SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO
Mailing-List:
Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista
29-03-2010
BLACK TAPE FOR A BLUE GIRL
New voices on a black tape
di Nicola Tenani (traduzione: Valentina Bonisoli)
Il coraggio di ricominciare per non essere loop di sé stessi: questo è "10 Neurotics", album che dopo cinque anni di silenzio riporta Sam ed il suo genio musicale al di là della sua scrivania come manager dell'etichetta Projekt, di nuovo protagonista del goth d'oltreoceano. Nuove situazioni, nuovi interpreti per dare fisionomia alle sue liriche, nuovi strumenti per arrivare nel cuore di chi non lo ha mai abbandonato ma atteso come un amico, perché Sam è tale. Amico che si apre a te come se volesse uno specchio interagente, e nel farlo si confida tra le note, le parole scritte e cantate, narrandoti di sofferenze e gioie, piaceri e delusioni, godimenti e rancori. Storie da bassofondo in un motel o raffinatissimi giochi perversi e seducenti: un amico che vuole comunicarti il suo eccitamento per tutto quello che lo fa innamorare o semplicemente avere un'emozione forte. Un amico anche per chi con lui collabora, perché il lavoro di Sam è seduzione, con la sua label o sul palco, in studio o tra le righe anche di questa intervista. Aprire il nostro colloquio con "bentornato!" è il segno tangibile dell'attesa mai sopita nei suoi confronti, non di un outsider marginale nella scena dark mondiale, ma di un grande protagonista che nel tempo, senza clamori od urla, si è concesso il lusso di vincere le proprie sfide e che in futuro continuerà a vincerle, anche in barba a chi lo avrebbe di nuovo voluto uguale al passato: Sam è un amico sincero e non mente a sé stesso perché così mentirebbe ai propri amici, quelli che lo seguono negli show o che acquistano i suoi album. E noi vogliamo essere fieri di avere un amico come Sam, perché in un mondo di paillettes e lustrini (o latex e pvc, se preferite) avvertiamo sempre la necessità di lasciarci sedurre da qualcuno che usa il proprio fascino intrinseco: il latex, semmai, arriva dopo...
-
Sam, anzitutto bentornato! Ci racconti questi cinque anni di 'vuoto' che precedono l'uscita di "10 Neurotics"?
"Ben trovati a voi ed a tutta l'Italia! "Halo Star" uscì nel 2004, dopodichè ho divorziato, un grande dramma personale per me... Tuttavia nell'immediato insieme a Nicky Jaine ho seguito per un po' il mio side-project Revue Noir. Sapevo che nel tornare a riprendere il mio discorso come Black Tape For A Blue Girl nel 2008 non avrei voluto scrivere un concept triste, un album tematico. Nemmeno glorificare in quel modo il mio passato. Avevo invece voglia di tuffarmi con tutto me stesso in una forma di autoesplorazione dopo molti anni, con persone 'esotiche', interessanti, irregolari... tutto ciò fonte di "10 Neurotics", su cui ho poi lavorato sviluppandolo."
-
Iniziamo dall'album: di nuovo erotismo, ma ora non più velato, semmai a volte crudo... perché?
"Perché no? Il mondo è un luogo reale, le cose accadono in ogni momento senza essere avvolte sempre da veli o poesie sognanti... (ride, nda). È una bella sfida per me scrivere parole dirette ed oneste, parlando autenticamente. È stata un'ottima esperienza, come autore, esplorare questi personaggi parlando in prima persona delle cose che li eccita."
-
Quale tipo di donna ti affascina? Quale donna racconti nel nuovo album?
"Beh, onestamente mi piacciono donne che siano creative, pazzesche, emozionanti e... stelle... Mi piace l'intensa intensità che si può trovare nell'album. Ahimè, spesso sono stelle bruciate dalla troppa luce. C'è dunque in me un conflitto su ciò, perché in realtà non ho nessun interesse a 'drammi' nella mia vita, cosa che invece è tipica di questo tipo di caratteri! Ho imparato quanto sia importante godersi l'attimo, godersi ciò che sto vivendo con qualcuno ora senza ottenere qualcosa di 'avvolto' nel futuro. Questo rende più facile capire cosa sta succedendovi intorno; le donne dell'album sono di tanti tipi, amanti solitarie, introverse, estatiche..."
-
C'è un brano di "10 Neurotics" in cui esiste la tua donna ideale? Oppure le donne raccontate nell'album ti spaventano?
"Oh no! Credo che nessuna di loro mi spaventi. Sono tutte liriche basate su persone reali che nella vita ho incontrato: la vita non è poi così divertente se scegli di nasconderti in un angolo. Bisogna andare là fuori e vivere! La mia donna ideale tra quelle dell'album? Nella mia ottica personale non mi interessa per nulla il tipo distruttivo, come in "Rotten Zurich Cafe" o "Love Song", ma mi fanno decisamente 'godere' quelle di "The Perfect Pervert", "Caught By A Stranger" o "Marmalade Cat", tutte donne consapevoli di cosa sia divertirsi, e ciò le rende felici. Mi piacciono le persone consapevoli nel divertirsi."
-
Perché due artwork diversi per Projekt e per Trisol? Cosa raccontano queste cover? È importante per te avere il supporto della Trisol in Europa?
"Ho trovato la foto che è diventata la copertina americana, e credo catturi bene ciò che è "10 Neurotics". La modella sembra molto addolorata, in una modalità tipica di Egon Schiele (pittore che ha dato una coraggiosa impronta nell'arte pittorica erotica nell'Austria di fine '800, nda). Mi piace quella foto. Alex, di Trisol, mi ha chiesto invece di alzare il tiro per la cover europea con qualcosa di più provocatorio. In passato mi sarei offeso per questo tipo di proposta, ma l'ho presa come una sfida salutare, per vedere come avrei affrontato il ripresentare il tema visivo dell'album. La foto sottomessa di Narcissa l'ho scattata nel mio salotto, ed a Trisol è piaciuta subito. Mi piace come lei si renda dinamica nella scena, lo spettatore la sta guardando! Ho ricreato quella scena per il video di "The Pleasure In The Pain", lo si può trovare su YouTube... Sì: è importante avere un referente locale che distribuisca nei negozi il lavoro e procuri molto materiale che si traduce in attenzione della stampa. In Germania è stata una mole enorme, veramente grande da vedere."
-
La collaborazione di Brian Viglione ha dato voce ai critici sul tuo avvicinare il dark cabaret: sei d'accordo che sia una deduzione troppo semplicistica?
"Beh, penso che non sia esatto definire Brian 'responsabile' del suono 'dark cabaret', anche perché scrivevo queste canzoni prima che fosse coinvolto nella band. Quello che lui ha portato nel disco è una grande musicalità. Il suo drumming porta finezza e potenza nelle canzoni, ed e ciò che cercavo. Con "10 Neurotics" è la prima volta in venti anni che impiego un batterista nella band. Brian è stato davvero grande nel suo lavoro, anche per l'enorme entusiasmo nei confronti del materiale. Mi ha incentivato molto a spingermi oltre i limiti."
-
Sento invece un pathos nell'album che mi ricorda i Bauhaus più surreali, mi viene in mente un titolo come "The Sky's Gone Out" su tutti: è corretto?
"È molto bello sentirsi dire ciò! Pathos indica il suscitare emozioni, e spero vivamente che questo sia ciò che accade a chi ascolta le canzoni che ho creato. Ho cercato di estrarre molte passioni ed emozioni dai personaggi, dando alle mie vocalist parole potenti da far 'vivere'. Preferisco di gran lunga che la gente pensi che questo è cabaret, piuttosto che il termine 'operistico' usato per anni nel descrivere il sound dei Black Tape For A Blue Girl. Forse per le persone il significato è lo stesso: musica è passione che suscita emozioni. Chi la intende in quanto 'opera', però, non prova le mie stesse sensazioni."
"La mia donna ideale tra quelle dell'album? Nella mia ottica personale non mi interessa per nulla il tipo distruttivo, come in "Rotten Zurich Cafe" o "Love Song", ma mi fanno decisamente 'godere' quelle di "The Perfect Pervert", "Caught By A Stranger" o "Marmalade Cat", tutte donne consapevoli di cosa sia divertirsi, e ciò le rende felici. Mi piacciono le persone consapevoli nel divertirsi..."
(Sam Rosenthal)
-
In "10 Neurotics" suoni più la chitarra che la tastiera: è solo una pausa, oppure l'inizio di un futuro acustico?
"Sì, è l'inizio di un futuro. Credo che "10 Neurotics" sia un nuovo inizio per la band. Una nuova direzione musicale. Onestamente io adoro tutti i miei album, ma non amo ripeterli più volte. Non è molto gratificante per me in quanto creatore, voglio muovermi nel futuro e so di essere in grado di poterlo fare. Non ho obblighi nei confronti di una label per creare fantastici sound redditizi! Mi piace poter essere in grado di esplorare..."
-
In questi cinque anni quanto l'approdo alla Projekt di progetti come Tearwave o Katzenjammer Kabarett ha 'influenzato' la tua musica attuale?
"Oh, non molto! Ascolto le band che porto alla Projekt e mi piace farlo, ma tengo le due cose separate."
-
Tutte le donne che cantano per te hanno sempre voci molto sensuali; cosa ne pensi invece di vocalità liriche o sullo stile di Alyson dei Cranes, così lontane dal canto dei Black Tape For A Blue Girl?
"Non conosco molto bene i Cranes; a volte mi piacciono le vocalist della musica che ascolto, a volte no. Ho sempre adorato le tonalità di Laurie Reade e Nicky Jaine, per questo è stato molto eccitante portarle nella band."
-
Perché Elysabeth (Grant) canta solo in un brano?
"Le mie precedenti vocalist erano un po' preoccupate riguardo i temi delle nuove liriche ed hanno scelto di non cantare in "10 Neurotics". Per me non c'è stato nessun dramma. Ciò mi ha dato la possibilità di concretizzare un nuovo inizio e la cosa mi è piaciuta, ovviamente con nuove direttive per una nuova band. Come ho detto prima, io ed Elysabeth siamo rimasti amici: "I Strike You Down" fu scritta in occasione della compilation "Projekt 200" ed amavo il suo mood pauroso ed il significato ambiguo del testo, così l'ho rielaborata per "10 Neurotics"."
-
Molti spazi invece alla voce di Laurie Reade, indimenticabile negli Attrition: come l'hai avvicinata?
"Sì, ho amato molto il lavoro di Laurie negli Attrition: peccato che "Kill The Buddah" (il live album) rimanga l'unico disco registrato con lei alla voce (veramente ci sarebbe anche il discusso "All Mine Enemys Whispers - The Story Of Mary Ann Cotton", nda). Lei ha veramente tanto talento: quando Elysabeth si interessò ai testi, Laurie fu la prima persona che contattai in proposito. Sentivo che avrebbe dato respiro ai personaggi, ed è ciò che ha fatto."
-
Altra voce del disco, di nuovo Athan Maroulis, che già partecipò in due brani di "The Scavenger Bride": cosa ti piace del suo stile?
"L'album "The Scavenger Bride" fu un lavoro molto etereo, mentre Athan in "10 Neurotics" ha molte più possibilità di esprimersi su toni 'rockeggianti' e di poter essere più frontman dal vivo. Perché ho portato queste voci nei Black Tape For A Blue Girl? Amo la loro vocalità e la loro presenza scenica. Volevo vedere queste canzoni e questi personaggi portati in vita. Athan è un vocalist appassionato ed un buon amico: un'ottima combinazione!"
-
Di Lucas Lanthier cosa ti ha attratto? Dove ha lasciato la sua impronta in "10 Neurotics"? Perchè l'hai voluto nella line-up del disco?
"Ah, sapevo che Lucas era qui a New York! È un bravo ragazzo! In realtà lo volevo perché mi piace tanto la sua voce, troppo... "Curious, Yet Ashamed" è la canzone ideale per lui, perché Lucas è un po' enfatico, un po' folle, un po' carnevalesco... tutte definizioni che assomigliano a Lucas, vero (ride, nda)?"
"Preferisco di gran lunga che la gente pensi che questo è cabaret, piuttosto che il termine 'operistico' usato per anni nel descrivere il sound dei Black Tape For A Blue Girl. Forse per le persone il significato è lo stesso di 'pathos': musica è passione che suscita emozioni. Chi la intende in quanto 'opera', però, non prova le mie stesse sensazioni..."
(Sam Rosenthal)
-
Parlami di "Militarhymne": cosa rappresenta in questo album?
"Per me quello è l'ideale preludio alla società distopica che Nicky canta in "In Dystopia", l'esatto preludio."
-
Come ha accolto il nuovo lavoro il tuo pubblico?
"Alcuni hanno recepito con emotività benevola la nuova direzione, altri volevano ancora una 'ethereal band' (ridendo, nda)!"
-
Hai avuto modo, durante i concerti, di scambiare con i fans opinioni al riguardo?
"Alle persone non va di dirmi le cose in faccia, preferiscono l'anonimato del web..."
-
La tua line-up sul palco da chi è composta?
"Athan è la voce, Nicki si occupa di voce e chitarra acustica, io all'altra chitarra acustica, tastiere e cori. A volte si aggiunge a noi Brian Viglione, alle percussioni e alla chitarra elettrica."
-
Sempre in tema di performance live, vedi anche l'Europa nell'immediato futuro?
"Spero di sì! Ho parlato con alcune persone per l'organizzazione di alcuni show, chissà che non avvenga presto..."
-
Guardati indietro: è il 1986 e nascono i Black Tape For A Blue Girl... come vedi ora il giovane Sam Rosenthal?
"Mi ricordo ancora la mia stanza del college dove registrai "The Rope" su una cassetta. Quel ragazzo cercava di affinare il proprio rapporto con le persone, di godersi la vita, di acquisire familiarità nell'incontro con le donne alla ricerca di ciò che nell'intimo desiderava. Allora non era a suo agio con sé stesso, c'era molta oscurità nei suoi confini esistenziali."
-
Dopo tanti anni di carriera quale pensi sia stato il tuo momento di maggior successo, e quale invece il momento più buio?
"La mia domanda invece è: qual è il termine di paragone per definire il mio successo? Perché se ti basi sulle cifre di vendita, ti dico che il picco è stato nel 1996 con "Remnants Of A Deepest Purity", prima che lo tsunami del download selvaggio investisse il music-business, mentre ora le vendite dei CD sono in picchiata libera, spazzando via la maggior parte dell'industria discografica. Creatività... ogni album è un picco creativo, fina al successivo, non saprei quale momento sia stato oscuro per me..."
-
Ora parliamo della Projekt: ti va di fare un bilancio parziale di oltre venti anni di attività produttiva?
"Finora ho pubblicato molti album stupendi, speso molti soldi, creato grandi amicizie e compiaciuto tantissimi fans, oltreché avere 'scoglionato' tante persone durante il cammino!"
-
Hai fatto conoscere al grande pubblico act che poi sono cresciuti, raccogliendo grandi consensi: chi tra loro è un tuo personale successo nell'avervi creduto fin da subito?
"Per me successo è anche rimanere fedeli a sé stessi e alla creazione di album in cui credo, e che guardandomi indietro posso capire quanto fossero autentici. E sento di essere stato bravo a rimanere fedele a me stesso."
-
Tra i nuovi chi citeresti? Mi sono piaciuti tanto i Tearwave...
"Ah, ok, ma si sono sciolti. Presto ci sarà il debutto di Makaras Pen, che è la nuova band di Doug dei Tearwave. Sarà interessante notare come la parte strumentale sia più cupa, in contrasto con voci più eteree... un buon contrasto!"
-
Projekt e Prikosnovénie: c'è solo un rapporto di distribuzione negli States tra voi, oppure possibili future partnership che potrebbero diventare comuni produzioni artistiche?
"Noi vendiamo album della label francese attraverso il nostro webstore, e loro vendono alcuni prodotti Projekt attraverso il loro. Questo è tutto."
-
Nel tuo modo di lavorare mi ricordi tanto Ivo Watts: l'hai conosciuto di persona?
"Credo di averlo incontrato una sola volta, cinque minuti prima del live-show dei Dead Can Dance..."
-
Chi hai invidiato alla 4AD che avresti voluto alla Projekt?
"Guarda, non credo di vederla in quel modo: quando 4AD era grande, a metà degli anni '80, la Projekt era una piccola casa discografica cresciuta con il tempo, mentre loro smettevano di produrre album decenti. Così non si è mai esattamente avvertita una qualche sorta di concorrenza, men che mai che io fossi invidioso di loro band, anche se ne sono stato fan."
-
È ora doveroso parlare delle novità in casa Projekt: cosa consigli al nostro pubblico tra i futuri album prodotti?
"Ok, ai Makaras Pen ho già accennato. Poi vi sono i Twilight Garden, che sono maggiormente elettronici rispetto al classico sound 'Projekt' con un mood che richiama quello di "Disintegration", o i Soulwhirlingsomewhere. In estate ci sarà il debutto di Weep con l'album "Worn Thim". Weep è il nuovo progetto di Doc Hammer (Mors Syphilitica) e la sua nuova musica sarà molto shoegaze, a tratti post-punk. Sempre in estate mi dedicherò a scrivere le nuove cose per Black Tape For A Blue Girl, che spero vedranno la luce nel 2011."
"Mi ricordo ancora la mia stanza del college dove registrai "The Rope" su una cassetta. Quel ragazzo cercava di affinare il proprio rapporto con le persone, di godersi la vita, di acquisire familiarità nell'incontro con le donne alla ricerca di ciò che nell'intimo desiderava. Allora non era a suo agio con sé stesso, c'era molta oscurità nei suoi confini esistenziali..."
(Sam Rosenthal)
-
Lo shoegaze negli States sta ricevendo molti apprezzamenti: anche per te è una risorsa su cui investire?
"Ho sempre avuto alla Projekt band filtrate con lo shoegazer-sound, tornando indietro fino agli anni '90 ricordiamo Love Spriral Downwards e Lovesliescrushing. È un suono che può sempre ringiovanirsi ed offrire novità eccitanti."
-
Ha ancora un senso comporre musica 'dark' oggi o è solo un capitolo sempre aperto per vecchie generazioni?
"Bene... in questi giorni c'è veramente molta poca oscurità in me... mi piace la mia vita, stare con mio figlio, mi diverto suonando dal vivo! La vita è per lo più divertente per me in questa fase. Penso di essere in una fase che mi fa sentire molto a mio agio con me stesso e che rende tutto molto più facile. Alla fine ho smesso di percuotermi cercando le cose cattive, ed ora posso dire: tutto questo è meraviglioso! Ho creato una vita che mi permette di fare ciò che mi piace e le cose che amo fare, grazie!"
-
Per noi è stato un piacere enorme conversare con te: tanti nostri lettori ti apprezzano come discografico ed artista. Ora conosciamo un po' meglio te e "10 Neurotics", salutandoci con un'ultima istantanea del nuovo album...
"Ok, certo! C'è un vecchio detto qui negli States che recita: "Non puoi insegnare ad un vecchio cane un nuovo trucco", che più o meno si può tradurre con "le vecchie band non devono ripetere le stesse cose quando maturano". Ho voluto provare ad esplorare nuovi territori con qualcosa di nuovo nelle liriche e nella musica. "10 Neurotics" è qualcosa di nuovo rispetto a ciò che ho prodotto in passato, ed è divertente per me ed anche emozionante fare qualcosa di nuovo, giocando dal vivo, ottenendo risposte entusiaste. Chissà come suonerà il ventesimo album o se il suono piacerà!"
http://www.blacktapeforabluegirl.com/
http://www.projekt.com/