25-05-2019
SKELDOS
"Ilges - Caretakers Of Yearning"
(The Epicurean)
Time: CD (44:33)
Rating : 7.5
"Ilges", terzo lavoro del progetto guidato dal lituano Vytenis Eitminavicius, usciva nel giugno dello scorso anno esclusivamente nel formato audiocassetta, segnatamente nelle 75 copie dell'edizione regolare e nelle 25 della "ART edition". È grazie alle attenzioni di una label fuori dagli schemi come l'ottima The Epicurean se oggi il suddetto album vede la luce anche in formato CD nelle 175 copie del bellissimo digifile a sei pannelli (cui si aggiungono le 25 numerate a mano della ricca edizione speciale), con l'aggiunta di una traccia inedita registrata esclusivamente per questa nuova versione, ulteriormente impreziosita dal mastering firmato dall'esperto Hunter Barr. Quello di Skeldos, nonostante la relativamente breve vita del progetto, è uno stile maturo e consolidato che ritroviamo in tutte le sue prerogative anche in quest'ultima fatica: un'ambient dal soffio melodico che si dilata per fare da sfondo ad un recitato poetico in lingua madre, i cui pochi ma determinanti elementi convergono sapientemente per catturare le emozioni con la massima efficacia. Fortunatamente la splendida confezione offre anche le traduzioni in inglese per i versi declamati, fornendo ai non-lituani la possibilità di comprendere meglio la natura e l'ispirazione delle tre tracce incluse in un'opera molto stimolante a livello di contenuti, oltre che ottimamente prodotta ad ogni livello. Non vi sono voci di sorta ad accompagnare l'iniziale "Melas - A Lie", le cui ambientazioni melodiose si rincorrono in costante movimento, mentre fra i droni morbidi della title-track la vocalità si pone fra il declamato ed il (quasi) cantato con fare intimista, sino al drammatico e solenne crescendo; le parole assumono i tratti più caratteristici dello spoken word nell'inedita "Blunkantys Sodai - Fading Gardens", triste epilogo dalle fattezze para-sinfoniche, esemplificativo di come le fonti da cui ricavare i droni siano veri e propri strumenti acustici come chitarra, violino, fisarmonica e cetra lituana. Al solito, la The Epicurean non sbaglia mai nell'apporre il proprio inconfondibile marchio di qualità, presentando ad un pubblico più ampio un progetto di assoluto valore che merita tutte le attenzioni del caso da parte dei cultori di queste sonorità.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://the-epicurean.transformed.de/