06-10-2015
SINDRE BJERGA & MICROMELANCOLIÉ
"Invisible Paths"
(Zoharum)
Time: CD (52:00)
Rating : 5
Terzo lavoro realizzato in coppia da Sindre Bjerga, prolifico compositore norvegese dedito a sperimentalismi messi in pratica tramite collaborazioni (singolarmente o prendendo parte a progetti allargati), e Micromelancolié, al secolo Robert Skrzynski, di provenienza polacca, avvezzo a lavori sia su sponda sonora che visiva, anch'esso con alle spalle una carriera non lunghissima ma costellata da una miriade di produzioni. I due avevano già messo a punto un primo lavoro nel 2012 in CD e cassetta ("Prayer Calls") ed un secondo nel 2013 intitolato "Momentum" su CDr a cui ha fatto seguito "After Dark Days Black Will Come", stampato solo su nastro nel 2014. Questo quarto capitolo consta di due sole lunghe tracce, entrambe incentrate su un melange di rumori campionati estratti dall'ambiente esterno o ricreati ad hoc, partiture droniche in sovrapposizione e voci rielaborate e rumorizzate in studio. La prima tranche si attesta inizialmente su un noise nato da destrutturazioni tonali, in parte accostabile alle ricerche effettuate da gente come The New Blockaders, ma ben presto il tutto prende una piega più pacata sfruttando le vie tipiche dei toni a scorrimento continuo, che riescono ad amalgamare il rumore accatastato. Si lavora anche su ritmiche secche, nonché sul sempre valido sostegno di frequenze basse che forniscono il classico effetto-oscurità segnato da un andamento fluido e morbido. La seconda tranche è accomunata alla prima dalla freddezza tonale e da un allestimento complessivo dal mood meccanizzato. Anche qui si ha un miscuglio più o meno ordinato di elementi o frammenti estratti dall'esterno, nonché di vari excerpts vocali e basi ritmiche. Una certa differenziazione si riscontra nella ricerca di effetti semi-melodici ed emozionali scaturiti da pluristratificazioni di marca glitch. Nel finale tutto tende a dilatarsi e la scomparsa dei rumori lascia spazio ad una chiusa stellare di grande prevedibilità. Se alcuni presupposti potevano lasciar intendere il tentativo di concretizzare il rumore per poi cesellarlo in forme astratte, in breve il duo si arrende ad un'anonima facilità ambient-noise consegnando un lavoro simile a mille altri, diviso tra tentativi ambientali e una vena sperimentale ormai sperimentata da chiunque. Poche idee e scarso coraggio per autori che hanno firmato opere migliori. Confezione apribile in digisleeve con cover astratta firmata da Rutger Zuyderveldt (Machinefabriek). Tiratura a 300 copie.
Michele Viali
https://sindrebjerga.wordpress.com/