30-04-2012
OBJECT
"Mechanisms Of Faith"
(Electro Aggression Records)
Time: CD 1 (76:54); CD 2 (80:01)
Rating : 7.5
Che la Electro Aggression Records intenda dare asilo a vecchi e nuovi fautori della ebm e dark-electro 'old school' è apparso ben chiaro con la pubblicazione di "Old School Electrology Volume One", mastodontica e memorabile compilation che abbiamo avuto il privilegio di recensire. Dopo un simile biglietto da visita, arriva il primo album per l'etichetta: il quarto lavoro ufficiale - dopo altrettante autoproduzioni iniziate nel '96 - di Andreas Malik, meglio noto col monicker Object. Tutto perfettamente in linea coi dettami dark-electro di cui sopra, visto che il solo-project tedesco ha da sempre portato avanti un discorso di tale tipo, partendo proprio da quegli anni '90 considerati a ragione un periodo aureo per il genere. Non un novizio con una smisurata passione per il passato, bensì uno che da una precisa epoca arriva e da lì continua a portare avanti un discorso coerente, e per capirlo basta buttare un occhio allo scarno booklet del doppio digipak, sul quale figura la lista dell'equipaggiamento impiegato. Un artista che non ha alcuna paura di suonare 'fuori dal tempo', e che torna a quattro anni dal precedente "The Ethane Asylum" mostrando l'ennesima, ulteriore rifinitura di un sound che non ha mai mancato di convincere. L'esperienza nell'usare determinati macchinari e nel manipolarne i suoni è ai massimi livelli, l'azzeccata produzione è lì a sottolinearlo, e se anche alla fine manca quel momento che potrebbe trainare tutto l'album, Object colpisce nel segno con la compattezza di un songwriting sufficientemente variegato ed assolutamente solido. Alla classe ed alla raffinatezza degli intrecci melodici si uniscono il tipico groove, la muscolarità e la durezza di un suono che aderisce pienamente alla ruvida freddezza dei 90s, fra tensioni forti (la dura "Neural Explosions", l'intensa "State Of Reality"), intrecci strutturali di grande pregio ("Urban Claustrophobia", Empires In Peril") ed abrasive sferzate ("Under Zero Halo", l'industrialoide e sofferta "Morphine Desire"). Dopo tanto attendere, fa piacere trovare a fianco del nuovo album anche il bonus-disc "Old School Conspiracy", titolo emblematico per altri 80 minuti (oltre ai quasi 77 del primo CD, per un totale che sfiora le 2 ore e 40) a suon di remix ad hoc - anche per brani più datati - e recupero di vecchio materiale. Non mancano le buone prove da parte di remixer come Robotiko Rejecto, Controlled Fusion, Brain Leisure, amGod e Jihad, ma il top lo raggiungono degli altri veterani come gli Sleepwalk, la cui favolosa rilettura di "Mescaline Crisis" colpisce coi suoi ritmi rallentati ed il respiro solenne. A parte una versione strumentale alternativa di "Blood Patch", restano un paio di tracce demo inedite, e presumibilmente molto datate: poca cosa "Static Motion", decisamente meglio una "End Of Line" già capace di mettere in luce le abilità del suo creatore. In definitiva, un ricco, sufficientemente ispirato e gradito ritorno: fans o meno che siate di Object, se è alla scuola dark-electro degli anni '90 che guardate con affetto, o anche solo con sana curiosità, non esiste ragione perché ignoriate un lavoro del livello di "Mechanisms Of Faith".
Roberto Alessandro Filippozzi
http://electroaggressionrecords.com/