddetta "Rising Trilogy", iniziata nel 2012 con "Isis Rising" e continuata nell'anno seguente con "Typhon Rising". Lo stile di Doctor Pery e soci si riallaccia alla grande stagione death-industrial e dark ambient mitteleuropea senza temere il confronto con i decani del genere (da Brighter Death Now a Mz.412), cercando anzi di portare avanti il discorso variando le architetture di partenza con efficaci iniezioni di industrial rituale. A fare da supporto è la tematica magica sottolineata dall'artwork simbolico e dai titoli, vera e propria anticamera ad un sound che riesce a collegarsi sia alla scena esoterica primordiale (i Current 93 su tutti) sia alle tante filiazioni attuali, forte di un parco strumenti e di un livello tecnico aggiornato ai tempi moderni (si vedano parecchie uscite della Malignant Records, giusto per fare un riferimento). Lo stile prende forma a partire da drones neri dilatati e lenti, elaborati su frequenze a dir poco baritonali a tratti variate da un andamento pulsante, quasi a mimare il respiro di una creatura nefasta. A fare da corollario intervengono molti escamotages tipici del genere ma usati con indubbia sagacia, dai rumori reiterati in loop ai classici clangori metallici, dai boati sordi ai rintocchi cadenzati: un armamentario che il Pery conosce bene e che sfrutta per elaborare al meglio un'aura catacombale, fotografata nel momento dell'evocazione sinistra o nell'attesa di un arrivo inquietante. Al pari le voci vengono lavorate per la ricostruzione di una celebrazione in nero, tra sussurri, riverberi e frammenti che si perdono nella caligine sonora. Le cacofonie rumoristiche vengono d'altronde fuse in un mood che sembra sempre in procinto di esplodere in un verso (più ambientale) o nell'altro (più distruttivo), riuscendo alla fine a mantenere un senso di attesa sul ciglio di un antro inospitale. Senza mai lasciarsi andare ad eccessi iconoclasti o antireligiosi (ormai sin troppo prevedibili) né a picchi di marca mortuaria (anch'essi triti e ritriti), "Kymah Rising" si ferma sulla soglia della descrizione suggerendo folate esoterico-occulte che non si piegano a facili interpretazioni. Chiude il cerchio il supporto esterno di Dorian Bones, Daniele Santagiuliana e una buona confezione in digipak. Sicuramente una tra le migliori realizzazioni di area ritual-industriale dell'anno.

Michele Viali

 

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