16-07-2014
SHIFT
"Altamont Rising"
(Cold Spring)
Time: (37:19)
Rating : 7.5
Giunge al suo terzo lavoro di lunga durata questo rude act svedese, noto nel settore per il sound senza compromessi e per le sue molteplici produzioni viniliche. "Altamont Rising" prende ispirazione, come il titolo comanda, dal festival di Altamont del 1969, risposta al più celebre concerto di Woodstock, ricordato più per l'oscuro assassinio di un povero spettatore che per il suo valore artistico. A ciò vanno aggiunti gli input provenienti da pellicole memorabili come "Apocalypse Now" e "Valhalla Rising", di cui è possibile ritrovare excerpts vocali nelle singole tracce. Oscurità e misantropia diventano i leit-motiv di un album che controlla con stile il furore classico del noise e le reminiscenze power-electro, incanalandole su binari tematici univoci al fine di evocare mastodontiche ventate di negatività distruttiva. L'album è globalmente uniforme, basato su moti rumoristici ondulatori costruiti tramite una sovrapposizione di droni e linee sintetiche distorte. Le macrostrutture dei brani assumono in talune circostanze ("Shelter", "Rising") un andamento pulsante entro cui è possibile intravvedere il caos più totale, giostrato con perizia su frequenze basse. Ruolo preponderante assumono le voci, frutto di samples ma anche di pure brutalizzazioni vocali, cacofonie e derive growl che vanno ad aggiungersi alla ferocia sonora. La "celebrazione dell'equilibrio cosmico", frase posta ad epitome del disco, sembra assumere le forme di un inno all'estinzione umana da aggiungere alla fila di cadaveri che si è portato dietro il festival di Altamont, punto conclusivo di una fallimentare filosofia hippie già segnata dalla ben più cruenta scia di sangue targata Manson Family. La condanna del buonismo anni '60 e del progetto umano aleggiano su tutto l'album e i riferimenti cinematografici non fanno che aumentare la carica di catartica misantropia, il cui fine ultimo sembra essere l'isolamento e l'abbandono tra le braccia della morte. "Altamont Rising" è una requisitoria essenziale scritta coi caratteri duri del noise e scandita dalle parole "Rape! Murder! It's just a kiss away" degli Stones, headliner di quel torbido concerto. Disponibile sia in versione CD (da noi presentata) che in un'edizione di soli 100 esemplari in LP con tracklist identica.
Michele Viali
http://www.unrestproductions.co.uk/shift/