17-03-2013
ELASTIK
"Instrumental E.P."
(Koma Records)
Time: (27:17)
Rating : 7.5
Se il secondo album del progetto guidato da Thomas Prigent, "Critik", ci era giunto come una piacevolissima sorpresa nell'estate del 2011, incuriosisce la scelta del Nostro di tornare sulle scene non con l'atteso terzo full-length, bensì con un EP interamente strumentale. Messe da parte le varie collaborazioni vocali che avevano impreziosito tanto l'acerbo debutto "Métalik" quanto il notevole e già citato follow-up, l'artista francese si cimenta con una release che, a conti fatti, risulta perfetta per evidenziare come le sue orrorifiche trame electro-industrial, dark-electro e sinfoniche stiano perfettamente in piedi da sole, anche senza l'apporto delle vocals. Decisamente saggia la scelta di proporre solamente sei brani (tutti senza un vero titolo, tre dei quali ripresi dai due album sin qui pubblicati), andando a costituire un insieme abbastanza snello da non scadere nel ridondante, in attesa di vedere cosa ci riserverà la prossima prova sulla lunga distanza. Se la prima traccia presenta subito ottimi tratti horror e industriali a supporto di un groove lascivo che seduce, la seconda sfrutta invece cadenze più atmosferiche e da soundtrack, mentre la terza si regge sui toni drammatici dettati da un piano che si muove bene fra effusioni oscure. Il momento più alto è senza dubbio incarnato dalla quarta song, sontuosa e penetrante, capace di grande carisma e sospinta da un eccellente groove, oltre che da magnifici arrangiamenti sinfonici; ottima anche la costruzione ruvida della tesa e fascinosa quinta traccia, mentre l'atto conclusivo piega i toni sinfonici verso una tenue e lugubre mestizia. Senza dubbio chi deve ancora scoprire questo notevole progetto farà bene a concentrarsi sul precedente "Critik", ma a prescindere da ciò, questo coraggioso EP rimane una release di indubbio spessore che merita attenzione. Disponibile anche una versione in vinile a 45 giri con due dei brani della scaletta, rilasciata in soli 100 esemplari.
Roberto Alessandro Filippozzi