04-06-2011
AMNISTIA
"Egotrap"
(Scanner)
Time: (54:11)
Rating : 7.5
A tre anni esatti dal precedente "Blackguard", il trio di Lipsia giunge al traguardo del terzo album ufficiale, che s'incastra in una discografia costellata da uscite in CDr e DVDr (per lo più live e remix-album, realizzati praticamente in proprio) rilasciate tra il 2005 e il 2009. È come sempre la Scanner ad occuparsi delle uscite che contano davvero, ossia i full-length di inediti, ed attraverso il supporto della label tedesca i Nostri tornano ad imporre la loro granitica EBM dall'inconfondibile taglio 90s, sempre ancorata con massima devozione alla prima parte di quella (ancor) gloriosa decade, sia in termini di soluzioni che di suoni (esaltati dall'ottimo mastering, curato da Krischan Wesenberg dei Rotersand). Se coi primi due album il trio aveva dimostrato di aver compreso appieno la lezione dei mostri sacri che hanno fatto grande l'EBM nella prima metà dei 90s, sapendola interpretare con discreta efficacia, col nuovo album si avverte una maggior consapevolezza dei propri mezzi ed una rinnovata maturità da parte del combo tedesco, che ormai sa benissimo quali corde andare a toccare per catturare l'attenzione di chi l'electro body music l'amava maggiormente quando questa era fredda, tagliente, abrasiva, spietata, rocciosa e ferale. Pur senza dunque inventare né rivoluzionare nulla, i tre riescono a forgiare un lotto sufficientemente variegato di solide canzoni, dove non figurano filler e l'efficacia non è mai in discussione. Sempre penetranti e capaci di sfruttare con intelligenza venature industrial o dark-electro, oltre che assai abili nel creare strutture superbamente arrangiate che sfociano sempre in buoni refrain (complice la valida prova di Tino, le cui vocals hanno il pregio di non risultare piatte e monocordi come sempre più spesso accade fra le frange più dure dell'elettronica oscura), i Nostri danno il meglio quando inquadrano il bersaglio del dancefloor, come ben dimostrano episodi muscolari quali "Faceless" (con l'ottimo ritornello anthemico), l'incalzante e dura club-hit "Kraft" ed una "Gamble With A Lie" che detona nel suo momento di massimo pathos. Ma funzionano bene anche momenti come la nervosa ed inquieta "Research", la minacciosa "Gazing Eyes" e, soprattutto, l'ipnotica ed ossessivamente acida "Fading (Like A Cloud In A Storm)", fra i picchi del dischetto, capace di un ben finale a base di synth eterei e solenni. Menzione doverosa anche per le tracce in cui figurano ospiti, segnatamente Klangstabil nella piacevolmente macchinosa "Day Of Birth" (non priva di un altro buon refrain accorato) e [:SITD:] nell'industrialoide, ruvida e velenosa "Absolute Nothingness". Un lavoro della granitica compattezza di "Egotrap", capace di un songwriting mai banale e mirato al dancefloor solo quel tanto che basta, potrà garantire parecchie soddisfazioni ai nostalgici dell'EBM di inizio 90s, assieme al buon debutto degli esperti [de:ad:cibel].
Roberto Alessandro Filippozzi