03-05-2024
STAIRWAY MAZE
"Decision Fatigue"
(ScentAir Records)
Time: CD (47:16)
Rating : 8
Terzo e a tutt'oggi ultimo album dell'act russo, "Decision Fatigue" usciva nel febbraio 2022 in un essenziale digipack, un paio d'anni abbondanti dopo l'apprezzato "Kelevra" e giusto qualche giorno prima dello scoppio del conflitto fra Russia ed Ucraina, subendo inevitabilmente quell'ondata di "russofobia" penosamente alimentata dai media consociati. Un vero peccato, poiché Denis Tverdokhleb, titolare unico del progetto, su consiglio (ed aiuto nella selezione) del sottoscritto aveva abbracciato con entusiasmo l'idea di aprire il suo songwriting alla partecipazione di voci esterne, riuscendo a riunire attorno a sé una serie di nomi di peso della scena, al servizio di un'elettronica di ampio respiro e sempre ben fornita di pregevoli melodie. Passato da dischi interamente strumentali a lavorare (seppur a distanza, ovviamente) con un cast internazionale di cantanti, nonché dalla Aliens Production ad una ScentAir più consona alla sua rinnovata dimensione, Denis si ritaglia giusto tre spazi per perpetuare la propria vena passata, come l'intensa ed evocativa opener "Access (For) Granted", il soffio malinconico di quella "Soul Of A Sailor" che evolve in gustosi giochi meccanici e la triste "Frozen Land", coi suoi bei ricami al piano. Ma sono ovviamente le tracce cantate a catalizzare l'attenzione, e, complici le differenti estrazioni stilistiche dei vari ospiti, la varietà non manca di certo, tra una title-track (con George di Human Vault) ruvida ed ansiogena che rimanda all'electro-industrial dei 90s, la nervosa e sinuosa "Flames" (con Ryby dei Disharmony) e l'EBM acida e rabbiosa di "Invisible Threat" (con Peter di Pro Patria), giusto per citare i momenti più duri dell'opera. E poi ci sono i pezzi forti della scaletta, tutti di grande spessore e qualità: "The Final Stand" (con Martin dei Cryo), incisiva ed avvincente hit EBM dal grande potenziale in ottica dancefloor; la magnetica, mistica ed ipnotica "Gaia's Mantra" (con Bettina Bormann degli Oberer Totpunkt), altamente inebriante; l'incisiva e magistrale per costruzione "Conspiracy" (con Michael Roeder degli A Spell Inside, anche co-autore della parte musicale), altra potenziale hit per i club; e la conclusiva "Neon Eyes" (con Emma Barson dei Promenade Cinema), raffinata ed intensa con innegabile pathos. Una importante decisione, quella di cambiare così profondamente l'assetto di Stairway Maze, che si rivela vincente grazie agli ottimi risultati raggiunti da Denis assieme ai suoi preziosi collaboratori, per un lavoro ricco di sorprese di qualità che sapranno convincere una platea ampia fra chi si diletta di elettronica a tinte scure. Da recuperare.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://stairwaymaze.bandcamp.com/