20-10-2009
EQUIMANTHORN
"Exalted Are The 7 Throne Bearers Of Ninnkigal"
(From Beyond Productions)
Time: (42:39)
Rating : 8
Per coloro i quali il monicker Equimanthorn suona familiare, occorre dire che l'oggetto di questa recensione non è una ristampa, bensì l'ultimo album del collettivo texano, per inciso risalente al 2007. Perché tornare su di un'opera 'vecchia' di un paio d'anni, dunque? Anzitutto perché sentivamo la necessità di recuperare un disco del quale si è parlato troppo poco e che non ha goduto delle dovute attenzioni, ed in secondo luogo perché l'olandese From Beyond (divisione della più nota Displeased) ha accolto da subito e con estrema gentilezza la nostra volontà, inviandocene prontamente una copia. Per chi ancora non lo sapesse, gli Equimanthorn nascono nel lontano 1992 come progetto parallelo dei membri della nota black metal band Absu, ma con intenti e metodi espressivi diametralmente opposti. Ed è bene asserire con forza come non si tratti affatto del fatidico side-project senza capo né coda e/o spessore artistico di qualche black metaller annoiato: laddove gli Absu portano avanti un importante, credibile ed approfondito discorso occultista legato alla mitologia sumera sulle note del metal più estremo, gli Equimanthorn si spingono ben oltre, sviluppando tali tematiche attraverso umori che spaziano dal synth-etico alle più suggestive e mistiche sonorità mediorientali, in un percorso assolutamente coerente verso sé stessi e le proprie convinzioni esoteriche. Se il precedente e valido "Second Sephira Cella" viveva di sonorità sintetiche oscure e gelide, questa terza prova si spinge invece sin dentro l'Oriente più mistico, come testimoniano le foto ed i simboli che troviamo all'interno del sontuoso booklet e l'immagine di un bellissimo sguardo femminile che emerge da un candido niqab bianco appena togliamo il dischetto dalla sua sede. Scale arabe e percussioni etniche abbondano in tutta la prima parte dell'opera, trovando il proprio apice strumentale in "Who Is The Great King?"; sullo sfondo il classico sapiente intreccio di voci, che si rincorrono nel narrare di antiche credenze e rituali che i Nostri studiano da sempre con grande attenzione. Il calore dei suoni esotici ed etnici cede il passo ai glaciali synth nel finale, dove l'apocalittica "Irkalla: To Enter The Great Above And The Depths Below" prelude alla conclusiva, post-apocalittica "The Submissive Myth Genesis Of Mirror Waters Rising". Nel tornare su quest'opera vi esortiamo a non sottovalutare l'Arte degli Equimanthorn: Proscriptor, Equitant, Ekimmu ed i loro accoliti verranno pure dal black metal, ma la loro abilità strumentale e la grande preparazione in materia di mitologia sumera parlano chiaro (e su Proscriptor il sottoscritto ci mette la mano sul fuoco, avendone testato di persona l'assoluta competenza ben 13 anni or sono), e precludersi un disco di cotanto spessore musicale e concettuale sarebbe davvero un grave errore.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.equimanthorn.com/equimanthorn/