11-08-2011
PROJECT PITCHFORK
"First Anthology"
(Trisol/Audioglobe)
Time: CD 1 (77:13) CD 2 (75:39)
Rating : 8
Era il lontano 1991 quando la band di Amburgo dava alle stampe il singolo "Psychic Torture" e, soprattutto, il debut album "Dhyani"... Nel corso degli anni non sono mancate le raccolte per il combo tedesco, ma ora, a due decadi di distanza da quei primi vagiti ufficiali, esce questa doppia compilazione (in uno splendido formato digipak ad otto ante con ampio libretto ricco di foto e storia della band, in edizione limitata a 2000 copie) che, come suggerisce il didascalico titolo, rappresenta la prima vera e propria antologia per i Project Pitchfork. Trentuno tracce (una sola è inedita) per oltre 150 minuti complessivi, tutte rimasterizzate o 'restaurate' (come ben specificato a margine di ogni titolo), che rappresentano al meglio i 20 anni di carriera discografica di uno dei pesi massimi della scena dark-electro mondiale, capace anche di sorprendenti exploit commerciali. Non vengono toccati né "Inferno" (verosimilmente per problemi contrattuali) né gli ultimi 3 lavori in studio (evidentemente ritenuti ancora 'freschi'), ma per il resto c'è di che leccarsi i baffi, fra singoli storici e brani il cui contributo evolutivo ha fatto e farà scuola ancora per molti anni a venire. "Burning", unico episodio inedito, è un pregevole momento di dark-electro pacata che punta sulla melodia, ma ovviamente la parte sostanziosa è rappresentata dalle versioni rimasterizzate o restaurate di pietre miliari del genere come "Carrion", "Carnival", "Steelrose", la magnifica "I Live Your Dream", "Existence", "Timekiller" e via dicendo, in un viaggio attraverso l'imprescindibile carriera di uno dei nomi fondamentali della scena elettronica oscura, attento ad attingere il giusto dalla controparte electro body music. Il lussuoso package e la volontà di rimasterizzare/restaurare i brani storici sono peculiarità che faranno gola anche ai più fedeli conoscitori della band, ma un'antologia di questa portata è anzitutto fondamentale per chi dovesse ancora avvicinarsi ad una delle realtà più importanti ed imprescindibili degli ultimi 20 anni di musica oscura, che per inciso ancora oggi continua a regalarci grandi lavori e concerti pirotecnici.
Roberto Alessandro Filippozzi