23-05-2013
GENETIC DISORDER
"Sinusrhythmus"
(Echozone)
Time: (59:06)
Rating : 5
La formula di questo solo-project tedesco, già sfoggiata tre anni or sono col debut "Synapsentanz" (uscito per la DarkmusiX Records), è un segno dei nostri tempi, in cui il proliferare di software in continua evoluzione riesce a compensare le lacune di chi manca di creatività e di una base di studi musicali cui appoggiarsi. Un cambio di scenario che, nel panorama electro, avrà pur prodotto cose apprezzabili (software non è per forza sinonimo di 'scarso') nei vari settori, ma che ha favorito la diffusione di act senza idee né reali capacità. In un contesto simile non è difficile credere che, a conti fatti, quei nomi che amano definirsi 'electro-industrial' (ignorando cosa questo genere sia stato sin dalla sua genesi) siano in realtà solo un manipolo di furbastri che non hanno fatto altro se non rubare a destra e a manca giri melodici dalla techno/eurodance da club, fornire i brani di un beat più solido in salsa harsh-EBM e distorcere il tutto, il più delle volte senza l'ausilio di vocals (ma con quegli abusatissimi samples cinematografici che proprio non devono mancare), puntando esclusivamente e ciecamente al dancefloor, come il qui presente Chris (alias DISOrDEr). Se da un lato dobbiamo accettare il fatto che esista tutta una schiera di electro-maniacs che al party di turno vuole solo ballare fino all'alba al ritmo di suoni e beat affini, senza curarsi di cosa il dj stia passando, dall'altro dobbiamo chiederci a cosa servano certi dischi e quale sia il loro reale peso nella scena. Se è fisiologico che anche nel panorama della 'nostra' elettronica vi siano fruitori più grossolani e con priorità non focalizzate sulla qualità musicale, resta comunque difficile comprendere perché certe etichette investano in prodotti che alla fin fine risultano anonimi tanto sul dancefloor quanto nell'ascolto privato... Genetic Disorder magari non suonerà stupido e irritante come [X]-RX, ma purtroppo nemmeno affilato come Phosgore, al punto di far diventare i S.A.M. un gruppo creativo al confronto, il che è tutto dire... Beat fra techno ed harsh-EBM, melodie già sentite milioni di volte nei dj-set techno/eurodance mitteleuropei, i soliti samples vocali al posto dei cantati, bassline sinuose per un groove che non molla mai e via, il gioco è fatto, e l'album pure... Vanno bene il piglio da club, l'energia ed una certa acidità che di questi tempi nessuno si fa mancare ("Lasterluder", "Tetrodotoxin"), ma l'ossessività della proposta è cieca di fronte alle necessarie varianti, e si appiattisce su standard tutt'altro che esaltanti. Alla fine, paradossalmente, le cose 'migliori' del dischetto si trovano fra i remix conclusivi, con Torge Böll che aggiunge la sua chitarra al 'Audio Toxic Mix' di "Überdosis", mentre finanche i penosi Ext!ze riescono a rendere più appetibile "Anästhetikum"... Un ritorno che non riesce ad elevarsi oltre il livello del tutt'altro che trascendentale debut, a parte magari una produzione meglio puntellata: il misero booklet parla di 'evil rave music from Germany', e allora se proprio è ciò che cercate, guardate piuttosto all'Italia e puntate sui nostri Alien Vampires, che pur facendo storcere il naso a qualche purista sono dei veri musicisti al confronto di Genetic Disorder. E se quella dei gruppi dance/EBM/distorti è davvero una scena, allora è doveroso dire che con dischi di questa portata non andrà da nessuna parte...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/genetic08