10-09-2015
Y-INCISION
"Der Schatten Der Fliege"
(Old Europa Cafe)
Time: CD (51:27)
Rating : 8
Progetto parallelo di Vintras, già mente del famigerato Djinn, Y-Incision è un act di vecchia data che non aveva mai visto la luce, salvo che per un demo-CDr nel 2007. Il debut "Der Schatten Der Fliege" fu infatti composto tra il 2006 e il 2007 e sarebbe dovuto uscire per i tipi della Slaughter Productions, ma così non fu a causa dell'inaspettata dipartita del produttore Marco Corbelli. L'act muove i suoi passi a partire dal paradigmatico nome che indica l'incisione adottata per le autopsie, tema che se da un lato conduce a morti violente e improvvise, dall'altro - come esemplificato dai titoli delle otto tracce - porta ad un rapporto vittima/carnefice fotografato da un punto di vista prettamente corporale e fisico. Con questi presupposti Vintras si inseriva "in illo tempore" all'interno di un discorso già ben avviato dalla obscure-noise scene italiana. Non a caso questo recupero della Old Europa Cafe porta con sé la dedica al mentore Corbelli/Atrax Morgue, ma anche al di lui degno compare Lunus/Devis Granziera, nonché al rude e sanguinoso Murder Corporation ed infine ad N., per molti aspetti ombra artistico-concettuale dello stesso Atrax Morgue. Se erano gli istinti suicidi e distruttivi di una mente affogata nell'oscurità più radicale a percorrere le sfaccettature tematiche di Djinn, con Y-Incision vengono accese le luci fredde del tavolo autoptico sui corpi esanimi e su ciò che ha possibilmente portato a quella condizione. Lo stile rimane secco e minimale, basato su linee sonore analogiche, essenziali quanto un cadavere. Tutto viene ridotto ai minimi termini, visto che non servono troppe elucubrazioni per trasmettere quel senso ossessivo di ansia e fastidio che si ha al cospetto di violazioni fisiche. Un'aura di freddo metallico e di luce bianca asettica inonda tutto il disco, traduzione del male incondizionato che trapela dai titoli di volta in volta segnati da cacofonie rumoristiche, pulsazioni tonali, nervosismi elettronici, evanescenze mortuarie. Le tante parole che scorrono nel sottofondo di un audio disturbante risultano essere l'anima di un album che nasconde segreti e piccoli segnali da decifrare lentamente. A distanza di quasi dieci anni da quella che doveva essere la sua uscita, "Der Schatten Der Fliege" si pone come la continuazione di un discorso artistico-sonoro destinato a pochi adepti, trasformatosi nel corso del tempo in un saluto/tributo ad un (mi si passi il termine) trend produttivo unico nel suo scarno malessere. Confezione in digipak adornata da un artwork forse troppo abusato, ma che sa ancora dare un morboso brivido repulsivo. Troppo poche le 100 copie prodotte e numerate a mano.
Michele Viali
https://www.facebook.com/pages/Old-Europa-Cafe/109406903942