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Room 109

16-04-2023

DEATHDRIFT

"Liminal Nocturnes"

Cover DEATHDRIFT

(autoproduzione)

Time: CD (40:37)

Rating : 8

La sorpresa più gradita di questo primo stralcio di primavera è senza dubbio Deathdrift, duo di Colonia composto da SH (synth, programming, campionamenti...) e DS (voce, basso, piano, ossa, programming...), nato durante i "lockdown" e sbucato fuori dal nulla con quest'ottimo esordio sulla lunga distanza, autoprodotto in un bel digipack a sei pannelli in sole 100 copie numerate a mano. Proprio l'artwork, con le sue tinte nere e tetre, ci introduce a dovere ad un suono altrettanto oscuro (a partire dall'azzeccata produzione), con le sue minimali e gelide melodie incastrate fra le intelaiature di un'elettronica lugubre, distorta, industriale e sempre tremendamente cupa, su cui si staglia una vocalità ben costruita fra teatralità, istrionismo ed impeto ferale. L'act tedesco mette subito le cose in chiaro coi severi rintocchi della lenta e mortifera "The Veins Of God", in un contesto dove anche la forma più "accessibile" della pachidermica "Grey Heavens Of Bytom" non lascia filtrare alcuna luce, al pari del groove distorto e malato di quella ipnotica e ruvida "Incending Night" scelta per il primo videoclip. I tratti filmici del suono legano bene con la notevole teatralità messa in campo, specie nella vibrante ed intensa "Be Sacrifice", e se "Allumfassendes Versinken" piega verso la darkwave con fare drammatico, tocca a "Rise (Spirit Of The Depth)" sparigliare le carte, alternando esplosioni dalla possanza propria di certo metal estremo a passaggi (dark)electro più educati. Al duo basta un pattern ritmico ossessivo ben innescato per consentire a suoni e vocals di svariare con bei risultati ("Come"), e prima che giunga la fine, con le algide note di piano di "The Universe As A Halfsleeper's Opiatic Vision", SH e DS ci regalano il vero picco dell'opera: "In Adoration", penetrante gioiello nero che rilegge i più mistici Fields Of The Nephilim in chiave electro-goth, sulla scorta di un lento groove particolarmente oscuro e di un'enfasi non comune. In soli 40 minuti, il duo condensa tante idee abilmente congegnate e sapientemente messe in pratica, convincendo pienamente grazie ad una visione artistica solida, potente ed intrigante: con un debutto di questo valore, consigliato letteralmente a chiunque sappia godere dell'oscurità sonica in senso lato, sarà doveroso seguire attentamente il cammino di un act che può ambire ad alti traguardi.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://deathdrift.bandcamp.com/

https://www.facebook.com/deathdrift