18-01-2010
FOLKSTORM
"Ortodox"
(Old Europa Cafe)
Time: (41:13)
Rating : 8.5
Le porte del disco si spalancano con la fanfara di "Guldkorn Från 2009", apripista per "Ortodox Svensk Industri", uno dei migliori brani firmati Folkstorm, basato su una rude ritmica ovattata con sovrimpressi i grugniti di Henrik accompagnati da grezze stratificazioni noise. Siamo a metà strada tra la power-electro e un'attitudine punk resa con un low-fi che mantiene nitidi i rumori. È l'indimenticabile apertura di "Ortodox", disco che segna l'abbandono di certe derive marziali e guerresche tipiche dei precedenti lavori del progetto svedese, preferendo abbracciare in pieno il passato. Un passato che emerge prepotente nell'uso dei marchingegni analogici, fatto sottolineato dallo slogan interno "No Studio, No computer, No revolution", così come dall'artwork e dai titoli. Ma Nordvargr non è tipo avvezzo a scimmiottare i classici, per cui ci presenta una sequela di pezzi che potrebbero essere firmati solo da lui, originali fino al midollo, e sintetizzati proprio nell'avvio magistrale di "Ortodox Svensk Industri". L'intero album odora di odio e sudore, di metallo e ruggine. Si ha l'impressione di assistere ad un enorme ammasso di ferro che avanza imponente, pronto a travolgerci, immagine che si materializza al meglio con la titanica "All The Brave Men". Le ritmiche secche e le crude vibrazioni stratificate, su cui campeggiano voci violentate e urla aggressive, sono l'inno ad un modo di fare 'musica' che si è perduto con l'avvento del digitale e che viene ora riproposto col marchio indelebile di Folkstorm. La Old Europa Cafe propone sia l'edizione standard che la 'workinclass edition', limitata a sole 60 unità e dotata, tra gli altri gadget, di un tirapugni in ferro... ottimo simbolo per un disco oltremodo incazzato e realizzato in maniera 'ortodossa'. Rumore magistrale!
Michele Viali