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Room 102

25-04-2013

A7IE

"Tabula Rasa"

Cover A7IE

(Advoxya)

Time: (66:25)

Rating : 6.5

Dopo l'interlocutorio remix-album "Narcissick" del 2011 il solo-project francese torna col secondo full-length, a circa due anni e mezzo dal debut album "The Shattering". In occasione dell'esordio sulla lunga distanza avevamo evidenziato come A7ie non fosse fra quegli act intenzionati ad osare qualche soluzione alternativa per andare oltre i soliti canoni dell'harsh-EBM, e nonostante qualche fisiologico miglioramento (anche se stavolta nelle vesti di produttore non troviamo Jan di X-Fusion), si può dire che nemmeno stavolta si sono voluti prendere rischi di sorta. Tuttavia i piccoli ma tangibili progressi evidenziati, specie in termini di arrangiamenti ed utilizzo della melodia a contrasto della durezza intrinseca della proposta, meritano di essere sottolineati, ed anche se episodi come l'opener "Mort", "Made Of Wrath", "The Only Man In The World", la violenta frustata "No" e l'incalzante "End Of A Lifetime" non si scostano di un millimetro dagli standard del settore (pur sfoderando un buon piglio da club, prerogativa-cardine di A7ie), si avvertono comunque una migliore costruzione ed una maggiore efficacia. Sempre senza stravolgere i dettami del genere, l'act transalpino riesce anche a centrare qualche buon momento, come la velenosa club-hit "Rise", il potente mid-tempo "Malade" ed anche cose più elaborate, come ad esempio "Lullaby Of Pain", che apre fra piano e spoken words femminili per poi farsi cadenzata e sofferta in chiave harsh, prima di evolvere in un beat da club coi tasti d'avorio dosati con astuzia, o ancora la lenta e macchinosa "Rain", le cui melodie dark-electro cedono il passo al groove del ritmo che si accende. Niente male le atmosfere della title-track, breve momento strumentale che ci dimostra come un certo gusto melodico non manchi; dopo alcuni attimi di silenzio, incarnati da otto tracce vuote di pochi secondi ciascuna, ecco giungere il vero finale, rappresentato da un'apprezzabile cover del mega-classico targato :Wumpscut: "Embryodead", fornita di validi arrangiamenti che scongiurano la mera ripetizione scolastica. A7ie non è di colpo diventato un campione di coraggio pronto a sconvolgere gli equilibri della scena, né per ora pare intenzionato a lavorare in tal senso, ma trattandosi di un progetto ancora giovane è giusto premiare con una sufficienza larga quei piccoli miglioramenti evidenziati, anche se al traguardo del terzo full-length servirà ben altro per sperare di poter ancora sedere al tavolo e giocarsi qualche carta in una scena che necessita di aria nuova, o per lo meno di canzoni con la 'C' maiuscola. Disponibile anche nel formato doppio CD, con annesso un intero remix-album di brani del disco in esame.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://a7ie.com/

http://www.advoxya-records.com/