Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

07-07-2014

DARMSTADT 1313

"Edelweiss"

Cover DARMSTADT 1313

(SkullLine)

Time: (56:29)

Rating : 6.5

Fucina incontenibile di nuovi progetti d'ambito marziale, la tedesca SkullLine continua a sfornare album di autori oscuri che faranno la felicità degli appassionati del genere. Non fa eccezione Darmstadt 1313, act francese che debutta ufficialmente con questo "Edelweiss" dopo aver realizzato un paio di demo disponibili in formato FLAC e una mini-compilation. Le 10 tracce del disco hanno macrostrutture lineari, prive di variazioni, quasi fossero degli excerpts protratti in maniera circolare. Le architetture propongono la più classica delle ricette, basata su rumori evocativi e lugubri, spesso caratterizzati da sirene antiaeree, bombardamenti, spari, rintocchi di campane, giri corali e motivi sintetici bassi e cupi. A ciò si aggiunge qualche tema orchestrale ("Lowen", "Alter Kampfer") che riecheggia un requiem d'epoca, voci campionate che intonano misteriosi discorsi e jingles risalenti alla prima metà del Novecento ("Caudillo"). Giocano un ruolo chiave le percussioni marcate e guerresche, ma al tempo stesso fredde e di stampo schiettamente elettronico: tale peculiarità avvicina il sound di alcuni brani come "Darmstadt" e "Block Conte Block" a quello dei grandi Wappenbund. Tra passaggi di stampo più ambientale e descrittivo ed altri per contro aggressivi e rigorosi c'è spazio anche per un curioso riff di chitarra ("Sermon Sur La Mort Volume 1"), piegato ad esigenze marzial-industriali. Immancabili i riferimenti testuali a determinate realtà storico-ideologiche: repertorio ormai d'obbligo per chi si cimenta con un certo stile sonoro. Un disco sicuramente derivativo che ripercorre le orme del primo Der Blutharsch, o - sul piano orchestrale - di certi lavori di Dernière Volonté e Les Joyaux De La Princesse. Ma tutto appare ben fatto, le atmosfere sono torbide e rigorose e il quadro complessivo riesce a conquistare al primo ascolto. Scampoli di un genere al crepuscolo, ma se lo si ama sono questi i dischi da tenere in considerazione.

Michele Viali

 

http://darmstadt.wifeo.com/

http://www.skullline.com/