06-03-2013
MONOSPORE
"Control The Game... Regain Control!"
(Delta Ego)
Time: (72:26)
Rating : 8
In un mercato sconclusionato come quello odierno, purtroppo, non deve stupire che gruppi senza né arte né parte godano di contratti discografici con etichette che garantiscono visibilità e risultati, mentre i nomi più interessanti dell'underground devono rifugiarsi nelle produzioni in proprio, con tutti gli oneri che ciò comporta. È il caso del duo in esame, formatosi a Copenhagen nel 2009 per mano di Jannik Vittrup (di fama Cellblock X) e Søren Brandstrup: due amici che si conoscono sin dai tempi della scuola e che sin dalla fine degli anni '80 suonano assieme, pronti a mettere in piedi la loro personale etichetta Delta Ego per trovare finalmente la via del mercato discografico. Un bene, perché la lunga esperienza maturata dai due si sente eccome nelle tracce che compongono questo solido debut album (uscito lo scorso autunno), che consta di ben dodici brani più una bonus-track e tre remix. Monospore è un act il cui songwriting appare decisamente maturo e carismatico, per un suono che sa rifarsi alla scuola EBM di fine 80s/inizio 90s inglobando squisite influenze dark-electro e industrial, senza mai scadere nei soliti stilemi tutti muscoli e bassline o nella mera clonazione del sound dei soliti numi tutelari. Vi sono personalità, forza e la giusta dose di ruvidità nelle canzoni del duo, che colpisce nel segno grazie ad una compattezza invidiabile e ad un'ampia gamma di soluzioni sfruttate con sagacia e grande incisività, dal poderoso mid-tempo iniziale "Pick It Up" al lento e cadenzato strumentale conclusivo "GC1H7VW". Grazie a soluzioni vocali sempre intriganti (specie nei momenti più aggressivi, in cui Jannik si dimostra particolarmente convincente) e ad una produzione che permette di far risaltare il manto oscuro che avvolge melodie, suoni ed arrangiamenti di ottimo livello e buon gusto, i Nostri non sbagliano praticamente un colpo, sia nei momenti più fisici (la scattante "Remember", la serrata "Control", l'autentica mazzata "Get Out", la furibonda e punkeggiante "Blow" e quell'incalzante "Darkness" il cui groove toglie il respiro) che in quelli più cadenzati (la splendida costruzione ruvida e inquietante della dura "New World Order", la tensione strisciante di "Strapped Tight"). Pur senza stravolgere i dettami delle correnti elettroniche oscure più muscolari e taglienti, il duo danese riesce a combinare i vari elementi con grande efficacia e sicurezza dei propri mezzi, mettendo in mostra tutte le proprie evidenti abilità compositive con ulteriori ottimi frangenti quali la magnifica "Follow Us" (che combina alla grande rulli marziali ed una cupa tensione degna del miglior :Wumpscut:), l'eccellente e groovy mid-tempo "Old Sins" (potenziale club-hit e sicuro classico da concerto) e la sofferta "Forget You", a dir poco apocalittica nei suoi toni foschi e inquietanti. Leggermente meno centrata la comunque potabile bonus-track "Blue Haze", mentre i tre remixer convocati sono Haujobb, Steinkind e Leæther Strip, tutti bravi nel fornire riletture a loro modo interessanti e godibili. Sorvolando deliberatamente su di una sezione finale destinata per lo più a portare il minutaggio sopra quota 70, resta un lavoro davvero notevole, potente e maturo da parte di un duo che ha ottime qualità pratiche/compositive e grandi potenzialità: nella speranza che qualche etichetta più lungimirante di altre se ne accorga, sarà un piacere tenere d'occhio le future mosse dell'act danese, certi che questa autentica sorpresa saprà intrattenerci a dovere tanto nell'ascolto casalingo quanto nel turbinio del dancefloor.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.facebook.com/Monospore