08-07-2012
PJUSK
"Tele"
(Glacial Movements)
Time: (50:53)
Rating : 8
Impressionante la capacità della Glacial Movements di andare a scovare progetti di altissimo livello utili alla causa ambient isolazionista, portata avanti con eccellenti risultati ormai da sei anni. Stavolta è il duo norvegese Pjusk a dar voce a ghiacci e venti gelidi, traendo ispirazione dalla natìa Norvegia. Il progetto, giunto al suo terzo lavoro, imbastisce drones lenti e rilassati, spesso basati su strutture minimali o su una ripetitività che mima da vicino lo spostamento impercettibile di un iceberg. Importante il lavoro svolto su rumori e ritmiche, che forniscono sfumature particolari: si va dal glitch di "Skifer" alla lieve meccanicità electro-dub di "Krystall" e "Granitt", per finire coi misteriosi tribalismi della magnetica "Polar". "Tele" ha la capacità di unire toni al tempo stesso morbidi e gelidi, riuscendo a mescolare inquietudine, mistero e meraviglia davanti a scenari naturali. Il mood di base è fortemente cinematografico, sebbene relazionabile di diritto al filone ambient. Lo stile dei dieci componimenti rimanda sia ad autori minimal come Steve Reich che a certi nomi della drone music degli anni '70, ma non mancano passaggi segnati da una forte oscurità come "Gneis", che ricorda alcuni progetti della Cold Meat Industry tipo Morthound, o ancora derive IDM post-moderne e pacate evidenti soprattutto in "Kram". Album sottile, costruito con grande maestria: seducente anche per chi non segue abitualmente il genere.
Michele Viali
http://www.glacialmovements.com/