30-05-2013
MATATUS
"Psychedelic Apocalypse"
(Truco Espárrago)
Time: (51:53)
Rating : 6
Marc Merinee, già noto alle cronache come membro fondatore degli Eldar (band di ambito martial-ambient alquanto apprezzata nel settore), torna a dar voce a Matatus, uno dei suoi giovani progetti minori (assieme ad Asbaar), forse tra tutti quello più rude e senza mezzi termini. "Psychedelic Apocalypse" è il primo disco di lunga durata per il monicker spagnolo, giunto dopo il miniCD "At The Sacring Of The Sun" e una cassetta split, entrambi editi nel 2011. L'album, limitato a soli 50 esemplari, si divide in due anime fuse tra loro: una, più espressiva e comunicativa, è incentrata sulle percussioni, mentre l'altra, ancora totalmente da decifrare, si basa su intrecci di rumore elettronico. Da qui scaturiscono dieci tracce dedicate ad altrettanti demoni tipici delle varie culture mondiali. Le sessioni ritmiche segnano i passaggi più interessanti: si va dal sound mariziale di "Merihim Perfume", sporcato da graffi noise, alla forsennata cavalcata di "Sakarabru Dance", fino alla potente marcia bellica di "Alocer Legion", pezzo di maggior rilievo e singolo mancato attorno a cui ruota l'intero disco. Le variazioni tribal-trance di "The Jahi Party" servono ad anticipare la svolta etnica di "Irvene Canis", in cui le percussioni assumono un incedere celebrativo e le sferzate cacofoniche vengono ridotte al minimo. Il resto è un coacervo di rumore scatenato che in alcune occasioni rifinisce le ritmiche in maniera rocambolesca, mentre in altre serve solo a riempire spazio. Si possono scorgere a malapena echi ambientali o strutture che nella loro vaga circolarità tornano a riproporre dei ritmi, ma la difficoltà gestionale dei rumori assume alla lunga l'aspetto di un caos compositivo che colora di un'assurdità naif anche le partiture più ispirate. Un po' fracassone e un po' improvvisato, "Psychedelic Apocalypse" mostra il lato muscolare e primitivo di Merinee, non esente da passaggi memorabili ma globalmente segnato da una spericolatezza non sempre facile da comprendere. Per certi aspetti, il concetto di "apocalisse psichedelica" rende bene l'essenza di un disco a tratti allucinante.
Michele Viali
http://trucoesparrago.blogspot.it/