17-11-2011
FLUID
"Envisioning Abstraction: The Duality Of Fluid"
(Alrealon Music)
Time: (45:44)
Rating : 7.5
Curiosa carriera quella di Christophe Gilmore, musicista e produttore di Chicago: tre vinili 12" a metà degli anni '90, l'esordio su CD nel 2000 con l'interessante "Digital Phunk" e poi, solo dopo otto anni, nuovi segnali di vita con "Noise In The Neurons", release a cinque tracce in formato digitale. L'anno in corso ha finalmente salutato l'attesa seconda prova sulla lunga distanza, intrigante già da una copertina che provoca e lancia messaggi chiari con intelligenza, per chi sa/vuole cogliere. Se 11 anni fa il Nostro aveva sciorinato un buon mix fra trip-hop, funky, downtempo, elettronica ad ampio raggio ed esotismi vari, abbracciando svariate correnti stilistiche, nel nuovo lavoro le carte vengono rimescolate con arguzia per dar vita ad un ancor più riuscito e credibile esperimento di crossover tra generi. Senza dubbio le massicce e sinuose bassline spingono l'intero sound verso territori dub di grande penetrazione, laddove il ritmo detta le movenze avvolgenti e raffinate di trip-hop e downtempo, tra sfumature industrial e scalfitture IDM, mentre tocca ovviamente alla chitarra - a tratti volutamente sgraziata e disturbante, ma indispensabile per catturare le sensazioni ricercate e completare il muro sonoro - apportare la ruvidità del metal, fortunatamente tralasciandone schemi ed eccessi. Samples, synth ed anche voce (l'artista hip-hop sperimentale Black Saturn, al microfono su "Iron Communique") sono le 'spezie' che insaporiscono un suono sinuoso e cerebrale, capace di sedurre con un gran bel momento dai tratti mediorientali qual è "Disrupting The Ghost", così come di far calare il buio con un 'notturno apocalittico' dello spessore di "Refuge". Non sterili esercizi di stile ottenuti rimestando fra generi differenti, magari con risultati sfilacciati, bensì l'apprezzabile concretizzazione di una visione d'insieme che è un ideale crocevia fra correnti di pensiero musicali, incorniciata da una produzione degna di cotanto sforzo creativo. Un artista da tenere d'occhio per tutti gli amanti delle sonorità più sperimentali e di confine, sperando in una carriera meno episodica in futuro.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://simultaniety.blogspot.com/