11-12-2014
LUNUS
"Nihil"
(Old Europa Cafe)
Time: (56:56)
Rating : 7
Nato come progetto principale di Devis Granziera, Lunus è passato successivamente in secondo piano rispetto alle attenzioni riscosse dall'allora side-project Teatro Satanico Charles Manson, toccando anche una possibile fine intorno alla metà degli anni '90. Il ritorno di un album di lunga durata è comunque la continuazione di una rinascita cominciata qualche anno fa, tra il 2012 e il 2013, con una serie di recuperi di tracce perse ed alcune collaborazioni con noisiers italici. "Nihil" riprende un discorso antico, sebbene sviscerato adesso con mezzi moderni. Tematiche oscure e torbide si intrecciano con 'questioni' già proprie del Teatro Satanico ("Left Hand Path", "Lesson In Sorcery") sfociando in un dissolvimento finale che riassume in sé la negatività fisica e concettuale originaria, condivisa sin dagli albori col mentore Corbelli/Atrax Morgue. A subire un ridimensionamento è il noise analogico degli anni '90, lapidario tanto quanto i temi trattati, lasciando più spazio ad una laptop music che tanto ha affascinato il DeviLs degli ultimi lavori. Spazio dunque a toni puliti, ritmiche marcate - già sentite in album come "Black Magick Block" o in singoli come "Gold In Blei" - e giri circolari geometrici, filiazione di una synth-wave in cui la matrice elettronico-industriale ha saturato ogni spiraglio di possibile strumentalità. Il lo-fi grezzo viene rifilato e computerizzato acquistando un fascino istantaneo, mainstream e tutt'altro che malato. Vetta dell'opera sono ovviamente i passaggi amabilmente catchy di "Venetian Factory", i riff cibernetici e sincopati di "A Morgue", gli ossessivi sprazzi 80s di "Soli Soli Soli" e le melodie inaspettate di "Lesson In Sorcery". I rumori diventano il corollario di un album incentrato su pulsazioni poderose, tra le cui maglie si celano citazioni sonore e rivisitazioni di vecchi brani (solo gli appassionati riconosceranno la provenienza di "Mann Frau Gott"). "Nihil" è in ultimo una delle tante sfaccettature di Granziera, che al di là del nome artistico con cui si presenta rimane una fucina creativa caratterizzata da un modus operandi in perpetua evoluzione. Edizione in lussuoso digipack adornato da un insolito dipinto di Saturno Buttò.
Michele Viali
http://www.teatrosatanico.it/it/index.html