23-08-2010
FRANCISCO LÓPEZ
"Amarok"
(Glacial Movements Records)
Time: (64:07)
Rating : 7.5
Un nome (Amarok) e una sorta di impronta che campeggia sullo sfondo bianco della copertina: così inizia la settima produzione della gelida etichetta italiana Glacial Movements, che affida il lavoro all'iberico Francisco López, prolifico e affermato assemblatore di suoni e rumori evocativi. In una lunga traccia di 64 minuti viene ricreato l'ecosistema dell'Amarok, il lupo gigante della mitologia Inuit, punto di partenza per quello che l'autore ha definito il suo disco più sinistro. L'atmosfera prende corpo con un drone in crescendo, intervallato da pause e silenzi che danno al pezzo una struttura ondulatoria: l'obiettivo (riuscito) è di ricostruire le gelide folate di vento che spazzano i ghiacci perenni, effetto progressivamente amplificato con lo scorrere del tempo, fino a generare un'aura di mistero tra la bufera, laddove sembrano far capolino i respiri e i lontani ululati della leggendaria bestia. La calma cupa e cristallina di altri lavori licenziati dalla Glacial Movements lascia in questa occasione il posto a orrorifiche presenze nascoste tra la tempesta: se infatti le atmosfere non mancano soprattutto nella prima parte, sono poi le immagini inquietanti a prendere il sopravvento per mezzo di suoni che mirano a descrivere più la paura che i piatti paesaggi nordici. López lavora su field recordings aggiustate e sovrapposte in tonalità diverse, passando agevolmente dal silenzio ad un'apocalisse bianca frutto dell'unione tra la natura polare e i timori generati dai suoi miti. Lavoro estramamente sottile in cui nulla viene lasciato al caso, incisivo ma non immediato, cinematografico e tutt'altro che grossolano. Per palati fini.
Michele Viali
http://www.franciscolopez.net/
http://www.glacialmovements.com/