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Room 102

11-07-2013

STUPRE

"Das Ist Electro Dark"

Cover STUPRE

(Advoxya)

Time: (51:09)

Rating : 7

Ci eravamo già imbattuti in questo duo francese in occasione del loro album d'esordio "Priceless", uscito a fine 2009 per la Cortex Records, ed è con piacere che li ritroviamo alla corte dell'ungherese Advoxya in occasione dell'atteso ritorno. Un follow-up dal titolo più che mai esplicito ("questa è electro dark") per Narcis (voce e ritmi) e la sua compagna di scorribande sonore Verge (synth), che se col primo album si muovevano in territori dark-electro più cadenzati e 'sick', inseguendo dichiaratamente le orme dei migliori Skinny Puppy e Velvet Acid Christ, in questa nuova fatica - confezionata in un gradevole digifile - puntano invece ad un maggior impatto frontale che pare guardare con attenzione alla resa live. Supportati da una produzione nettamente migliorata (il mastering è curato dall'ottimo Flint Glass), i due musicisti di Strasburgo allestiscono una scaletta interessante che pare ripartire da dove li avevamo lasciati: l'opener è infatti una nuova versione della già nota "Drag King" e si presenta scura, pesante, minacciosa e più cadenzata, proprio come i brani del debut. Già dalla seguente "Aneros Helix", groovy, spietata e tagliente, i toni si fanno più accesi: la rinnovata forza d'urto degli Stupre si manifesta in tutta la sua furia (che spesso ricorda il :Wumpscut: degli anni '90) nella lacerante "Counterfeit", nella furibonda scheggia indiavolata che è la title-track (dove interviene nZo) e nella velenosa e cattiva "Peeled Skin", ma non sono da meno momenti come "Pyx", forte di un piglio electro-punk che ben si sposa al songwriting dei Nostri, o "Coffein Rush", il cui impatto travolgente non lascerà indifferente il dancefloor, o ancora la ritmata e frizzante "Here And Nowhere". I due non mancano di inserire qualche strumentale, fra cui la più raffinata e conclusiva "So Much More" (assieme a K Bereit), ed anche se non tutto funziona sempre al meglio ("No Passion", ad esempio, non lascia il segno) e, come già avvenuto col debut, non si scorgono soluzioni rivoluzionarie, a conti fatti l'album si lascia ascoltare con piacere grazie alle diverse frecce al proprio arco. Se la dark-electro più dura e fisica di scuola 90s è il vostro pane, gli Stupre sapranno intrigarvi con le loro buone capacità.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.myspace.com/stupre

http://www.advoxya-records.com/