22-10-2018
ANALFABETISM
"Kniven Sitter Kvar I Bonden"
(autoproduzione)
Time: CD (44:58)
Rating : 7.5
Il solo-project dello svedese Fredrik Djurfeldt (Severe Illusion, Instans, Boar Alarm etc.) torna ad optare per la via della produzione in proprio per questo suo quarto album, dopo la netta crescita evidenziata coi due precedenti full-length rilasciati dalla blasonata Malignant Records. Dopo il poco pubblicizzato split di un anno fa assieme al redivivo act Radiumhospitalet (condotto in solitaria da Ulf Lundblad, che con Fredrik, oltre alla band-madre Severe Illusion ed al side-project Instans, condivideva quei Knös dalle cui ceneri è poi sorto proprio Analfabetism), e più o meno alla stessa distanza di tempo dal precedente album "Skammen", Fredrik torna ad operare in ambito industrial con un lavoro che conferma ad ogni livello la propria crescita qualitativa, a partire dal bell'artwork realizzato da Noculture per il digipack e dal prezioso apporto del decano Eric Van Wonterghem per il mastering. Forte anche stavolta di una resa audio di alto livello, il musicista svedese ci presenta cinque nuove tracce splendidamente giostrate fra dark ambient e rumore industriale, oggi condotte con una forza didascalica sempre più efficace nell'evocare scenari e sensazioni. L'incipit accarezza toni drammatici, dapprima con "De Som Dräpa Och Som Dräpas Skall", vero apice dell'opera in grado di passare con successo dalle ruvide asperità industriali ad efficaci folate para-sinfoniche, e poi con "Av Daga Tagas", in cui l'ambient-noise rarefatto porge il fianco a ferrosi riverberi, colpi metallici ed esplosioni fragorose. Il rumore, spesso prossimo a certa death-industrial tipicamente scandinava, si fa più presente e vibrante in quella minacciosa "Fördärv" che prende le mosse da cadenze subacquee, laddove le movenze nebulose della più cupa e misteriosa "Där Svinhugg Gär Igen" presentano toni più pacati, prima di lasciarsi andare a disturbanti sfuriate noise; chiude "Kniven Djupt Begravd I Bonden", i cui leggeri soffi ambientali aprono ad una mesta circolarità vintage che, anche stavolta, conduce verso un'esplosione finale in chiave industrial. Un'ottima conferma da parte di un progetto che, grazie a lavori di alta qualità, si sta imponendo quale piccolo ma significativo punto fermo in una scena avara di nuovi nomi su cui puntare senza remore.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://analfabetism.bandcamp.com/
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