09-05-2013
USHERsan & HIV+
"Black Monolith EP"
(OPN)
Time: (23:03)
Rating : 8
È spesso la norma non eccedere troppo nei voti per quelle release un po' più concise, come i mini-album o gli amati e nostalgici 7", ma questo stupefacente split targato OPN, ormai celebrata label francese che non difficilmente sbaglia un colpo, potrebbe guadagnarsi uno strappo alla regola. Per prima cosa perché riunisce due act di altissimo livello dei quali cercheremo di tradurre la carriera. Il francese USHERsan, alias Usher e al secolo Michel Lecamp, è ormai un veterano delle sonorità sintetiche, spesso presentatosi con diversi cambi di monicker, ma comunque attivo anche come collaboratore di molti altri ensamble, come The Color Thieves, Die Puppe e Norma Loy. HIV+ è il monicker scelto dallo spagnolo Pedro Peñas y Robles, che vive in Francia da anni, dove ha intrapreso una lunga carriera come musicista dark/EBM. Questo "Black Monolith EP" (titolo che inganna facendo pensare a Kubrick, visto che poi in copertina troviamo le tristemente note e sedicenti 'Georgia Guidestones') è il primo split dei due musicisti ultraquarantenni, e la loro anima retrò è un vero tocco di classe per le orecchie degli aficionados dell'electro sound di qualche decade fa. Lo split pare più un lavoro a quattro mani, visto che i due artisti si dividono composizione, parti vocali e produzione. "Nuevo Siglo" e "Lovelet" sono episodi electro-EBM agli antipodi: più viscerale e furiosa la prima (affidata a un cantato punkeggiante), danceable e ariosa la seconda. Spunta anche una voce femminile che torna a gorgheggiare in mezzo a beat sporchi ma flebili nella seguente "Transmutation", con un tappeto sonoro più caustico, ma non meno coinvolgente per la sua capacità di ricreare atmosfere che hanno fatto storia. Uno sfogo più moderno la conclusiva "Someone Else", dove la voce riverberata di USHERsan richiama le atmosfere catacombali dei Joy Division. Riuscitissima anche la cover di "I Remember", in origine targata Suicide: un tributo più che lecito, sia per l'ineccepibile esecuzione che per l'influenza stessa che la coppia Vega e Rev può aver infuso ai due artisti. Un'uscita sperimentale, forse celebrativa della OPN, disponibile in vinile 12" limitato a cento copie numerate a mano. Anche se i due nomi vi tornano nuovi, come magari anche la stessa label, "Black Monolith EP" è emblematico. Il sogno di qualunque dj vissuto negli 80s è quello di suonare sulle piastre musica electro sincera e pura, dalla quale poi si sarebbe sviluppato tutto ciò che conosciamo adesso, e questo dischetto risplende della stessa luce che ci accecava nell'epoca d'oro. È d'obbligo tenerlo in considerazione.
Max Firinu
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