29-09-2010
GNOMONCLAST
"Tempus Null"
(Old Europa Cafe)
Time: (53:44)
Rating : 7.5
Gnomonclast è un duo americano nato in tempi recenti grazie alla collaborazione tra J1 Statik, meglio noto come uno dei due enigmatici membri fondatori di Luftwaffe, e N2 ItinitI, già attivo nell'oscuro progetto Art Abscons. "Tempus Null" è il loro album d'esordio, proposto dalla Old Europa Cafe sia in edizione standard che in una versione speciale limitata a 60 copie in box che include, oltre a vari gadget, un miniCDr con sei tracce bonus. Il tema portante, sviluppato attraverso ben 20 tracce, ruota attorno al tempo, alla sua misurazione e all'obiettivo di fermarlo. Se può spiazzare la stravaganza di un argomento del genere, non sbalordirà certo lo stile musicale con cui viene 'cantato'. Gnomonclast appare essere, da subito e nei fatti, una felice e diversificata progressione dei Luftwaffe, di cui assorbe spesso i toni vocali rudi, le ritmiche militari più ossessive e furenti e le melodie nervose ("Imperfection", "Lack", "Dogs"). Ma in tante tracce c'è spazio anche per altro: innanzitutto balza all'orecchio una cover (non proprio indimenticabile) della splendida "Rose Clouds Of Holocaust", composta da Death In June nel 1995: tutt'altro che uno specchietto per le allodole, il pezzo funge da tributo programmatico, visto che il classico neofolk di cui Pearce è padre torna nitido a più riprese ("We Are The First", "Postage Not Required"). Un altro esempio che i nostri sembrano avere a cuore è quello dei Blood Axis del primo periodo folk ("The Hangman And The Papist" e Follow Me Up To Carlow", per fare un paio di esempi), su cui sembra rifarsi anche una delle due voci: pezzi come "Trust", "Vindication" e "St. John Parlabane" ce ne danno piena conferma. Altri brani piegano verso suoni neoclassici supportati da clavicembalo ("Tempus Null") o da un agitato tema di piano ("In Time"), mentre gli arrangiamenti godono di un vasto parco strumentale: su tutti svetta l'armonica, ma anche gli archi con violini dal taglio grezzo, le trombe marziali, il flauto, una presunta arpa, fino a giungere ad inaspettati passaggi noise ("Regret"). La voce morbida e intonata si alterna con ottimi risultati al canto urlato e aggressivo, fornendo un ulteriore e congeniale motivo di diversificazione tra le tracce. Se i nostri scelgono per il debutto uno stile ben circoscritto, basato su inconfondibili punti fermi, mirano anche a proporre delle buone variazioni sia nei suoni che nelle strutture dei pezzi, assemblando un disco ampio e appagante. Esordio pienamente riuscito.
Michele Viali
http://www.myspace.com/gnomonclast