20-03-2011
LUCIDSTATIC
"Symbiont Underground"
(Tympanik Audio)
Time: CD 1 (61:41) CD 2 (52:18)
Rating : 7.5
Tra il 2005 ed il 2010 l'act proveniente dalla fredda Alaska ha rilasciato ben undici produzioni, divise per lo più fra CDr e download, ma il doppio digifile in esame rappresenta soltanto la seconda uscita in formato CD, ancora una volta per quella Tympanik che già pubblicò "Gravedigger" nel 2008. Il titolo prescelto per la corposa opera non è certo casuale, poiché questo 'underground simbionte' cui si fa riferimento corrisponde alla pulsante scena elettronica tanto cara alla label americana e, nel caso specifico, all'artista di Anchorage, che se in "Gravedigger" aveva 'limitato' le collaborazioni a circa metà album, nei 23 brani divisi sui due dischetti coopera sistematicamente in ogni frangente con un nome del sottobosco IDM, breakcore etc., per un minutaggio che sfiora le due ore. Dunque, nelle intenzioni, un bell'omaggio alla simbiosi che si crea fra i musicisti operanti negli ambiti più sperimentali ed intelligenti della musica elettronica, e nelle note interne alla bella confezione (con artwork a cura di Kostas K., ovvero Subheim) si legge la chiara dedica di Lucidstatic, che saluta con affetto tutti quei progetti 'do it yourself' che continuano a sbucare fuori di anno in anno, desiderosi di lavorare su materiale altrui per aggiungere elementi e/o remixarne le song. Le 23 tracce in esame nascono da una vasta collezione di materiale non ultimato e completato in seguito dalla schiera di nomi coinvolti, capeggiata dai più illustri Manufactura, Mothboy ed ESA, ma composta per lo più da act semisconosciuti, al fianco di progetti più o meno noti e con qualche uscita alle spalle come Impurfekt, Nick R61, Mangadrive, Skullduggery, Receiver, Iammynewt, Experiment Haywire e Scalper. Seppur piuttosto coesa, grazie anche all'ottimo lavoro di mastering di Justin Brink (Pneumatic Detach), l'ampia raccolta di brani presenta inevitabilmente grosse differenze al suo interno, tra breakcore, IDM, retaggi industrial, beatwork intricati, frangenti caotici, ritmi macchinosi, vocals maschili/femminili e suoni capaci di ricreare splendide atmosfere glaciali. Si tratta comunque di collaborazioni sempre valide e degne di nota, con picchi di ottima fattura (i brani firmati con Manufactura, Impurfekt, ESA, Experiment Haywire, Servo Hatred ed i remix curati da Mothboy e Nick R61) ed una dancefloor-smasher come "We Created The Epidemic", realizzata a quattro mani con Mangadrive. Buona l'integrazione delle parti vocali, sempre ben adatte al contesto sonoro delineato nello specifico, e ben bilanciato il beatwork, incisivo quando serve ed intricato a dovere nei momenti dedicati al puro estro ritmico. Un lavoro inevitabilmente non facile per la mole di materiale proposta, ma sicuramente un mirabile esempio di collaborazione fruttuosa ed un'ottima possibilità di apprezzare il cangiante sound di Lucidstatic in lungo e in largo, scoprendo al contempo tutta una schiera di nomi che con un po' di fortuna rivedremo proprio nel roster dell'ottima e sempre attenta Tympanik.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.crlstudio.com/lucidstatic