06-06-2016
ANTICHILDLEAGUE
"Holy Ghost"
(Hagshadow)
Time: CD (47:27)
Rating : 7.5
Gaya Donadio, inglese dai natali italiani, chiude la trilogia del suo progetto ANTIchildLEAGUE (il primo capitolo "The Father" risale al 2008 e il secondo "The Son" al 2014) completando un quadro tematico fortemente irriverente. Nel suo complesso i tre album si scagliano con veemenza contro il cattolicesimo e contro il concetto cristiano di famiglia, puntando il dito verso una società che sembra racchiudere in sé sia l'ipocrisia di chi ha la verità in tasca che la sicurezza di schemi vincenti; trapela anche una critica alla misoginia esplicitamente condannata in titoli come "Penis Dead" e "Dick Funeral", evidenti sintomi di un subìto maschilismo. L'artwork di copertina, affidato all'eloquente artista finnico Jukka Siikala, riassume l'essenza aggressiva e polemica dell'opera in un membro maschile martoriato, morente e popolato di mosche. Sul piano sonoro Gaya si muove agevolmente tra stili diversi, superando i limiti passati che la vedevano (soprattutto nel debut) sin troppo ancorata ad un noise distruttivo, retaggio di senatori illustri come William Bennett e Mike Dando. Nelle tredici tracce è possibile ritrovare soluzioni prossime alla dark ambient nell'oscurità lugubre di fondo, elementi tipici del noise post-industriale evidenti nell'uso di rumori evocativi, oltre a synth analogici vecchia maniera, pulsazioni tonali sporche e sprazzi di power-electro nuda e cruda ("ZigZag Holy Mix"). Ma la vera anima dell'opera è da ricercare in un'atmosfera sinistra di marca femminile che, analogamente al precedente "The Son", si riallaccia ad una tradizione dal sapore stregonesco relativa a nomi come Aghast, Nebelhexe, Diamanda Galás o Alzbeth. Le atmosfere torbide sfumano in un'aura paganeggiante, controparte ideale del cristianesimo, fatta di rumori minimali, tribalismi elettrificati, voci distorte in chiave diabolica. Il tutto crea un ambiente malsano dove la simpatia per un generico paganesimo diventa mezzo per condannare e distruggere alcune convenzioni totemiche dell'era contemporanea. Il migliore dei tre album firmati da ACL, forte di una personalità compositiva che assorbe e supera i tanti stili di riferimento per comunicare pensieri netti e crudi. Confezione in elegante digipak adornato da uno dei più efficaci artwork visti negli ultimi tempi.
Michele Viali
http://hagshadow.wix.com/antichildleague