08-02-2010
FRANK ROTHKAMM
"Zahra Fugues"
(Flux Records)
Time: (41:49)
Rating : 7.5
Un pianoforte Stainway & Sons modello M-Gran Piano del 1934, 88 tasti bianconeri di eleganza e raffinata presenza. Immaginatelo nel salone di un appartamento a New York ed avrete l'immagine della location in cui nascono le ventisei tracce di "Zahra Fugues". Zahra è amica di Frank Rothkamm quando, nel momento in cui dalla Germania il Nostro arriva nella Grande Mela, si trova solo, senza alcuno strumento (anche solo una minuta tastiera analogica) ma con tante note in testa che cercano uno spartito per esistere. E lei gli offre il suo Stainway al quinto piano di un appartamento newyorkese. Una storia come tante appartenenti all'universo classico: da Haendel a Mozart, da Rossini a Schubert, quasi sempre la musica 'colta' è scritta nel pentagramma come nei racconti leggendari delle epoche, e dietro questo piccolo frammento di amicizia si formano le partiture di Frank, inserite nella tetralogia di cui vi abbiamo già offerto il primo capitolo. Quindi la fuga pianistica come tema centrale, e Rothkamm si ispira al barocco settecentesco fino al contemporaneo virtuosismo in un concept senza tempo, tra veloci 'toccate', ritmi di danza, anarchie frenetiche. Rivivono gli albori in cui Bach o Patchebel, come Haydn o Mozart, riempivano le loro sonate di fronzoli: esemplare in tal senso la "Zahra Fugue 23" oppure, all'opposto, le contemporanee esecuzioni in stile con Glenn Gould, ma anche con Rachmaninov. Eleganti allora la "Zahra Fugue 25" o la "Zahra Fugue 9", più contorte e di difficile esecuzione - ma invidiabili nella tecnica - la "Zahra Fugue 16" o la "Zahra Fugue 12". Bellissimo l'artwork di copertina, in cui una geisha suona il piano riprendendo i colori e le forme delle antiche stampe nipponiche, o le immagini rinascimentali del dischetto stesso: un'ottima evoluzione grafica di Frank Rothkamm, che cresce insieme alla sua piccola Flux Records. Se nei due lavori di cui vi abbiamo illustrato i suoni nel passato recente non ci avevano del tutto convinto alcune scelte di elettronica a volte caotica, in quest'opera totalmente acustica il germanico genio di Rothkamm ci sorride conquistandoci con i quaranta minuti e le mille note eseguite al piano. Non ce ne vogliate se saltuariamente la musica 'colta' entra prepotente tra le nostre pagine: è quel sottile filo che lega le 'nostre' sonorità odierne alle loro illustri origini, e che noi per primi vogliamo rendere acciaio affinché non si spezzi un legame a volte così labile.
Nicola Tenani