31-01-2019
VENICE MAY
"Illusion Is Inevitable"
(autoproduzione)
Time: CD (62:13)
Rating : 8.5
Gestire una rivista online come Darkroom ci ha riservato il privilegio di scoprire molti esordienti straordinari, capaci già al primissimo colpo di emozionarci profondamente e di tracciare una rotta di eccellenza sulla quale proseguire. Tra questi vanno senza dubbio annoverati anche i parigini Venice May, duo composto dalla cantante/chitarrista/pianista di origini ucraine Natalia Samofalova e dal chitarrista Vincent Bedfert, che fanno coppia anche nella vita e che, dal 2013, hanno lavorato in maniera certosina per giungere all'album d'esordio. Scelta la via dell'autoproduzione, peraltro con ottimi risultati anche a livello di resa audio, i Nostri - di cui non si trovano tracce antecedenti a VM - hanno portato a compimento i propri sforzi giungendo lo scorso settembre alla pubblicazione di "Illusion Is Inevitable", offerto al pubblico in un essenziale quanto elegante digipack. Lo stesso duo inquadra il proprio stile come alternative rock e/o post-rock, indicando come possibili affiliazioni nomi altisonanti quali A Perfect Circle, Smashing Pumpkins, Radiohead, PJ Harvey, Brand New e Sigur Rós, ma se a grandi linee si può anche concordare, appare altresì evidente come nella loro musica confluisca molto di più. Ciò che rende personale ed a suo modo unico il suono dei VM è infatti quella grande trasversalità che permette loro non soltanto di distinguersi dai grossi calibri di cui sopra, ma anche di spingersi sino ai confini della musica eterea e di tingere le proprie composizioni di sfumature darkwave e shoegaze, rimanendo squisitamente equidistanti da ognuno degli stilemi abbracciati. Coadiuvati in studio da una sezione ritmica di tutto rispetto (il bassista Rafael Leroy ed il drummer Simon Lemmonier), Natalia e Vincent mettono a punto un'ora abbondante di musica dove non vi è alcuna caduta di tono o di stile, infondendo in ognuno dei tredici brani un trasporto emotivo ed un'intensità tutt'altro che comuni. Questo grazie a delle singole performance di assoluto livello, a partire da quella di Natalia, la cui splendida e versatile voce (che si spinge fino ad incorporare elementi di canto tradizionale della sua terra d'origine) è una delle armi più efficaci dei VM, ma l'album impressiona positivamente anche per il grande lavoro svolto a livello chitarristico, sia in termini melodici che di solidità. Un'ampia gamma di soluzioni sempre efficaci e mai ridondanti che si compenetrano senza mai fare a pugni e/o dare l'impressione che qualcosa sia di troppo, lasciando Natalia libera di approdare a refrain ariosi ed emozionanti, garanti di un magnetismo tangibile da cima a fondo, dalla fusione tra forza e dolcezza dell'opener "A Mouse And A Snake" sino ad una potenziale hit come la ritmata traccia conclusiva "In The Presence Of A Ghost". Un livello globale sempre altissimo che, in virtù della grande forza espressiva e dell'estrema versatilità compositiva/esecutiva infuse in ognuno dei brani, testimonia di un progetto già maturo e fortemente concreto, con le idee chiare sulla propria visione d'insieme e con tutte le carte in regola per emozionare chi vi presterà ascolto, nonché in possesso delle qualità necessarie per raggiungere vette artistiche ancor più elevate. Chapeau!
Roberto Alessandro Filippozzi
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