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Room 108

01-10-2007

VARUNNA

L'odore del sangue e della vittoria

VARUNNA

di Michele Viali

Di solito si propende per intervistare gruppi che hanno raggiunto la notorietà e che suonano da molto: il giovane progetto Varunna (un album, un singolo e uno split all'attivo) rappresenta un'eccezione, uno strappo alla regola a mio dire necessario, poiché il nuovo lavoro rivela una capacità di rompere gli schemi assolutamente fuori dal comune. Ogni brano composto da Alessio attraversa l'ascoltatore come una scheggia, sapendo mescolare ad hoc sia la tradizione musicale italica che l'incisività di più moderni progetti internazionali, il tutto velato da una malinconica e marziale solitudine. 'Vagabondando' ultimamente nella rete ho visto come alcuni abbiano attaccato i testi di Varunna per presunte ragioni ideologiche: un fatto che non sussiste, poiché in "Cantos" e nei precedenti lavori non c'è alcuna menzione di carattere politico (sebbene ce ne siano di carattere storico) che possa risultare offensiva per qualcuno (salvo eventuali manie di persecuzione), e ciò è confermato anche da quanto Alessio ci dirà nell'intervista. Piuttosto, continuo a non capire perché alcuni nomi chiave della scena industrial e neofolk, che hanno fatto e fanno un uso più o meno largo di riferimenti ideologici e più spesso para-ideologici apertamente fastidiosi, non vengano biasimati da chi attacca Varunna... Tutti conoscono (solo per fare due nomi celeberrimi) il brano dei Death In June ri-titolato "Brown Book" o i samples vocali usati dai Blood Axis per la versione live di "The Gospel Of Inhumanity" e per "The Storm Before The Calm p.1", e credo che non sia un segreto per nessuno che gli stessi intoccabili Joy Division abbiano avuto qualche problema in questo senso all'alba della loro carriera... Generalmente solo per motivi di ricostruzione storica, di interesse personale o di adesione ad un genere musicale, moltissimi progetti della scena neofolk e industrial (nonché post-punk) a volte hanno fatto riferimenti ambigui che possono essere stati male interpretati, e dispiace vedere come una giovane e viva realtà italiana quale è Varunna debba essere crocifissa e condannata solo per il fatto di non godere del blasone dei suddetti nomi e di tanti altri ancora, in aggiunta per degli aspetti negativi che personalmente ancora non riesco a vedere. Non mi sembra che ripercorrere momenti storici con un brano possa essere considerato un motivo per screditare un progetto musicale, soprattutto per la gente che segue il neofolk. Spezzata questa lancia a favore del nostro intervistato, consiglio di ascoltare la musica di Alessio senza preconcetti e di carpirne quella forza e schiettezza che in tempi recenti solo progetti come Ianva (sebbene con modalità tecniche ben diverse) sono riusciti ad esprimere: "Cantos" è un album che farà strada e rimarrà nella memoria, un disco che per molti aspetti riapre il discorso musicale aperto dagli Ain Soph ai tempi di "Aurora" e mai più continuato. Questa intervista aiuterà (spero) a conoscere la vera anima di Varunna ed ad apprenderne appieno il genio e la caratura innovativa. Il forte spirito energico e guerresco (attenzione: non guerrafondaio) che emana dalla gran parte delle tracce contenute in "Cantos" ha suggerito il titolo dell'articolo, preso a prestito da uno dei maggiori album di industrial marziale degli anni '90...

VARUNNA

"'Noi Senza Voi' è il nostro manifesto dell'intolleranza. Intolleranza verso chi non crede che si possa dedicare una vita ad un sogno, intolleranza verso chi tratta la tua musica o la tua forma di espressione e comunicazione catalogandola in maniera spiccia e approssimativa, intolleranza verso chi non vuole capire e non ci prova neanche, intolleranza verso chi vuole che smetti di suonare perché è ora di ballare..."
(Alessio B.)

 

VARUNNA

"Oggi le idee che facevano la politica vera sono crollate, le alleanze impossibili e la mancanza di concetti e ideali profondi hanno fatto il resto. Il 'popolo' si è definitivamente allontanato dalla questione. Restano le briciole, e per le briciole non ci si ammazza più, fortunatamente."
(Alessio B.)

 

VARUNNA

"Europa è la casa della cultura, è il luogo delle stirpi che hanno abbattuto il muro del totalitarismo per rinascere migliori e più forti. Europa è la storia e la tradizione dell'uomo moderno, è il passato e il futuro del mondo. 'Democrazia' è il nuovo credo, ma dove il modello democratico è quello colonialista americano, allora dobbiamo avere la forza di ritrovare in noi e da noi la strada."
(Alessio B.)

 

 

http://www.varunna.org/

http://www.hauruck.org/