29-12-2013
MALATO
"Avamposto Malato"
(Old Europa Cafe/Misty Circles)
Time: (33:23)
Rating : 7.5
La scena underground romana non smette di regalare buoni frutti da tanti anni a questa parte, e a darcene conferma sono i Malato, giunti al loro secondo EP dopo "Avant Pop Muzak" del 2007. La continuità col passato è forte sia nei suoni che nei membri dell'ensemble, composto da nomi legati - tra gli altri - agli storici Ain Soph, ma anche da interpreti più recenti come il frontman Darkyota, già noto alle cronache nelle vesti rumoristiche di No Light For Tomorrow. Introdotto da una grafica retrò che rimanda agli anni '70 e alla cultura mod, l' "Avamposto Malato" trova le sue radici nel modernismo sonoro dei primi anni '80 e in un'elettronica secca e palpitante. Se il brano d'inizio "UBRC", firmato da Luciano Lamanna e dal nuovo 'acquisto' vocale Black Bon Bon, funge da intro con la sua oscurità stridula e con effetti di downtempo al negativo, il resto dell'opera si attesta su ritmiche sintetiche che rimandano alle prime sperimentazioni techno-house in stile Chris And Cosey, talvolta ancora in odore di new wave. Il tutto viene rivisto con un tocco personale che unisce un approccio acid, memore di certe sperimentazioni targate Psychic TV, ad un canto urlato che non disdegna di mostrare la propria origine geografica. Le pulsazioni elettroniche creano atmosfere ipnotiche, i beat arrivano ad assumere fattezze marziali nel loro martellamento pulito e potente ("Pquadro 88") e a sfiorare la dub music ("Distruzione") con impianti circolari, la cui mantrica ossessività potrebbe ricollegare ai concepts magici dei primi Ain Soph. In sottofondo scorrono strutture sintetico-industriali atte ad amplificare la meccanicità lisergica dell'insieme, venate di oscurità e di curiose litanie minimali ("EU"). In sole quattro tracce più due remix i Malato confermano solidi principi stilistici, forti di un background di primo livello e di un gusto creativo fuori dal comune, il cui fuoco vitale nasce da un intrigante recupero del passato. Sempre più atteso l'album di debutto.
Michele Viali