06-03-2007
THE BEAUTY OF GEMINA
"Diary Of A Lost"
(Monkey.Music)
Time: (68:22)
Rating : 8
"Diary Of A Lost": un viaggio lungo il precipizio, attraverso le nebbie agghiaccianti del paese delle ombre, incontrando demoni e tentazioni, in compagnia di disgrazie e una perenne speranza che ci incita ad avanzare sul nostro cammino. La meta: l'isola della salvezza, spesso irraggiungibilmente remota, improvvisamente nitida davanti ai nostri occhi. Una caccia lirica alla verità e alla pace interiore. Una storia impostata sulla ricerca e sul ritrovamento. Questa la descrizione del debut dei TBOG fornita dalle note ufficiali, utile per comprendere come non ci si trovi di fronte ad una mera collezione di canzoni di varia natura, bensì ad un'opera che intraprende un percorso ben definito. Nato per volontà di Michael Sele, il trio svizzero vanta in formazione musicisti che hanno tutti militato nelle fila della band darkwave Nuuk (a partire dallo stesso Michael, che con essa registrò tre album tra il '97 ed il 2005 ed andò in tour in più occasioni), anche se il compositore unico nei TBOG è proprio Mr. Sele (anche produttore dell'album). E forse è stato un bene accantonare i Nuuk per dar vita a questo nuovo progetto, capace di assimilare al meglio un passato darkwave e di rileggerlo sapientemente in chiave electro-goth dimostrando assoluto spessore compositivo, solidità e soprattutto credibilità, a differenza di troppi 'furbastri' di lingua tedesca che ben conosciamo. Quello del trio elvetico è un sound che sa essere roccioso e cupo, freddo e ruvido, tagliente e malinconico, struggente e nervoso: in un ideale punto d'incontro fra Diary Of Dreams, Diorama, Covenant ed i mostri sacri della scena dark/goth, TBOG elaborano sapientemente trame intriganti e mai usurate a base di chitarre gelide e spesso groovy, ritmi perfettamente calibrati e mai banalizzanti, melodie sofferte e mai stucchevoli ed una voce fra le più interessanti udite nel settore negli ultimi anni. Ciò che colpisce in questo debut è la grande intensità sprigionata da ogni singolo brano, e mantenere alta la cifra artistica per quasi 70 minuti non è davvero una cosa alla portata di chiunque: dalla più canonica opener "Suicide Landscape" sino a lungo ed avvolgente strumentale "La Rêve De L'Infidèle" che chiude l'album, passando per episodi più ritmati come "One Step To Heaven" e "Lovehate", la potenziale hit "Fight Song" ed il picco d'intensità rappresentato dalla struggente "Forgiveness", vi sarà difficile rintracciare dei veri e propri momenti di stanca... E proprio qui sta la forza dei TBOG: la compattezza della band e la caratura del songwriting metteranno sicuramente d'accordo tanto quei devoti della vecchia scuola dark/goth quanto i fans di quei gruppi che hanno spinto l'elettronica verso lidi più emozionali e sentiti (come quei Diary Of Dreams, Diorama e Covenant citati poc'anzi). Una band da seguire con la dovuta attenzione.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.thebeautyofgemina.com/