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Room 108

16-12-2013

SYRIAN

Al crocevia tra passato e futuro

SYRIAN

di Roberto Alessandro Filippozzi

Averli dovuti attendere per ben sei lunghi anni non è stato semplice, ma alla fine i Syrian sono tornati sulle scene, lavorando alacremente fra palchi, remix e studio per giungere senza fretta - ma assolutamente preparati - all'appuntamento col grande rientro nel mercato discografico. Un rientro che si è concretizzato, la scorsa estate, con l'uscita di "Death Of A Sun", quarto album del duo che ha sorpreso tutti col proprio indirizzo stilistico, mai così marcatamente rivolto verso quel magico e indimenticabile (synth)pop elettronico degli anni '80 che sia Andrea 'Andylab", sia Lorenzo 'Voyager' non hanno mai nascosto di amare profondamente. Ancora una volta un lavoro di cui l'intera scena italiana può andare fiera, in grado di tenere alto il buon nome del nostro Paese a livello internazionale: un'ottima ragione per interrogare i suoi due protagonisti ed addentrarci nei suoi contenuti, guardando sia a quel fondamentale passato che è stato d'ispirazione quanto a quel futuro cui inevitabilmente è doveroso rivolgersi...

SYRIAN

"Credo che la nostra musica sia sempre stata piuttosto originale rispetto alla media. In "Alien Nation" solo due canzoni sono ascrivibili al genere future-pop, mentre le altre spaziano in generi diversi tra loro. Di quanti dischi, specialmente in questa scena, si può dire altrettanto? Il cambiamento è essenziale: questa volta è stato verso il pop anni ottanta, la prossima magari sarà verso la techno più ossessiva. Magari questo voler essere fuori dagli schemi ci ha penalizzato, in quanto il pubblico preferisce battere sentieri conosciuti..."
(Lorenzo)

 

SYRIAN

"Non ritengo un luogo comune considerare gli anni '80 una decade di assoluta rivoluzione in campo musicale, forse ancor più dei settanta o dei novanta, con la melodia a farla da padrone e la nascita di una miriade di talenti, molti dei quali ancora in attività..."
(Andrea)

 

SYRIAN

"Rifuggo dalle etichette, ma certamente il future-pop è in qualche modo figlio della electro da sempre! Il moltiplicarsi di band-cloni non ha certo giovato all'originalità di alcuni aspetti musicali del genere, per cui la scena è drammaticamente implosa. Come sempre, è giusto tenere presente ciò che di buono è stato fatto e buttare il resto, guardando avanti..."
(Andrea)

 

 

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