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13-08-2007
FRIGHTDOLL
La bambola con le idee chiare
di Roberto Alessandro Filippozzi
Diciamolo subito: le note ufficiali allegate al debut del progetto FrightDoll, come spesso accade, si sono rivelate a dir poco fuorvianti, al punto da indicare a sproposito un genere come il future-pop, quando invece le coordinate sonore sono ben distanti da tale asfittica frangia della scena elettronica alternativa. Ed è giusto sottolineare come tali note si siano rivelate anche eccessive, poiché ci teniamo a specificare che non stiamo per parlarvi né di chissà quale novità, né di un'artista che cambierà per sempre il volto dell'elettronica di stampo oscuro. Molto più semplicemente, ci accingiamo a dare spazio ad una musicista che, pur provenendo da una scena non certo nota per aver sfornato a iosa nomi di rilievo in ambito elettronico come la Florida (Ft. Lauderdale, per la precisione), è riuscita a procacciarsi un buon deal con l'europea Pandaimonium (il marchio FrightDoll Records è una 'formalità distintiva') e a debuttare in maniera apprezzabile con "Reference Version", da noi positivamente accolto poche settimane fa. "Reference Version" non è di certo un capolavoro, ma mescola con intelligenza la lasciva sensualità vocale della 'bambola che spaventa' a suoni che si rifanno alla solidità dell'harsh-EBM senza sfruttarne i facili e remunerativi eccessi (vedi i classici synth, voce e beat distorti), proponendo canzoni efficaci che ben evidenziano le tensioni e le inquietudini espresse nei cervellotici testi. Nessun brano da trascrivere negli annali, nessuna hit che vi farà danzare in ogni dove: solo canzoni solide e con un indirizzo ben preciso, da capire - nei limiti del possibile - prima che da ballare e/o sparare 'a palla' nell'autoradio. Certo, la signorina è bella. E parecchio. E di solito, in questi casi, è facile trovarsi di fronte a lavori senza sostanza, retti solo e soltanto sull'immagine della bellezza di turno, opportunamente agghindata per alimentare le pulsioni ormonali del pubblico più facilmente suggestionabile in tal senso. Ma fortunatamente non è sempre così, come ci ha già dimostrato in tempi recenti Lore, altro progetto guidato da un'avvenente signorina che mesi or sono ha debuttato su Trisol. Ed oggi tocca a FrightDoll, act solista guidato da questa bella ragazza dai capelli color rosso acceso (tinti), gli occhi verdi (da gatta), il look simil-cyber (in vero piuttosto sobrio) ed un fisico da mannequin ('esposto' senza facili esibizionismi anatomici), che nella piacevole chiacchierata col sottoscritto ha dimostrato non solo di avere le idee molto chiare riguardo alle proprie ambizioni artistiche, ma anche di sapere bene come funziona la scena musicale, smentendo di fatto tutti quelli che, dopo averne giudicato solamente le piacevoli fattezze, hanno subito pensato all'ennesima 'gothic-lolita' tutta immagine e niente sostanza. No, non è così: la nostra graziosa e gentile interlocutrice - che purtroppo ha dovuto dimezzare le domande previste per motivi di tempo - ha dimostrato di avere qualcosa da dire, ed anche di sapere bene come dirlo...
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Il tuo sound è stato descritto dalle note ufficiali come future-pop, ma personalmente lo percepisco molto più orientato verso il filone 'harsh', sebbene tu non faccia abuso di tutti quei clichè come voci, beat e suoni distorti etc... In effetti il tuo sound sembra molto più cerebrale rispetto al tipico assalto frontale dei gruppi harsh-electro, i quali finiscono tutti per suonare come dei cloni dei soliti noti... che ne pensi?
"Personalmente non catalogherei la mia musica come future-pop, ritengo che 'Reference Version' a livello specifico si inquadri maggiormente nella fila della dark-electro. Penso che catalogare un disco nello specifico sia un po' più accurato del provare a catalogare il suono di un musicista in generale, dal momento che ciò sembra essere più che limitante per l'artista. Mi sembra che molti artisti, attualmente, finiscano per avere un suono molto similare perché provano costantemente a gareggiare con ciò che pare essere meglio accettato come standard. Ad ogni modo, questo non è ciò a cui aspiro con la mia musica al momento: scrivo canzoni che richiedono la comprensione dell'ascoltatore, non brani che sono creati solamente per essere popolari nei club senza alcun ulteriore significato."
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La scena elettronica al femminile ha estratto dal cilindro alcuni nomi interessanti negli ultimi anni, pensiamo solo a Yendri ed Unter Null, ma è tuttavia ancora una 'casta' assai ristretta, sebbene siano molti i gruppi ad avere una frontwoman (Zombie Girl, Blind Faith & Envy, Kirlian Camera, Mono Chrome, Miriam etc...)... Come valuti il ruolo delle donne nella scena elettronica alternativa?
"Mi chiedono spesso di descrivere come mi sento circa il ruolo delle donne nella scena elettronica, e penso che in questa scena per noi femmine sia più difficile, in generale. A dire il vero non è un argomento sul quale mi focalizzo interamente troppo a lungo, dal momento che, personalmente, mi considero una MUSICISTA: non una musicista di sesso femminile nella scena, ma semplicemente una musicista nella scena femminile. In qualche modo ritengo che sembra esserci troppa enfasi sul fatto che l'artista sia maschio o femmina, anziché dare credito ai musicisti per il loro lavoro basandosi sui meriti della musica stessa."
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Penso che ciò che ti distingue dal resto dei debuttanti nella scena elettronica sia il fatto che tu possiedi il necessario carisma e l'abilità per creare qualcosa di interessante, mentre troppi altri denotano gravi lacune in termini di idee e si limitano a rincorrere disperatamente la creazione di sterili club-hit...
"Innanzitutto, grazie per il complimento e per il voto di confidenza! Almeno per me, sembra che molti gruppi al momento anelino semplicemente a produrre 'crowd pleasers' (troppo bella per tradurla, nda), anziché provare ad esprimere qualcosa che vada oltre i 'riempipista' col loro lavoro. A mia opinione, ciò in parte avviene perché in generale la scena supporta proprio quel genere di cose: quando un pezzo che non vive della solita routine standard 'cassa, rullante, cassa, rullante-rullante' con tre arpeggiatori che viaggiano in simultanea viene suonato in un club, la pista si svuota ed i DJ sentono che quel brano uccide i loro set... E quindi non suonano questi pezzi per non svuotare il dancefloor, così i musicisti si sentono forzati a creare tracce che si conformano a ciò che verrà suonato e ballato nei club, e ciò limita la libertà degli artisti che vogliono sperimentare con altre cose..."
"Quando un pezzo che non vive della solita routine standard 'cassa, rullante, cassa, rullante-rullante' con tre arpeggiatori che viaggiano in simultanea viene suonato in un club, la pista si svuota ed i DJ sentono che quel brano uccide i loro set... E quindi non suonano questi pezzi per non svuotare il dancefloor, così i musicisti si sentono forzati a creare tracce che si conformano a ciò che verrà suonato e ballato nei club, e ciò limita la libertà degli artisti che vogliono sperimentare con altre cose..."
(FrightDoll)
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Il tuo ragionamento non fa una grinza. Venendo al tuo sound, in esso ha avvertito una certa particolare sensualità, specialmente nelle parti vocali: ciò è forse una parte importante del tuo lavoro come FrightDoll?
"Non in maniera intenzionale (lo dice con un sorriso malizioso che parla da solo, nda)..."
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Ora addentriamoci in "Reference Version": l'album sembra vivere in un mood oscuro ed insano, e percepisco tensione ed inquietudine nel tuo sound. Erano queste le sensazioni che volevi esprimere con la tua musica?
"C'è senz'altro una qualche sensazione di tensione ed inquietudine espressa attraverso l'album in forma di bozze intrecciate bisognose di risoluzione, e molte di esse sono espresse attraverso delle dissonanze. 'Reference Version' è stato originariamente inteso come un album che agisca come una forma personale di rilascio, piuttosto che tentare di fornire specificamente un'espressione di sentimenti ad altri, sebbene ovviamente, alla fine, questa liberazione sia imprevedibile in un modo o nell'altro."
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Esiste qualche concetto preciso dietro al titolo "Reference Version", e si tratta forse di un album concettuale a tutti gli effetti?
"In generale i brani e l'album necessitano di essere compresi, non semplicemente ascoltati. Lo stesso album è, in effetti, parte di un 'insieme più grande': al momento quello che intendo realizzare come mio secondo album, 'Assimilation Illusion', è già stato completato, e a dirla tutta era già finito prima ancora che 'Reference Version' fosse pubblicato. Avevo l'opportunità di far uscire 'Assimilation Illusion' come mio disco di debutto, ma poi ho sentito che 'Reference Version' sarebbe dovuto uscire per primo al fine di 'delineare una figura più chiara' di ciò che diventerà un insieme più grande. Coi primi tre dischi intendo realizzare qualcosa di simile ad una collana di libri, che sebbene possano essere apprezzati e compresi indipendentemente, rivelano qualcosa di più profondo quando vengono relazionati tra loro."
"È in un certo senso disturbante vedere come molti artisti non considerino l'influenza che la musica ha sugli ascoltatori quando creano canzoni prive di senso con testi negativi che non servono né come intrattenimento né liberano alcun messaggio, ma piuttosto incoraggiano la stupidità."
(FrightDoll)
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Quali temi hai trattato nei testi dell'album?
"L'album scava nell'interazione fra la coscienza e la tecnologia, proponendo una ricerca per un senso di sé in una media nella quale le distinzioni fra la mente umana ed i processi digitali sono divenute offuscate."
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Sembra che la scena elettronica alternativa stia riscoprendo i messaggi politicizzati, pensiamo solo a Leæther Strip, Skinny Puppy, Spetsnaz ed a molti altri gruppi del settore EBM: la ritieni una cosa importante, oppure sei fra quelli che vorrebbero mantenere la musica come semplice forma di intrattenimento?
"Credo che la musica dovrebbe agire come forma di espressione per l'artista che la crea. Personalmente trovo essenziale per la mia salute mentale esprimere in qualche modo almeno alcune riflessioni sui miei ideali attraverso il mio lavoro, ma al tempo stesso capisco e rispetto gli artisti che mantengono la loro creazione focalizzata sull'intrattenimento. C'è senza dubbio il bisogno che esistano entrambi questi elementi nella musica: la liberazione di messaggi ed ideali specifici, così come musica alla quale ci si possa relazionare e che possa essere apprezzata a prescindere dalle credenze personali. Ad ogni modo, è in un certo senso disturbante vedere come molti artisti non considerino l'influenza che la musica ha sugli ascoltatori quando creano canzoni prive di senso con testi negativi che non servono né come intrattenimento né liberano alcun messaggio, ma piuttosto incoraggiano la stupidità."
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Tornando alla musica, a parer tuo qual è il modo migliore per relazionarsi pienamente con la tua creazione artistica?
"Dipende dal singolo, ma vorrei fortemente incoraggiare l'ascoltatore a non usare l'album soltanto come sottofondo, bensì a leggerne interamente i testi almeno una volta prima di procedere al semplice ascolto."
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Negli ultimi anni è stato facile vedere l'etichetta 'industrial' appiccicata su troppi album elettronici che di industriale non avevano proprio nulla... Pensi che in FrightDoll esistano effettive influenze definibili come industrial?
"Questa è davvero una domanda molto interessante che potrei affrontare da molte diverse angolazioni. Anzitutto, il modo in cui la mia risposta verrà accolta dipenderà in gran parte da ciò che ogni individuo che leggerà questo articolo definisce come 'industrial', il che, ovviamente, differisce da persona a persona nella scena: alcuni saranno pressoché d'accordo, altri saranno in totale disaccordo. Basandomi su quello che è il MIO punto di vista personale sulla maggior parte dei dischi pubblicati sotto l'etichetta 'industrial', devo concordare sul fatto che molti di essi riflettano qualsiasi cosa tranne l'industrial attraverso i loro concept ed il loro sound: creare sistematicamente club-hit che si conformano agli standard previsti da ciò che è accettato come 'industrial' è, nei fatti, l'esatto OPPOSTO di ciò che ritengo essere uno dei concetti più importanti dietro alla musica industriale, ossia il rigettare il modo in cui l'industria discografica dice che la tua musica dovrebbe suonare. Ora, parlando del mio lavoro, penso che nuovamente si debba fare una distinzione tra 'Reference Version', l'album che ho appena pubblicato, e FrightDoll come artista in generale: di certo non tenterei di vendere 'Reference Version' sfruttando l'altamente referenziata etichetta 'industrial', magari solo per provare a trarre vantaggio da una parola-chiave che pare essere più smerciabile di ciò che il mio album riflette realmente, cioè sonorità dark-electro. Ad ogni modo, concettualmente parlando, lascio al singolo ascoltatore la possibilità di decidere se trovare o meno alcuna connessione fra l'inumanità che impone l'industria e testi che rimandano ai problemi che le nostre nuove generazioni affrontano attraverso l'assimilazione della nostra attuale tecnologia."
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Tornando al tuo album, ho notato che la sua durata è piuttosto breve se paragonata alla media attuale, sebbene molti dischi dei tuoi colleghi siano pieni di fillers, remix e roba simile, e quindi mi chiedevo come mai hai scelto di non trovare anche tu qualche espediente per aumentare il minutaggio, magari avvalendoti di alcuni buoni remixer...
"Quella riguardo alla durata di 'Reference Version' sembra essere una 'lamentela comune', stando ai commenti ricevuti sinora (ride, nda)! Come detto in precedenza, 'Assimilation Illusion' è già stato completato ed era praticamente finito prima di pubblicare 'Reference Version'. Ogni album, sebbene debba essere considerato in relazione con gli altri, è un capitolo a sé che affascina una specifica cornice mentale: 'Reference Version' esprime ciò che era inteso esprimere, ed aggiungere elementi che non corrispondono più a quella specifica cornice mentale e a quel periodo di tempo semplicemente non mi sembrava appropriato. Per quanto concerne i remix, si tratta semplicemente di qualcosa al quale non ero interessata al momento: l'album ha soltanto bisogno di essere preso per ciò che è."
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Penso che l'intero concept visivo di FrightDoll sarebbe interessante da sviscerare in forma di videoclip: c'è qualche progetto al riguardo?
"Adorerei assolutamente essere in grado di rappresentare a livello visivo il mio progetto attraverso dei video e poter usare la cosa come ulteriore espressione in certi momenti (spero in un futuro non lontano), dal momento che questo è sempre stato un mio obiettivo. Ad ogni modo, di certo coinvolgerei altre persone in un simile progetto e permetterei loro di fornirmi input provenienti dalla loro espressione artistica, ma sfortunatamente la cosa richiederebbe un budget che al momento non posseggo."
"La maggior parte dei dischi pubblicati sotto l'etichetta 'industrial' riflettono qualsiasi cosa tranne l'industrial attraverso i loro concept ed il loro sound: creare sistematicamente club-hit che si conformano agli standard previsti da ciò che è accettato come 'industrial' è, nei fatti, l'esatto OPPOSTO di ciò che ritengo essere uno dei concetti più importanti dietro alla musica industriale, ossia il rigettare il modo in cui l'industria discografica dice che la tua musica dovrebbe suonare."
(FrightDoll)
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Parlando della scena da cui provieni, la Florida è stata la culla di un preciso filone del metal estremo negli anni '90, ma di solito non si vedono molti 'newcomers' in ambito elettronico che provengono dalle tue parti: perchè, a tuo giudizio? E cosa ci puoi dire sulla scena del tuo Paese?
"Lascia che ti chieda alcune cose: quanto sovente gli europei, in generale, accolgono artisti americani nella scena? Quanto pensi sia facile per gli artisti americani senza grossi budget alle spalle (il che è più che comune nella scena, visto che la maggior parte di noi musicisti non può davvero aspettarsi di sopravvivere di sola musica) avere a che fare col copyright internazionale e le leggi sulla pubblicazione di materiale audio, ed al tempo stesso ottenere un'esposizione pubblicitaria legale fuori dagli States? Parlando della scena della Florida ci sono certamente un po' di nomi da tenere d'occhio, ed alcuni fra essi sono amici personali che, lo devo ammettere, producono materiale molto migliore del mio: fra i miei preferiti ci sono Cyanide Regime e Force Is Machine."
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Siamo in chiusura: personalmente mi aspetto che FrightDoll sappia sviluppare nel tempo una netta evoluzione, e volevo chiederti come cambierà il tuo sound sulle prossime uscite...
"Suppongo che, per avere una risposta al tuo quesito, dovrai aspettare che esca 'Assimilation Illusion' (e la sua risata da furbetta la dice lunga, nda)..."
http://www.myspace.com/frightdoll
http://www.frightdoll.com/