18-03-2015
FORRREST DRONES
"Najas Flexilis Exequiae"
(Zoharum)
Time: (60:23)
Rating : 6.5
Scommessa produttiva per la Zoharum che dà alle stampe l'album di debutto di Forrrest Drones, side-project del connazionale polacco Robert Skrzynski attivo nel settore con vari monicker, tra i quali ricordiamo soprattutto il convincente Micromelancolié. L'attività di questo progetto iniziava lo scorso anno con il nastro autoprodotto "Tallest Tree Gallery", composto da cinque brani dedicati ad altrettante piante. L'interesse rivolto al mondo boschivo, insito già nel nome, continua con il presente "Najas Flexilis Exequiae", costituito esclusivamente da una gigantesca monotraccia ipnotica. Di fatto il nuovo lavoro prende forma con pochissimi toni protratti all'infinito, quasi a voler reiterare uno smarrimento sensoriale all'interno di una foresta tanto notturna quanto fantastica. Un unico drone cupo e lieve attraversa il tempo con qualche aumento d'intensità, movimenti impercettibili, sporadici accenni di melodia subito inghiottiti dalla notte ed un curioso scricchiolìo vinilico ad accompagnare il tutto. Il minimalismo compositivo e la linearità insistita ricordano certe opere di Steve Reich, ma qui si va più verso una perdita d'orientamento che mira a riprodurre il lato onirico e cupo della foresta, creando un'atmosfera in bilico tra sogno e incubo in costante attesa di un avvenimento cruciale. Il silenzio fa la sua parte e la linearità tonale, giocata sulle profondità dei bassi, sembra tramutarsi in un respiro inghiottito dal nulla. Se da un lato il collegamento tra tema, suoni ed immagini evocate funziona alla perfezione, riuscendo anche a superare gli schemi della dark ambient di matrice orrorifica, rimane difficoltoso assimilare un'ora di suono monocorde che alla lunga rischia di perdere efficacia, a meno di non cadere in uno stato di trance. Forse più adatto ad essere utilizzato come commento per situazioni e video-installazioni scelte ad hoc che per un ascolto tutto d'un fiato. Confezione in ecopack a sei pannelli ed artwork, firmato dal pittore Wiktor Jackowski, in grado di sintetizzare al massimo il senso dei suoni.
Michele Viali
https://soundcloud.com/forrrestdrones