20-12-2008
FOLKSTORM
"The Forgotten Tapes"
(Old Europa Cafe)
Time: (51:28)
Rating : 7.5
Nel 2001 era stata annunciata la cessazione di ogni attività per Folkstorm, progetto parallelo di Henrik Nordvargr Björkk (già fondatore di Mz.412); poi apparvero due album, uno ("Sweden" del 2004) tenuto 'nel cassetto' da un paio di anni, e poi ancora "Folkmusik" (stampato dalla Old Europa Cafe nel 2005), che andavano a riaprire un discorso chiuso solo in apparenza. Sempre la label di Pordenone decide ora di pubblicare i 'nastri dimenticati' (ma opportunamente rimasterizzati) dello schiacciasassi svedese, che fece a suo tempo da apripista all'altro grande act di Nordvargr, vale a dire Toroidh. Il CD raccoglie tredici pezzi, di cui i primi nove registrati nel 1997, e gli ultimi quattro realizzati nel 2000 per uno split con LHD mai prodotto. Alcuni passaggi hanno un fascino innegabile, a partire dall'apertura di "Happy Camping", brano abrasivo e percussivo, registrato in illo tempore a casa dell'autore usando un quattro tracce, oppure "Glory Days", sorta di crociata power-electro con versi ferini a fare da sfondo, o ancora la possente e ipnotica "Trench Angst". Altri momenti sono testimonianze isolate di brani mai completati, sperimentazioni che servivano a tracciare uno stile ancora informe, ritagli non utilizzati o non sviluppati o, per contro, rivisitati in seguito. Ciò non li rende comunque inutili o meno magnetici: si veda ad esempio il sample vocale (ricavato da chissà dove) di "Face The Other Way", o "Warslut Blowjob Decapitation", che rimanda ad un contatto rapido e diretto con l'asfalto. I brani che dovevano confluire nello split hanno sonorità più nitide e sono organizzati con maggior perizia: spiccano "Tarmvred No 5", sorta di pezzo noise dall'andamento forsennato (memore di certe ritmiche punk e collegabile a vecchi classici dei Genocide Organ, tipo "Negros In Sky-Wars"), e la conclusiva "Epilogue 4", che ha la medesima struttura al cardiopalma. Il leit-motiv di "The Forgotten Tapes" è un suono sporco e polveroso che restituisce in pieno la fase pre-natale del progetto. Rispetto alla produzione successiva manca spesso il lato marzial-rumoroso che tanto ha caratterizzato Folkstorm, mentre rimane invece una cruda ferocia di matrice power-electro che rende i suoni estremamente ruvidi ed abrasivi (talvolta anche un po' ovattati), mostrando quanto Nordvargr sia debitore della vecchia scuola industrial più dura e scorretta. Per contro, l'uso della voce sembra legato tanto alla falange rumoristica quanto ad alcune frange estreme del metal scandinavo. La Old Europa Cafe ha approntato, oltre all'edizione popolare in digipak, sia una versione con miniCD allegato che un limitatissimo box (solo 72 le copie prodotte, per cui buona fortuna) contenente un ulteriore miniCDr, una maglietta e vari succulenti gadget. In assoluto questo recupero discografico ci regala diversi pezzi di gran qualità e fa luce sui primi passi dell'act di Nordvargr, di sicuro la più aggressiva creazione tra tutte quelle ideate dal prolifico autore svedese.
Michele Viali