17-02-2013
THE PAIN MACHINERY
"Restart"
(Complete Control Productions)
Time: (42:10)
Rating : 7
Ad un anno esatto dalla pubblicazione del sesto album "Surveillance Culture", segnatamente nello scorso mese di giugno, il duo svedese è tornato sulle scene col nuovo full-length, ancora una volta rilasciato dalla connazionale Complete Control Productions, ma stavolta nel solo formato LP (oltre che in quello digitale) limitato a 300 copie. Mentre la versione in vinile consta di otto tracce, quella digitale in nostro possesso ne contiene nove, sempre nel solco della strada intrapresa dopo aver abbandonato la rocciosità electro-industrial perpetrata sino al notevole "Urban Survival" del 2010 (ma curiosamente 'spezzata' l'anno prima dall'EP "Total Recall", sorta di preludio al sound odierno). Ancora electro body music in linea con la prima ondata europea, con l'orecchio proteso verso correnti storiche quali il synth-punk inglese, l'acid house di Chicago e la hardcore disco belga (per dirla con le note ufficiali), in un mix che nelle mani di Anders Karlsson (macchine) e Jonas Hedberg (voce) sa risultare sempre sufficientemente variegato e convincente. Non solo bassi, beat ossessivi e muscoli a tutto spiano, come già da subito la cerebrale "Liquid Silver" dimostra con stile, mettendo in evidenza arrangiamenti più ricchi di quelli scarni ed essenziali dei 'revivalisti' europei della vecchia scuola EBM. Già più ritmata "Kick", comunque priva di eccessi, laddove "Outside" si rivela decisamente più tagliente; la passione per il vecchio hardware, mai sopita nei cuori del duo, emerge in tutto il suo fascino retrò nella spigolosa e industrialoide "Wired" e nella più cruda e diretta "There Will Be Blood", entrambe impreziosite dalla presenza di macchinari leggendari come Prophet-5 e Pro-one, suonati per l'occasione dall'ospite Jonas Sjöström (con la seconda che vanta anche la comparsata vocale di Robert Lane dei //TENSE//). Bene la serrata "Running Red", mentre il piglio torna a farsi cerebrale sia con "Damage" che con la più penetrante "Like Ice" (proposta in una veste differente rispetto a quella del vinile); chiude la versione 'Bonus Beats' di "Running Red", decisamente più dance-oriented in questa gustosa rilettura per i club. Un altro buon tassello nella carriera di un act la cui prima incisione (su cassetta) risale al lontano 1992: se siete fra quelli che hanno ben digerito il passaggio dei Nostri dalla granitica electro-industrial di lavori velenosi come "The Venom Is Going Global" ed "Hostile" al suono sfoggiato col precedente "Surveillance Culture", non mancherete di gradire anche questa volta.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.facebook.com/thepainmachinery