13-06-2012
WORMSKULL
"Sound Of Hell"
(Ad Noiseam)
Time: (42:24)
Rating : 7.5
Wormskull è in realtà un supergruppo, tipo quelli che usavano negli anni '60, nato dall'iniziativa di Jason Köhnen (Bong-Ra, The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble ed ex-Celestial Season), Balazs Pandi (collaboratore di Merzbow) e Mike Redman (Deformer). Come per ogni supergruppo, se da una parte l'unione di tre teste importanti come queste può divenire sinonimo di qualità, dall'altra c'è sempre il rischio che non ci sia la chimica giusta fra i componenti, o che si arrivi alla pericolosa e insopportabile autocelebrazione. Per fortuna nel caso dei Wormskull prevale la prima ipotesi, e "Sound Of Hell" ne è la piena dimostrazione. L'idea alla base del lavoro è semplice: prendere il breakcore, farcirlo con tanta elettronica - soprattutto per la parte ritmica - e irrobustirlo con basso, chitarra e batteria, giusto per dare anche un dimensione leggermente rockeggiante al tutto. Unite poi una notevole capacità di scrivere brani diretti e mai ripetitivi e il piatto, assai gustoso, è servito. Il brano "Deadlocks", ad esempio, ben sintetizza il mood del lavoro con cadenze metalliche, ritmica incalzante e vocals impazzite sparate a più non posso, mettendo in evidenza l'enorme abilità del terzetto nel frastornare l'ascoltatore con potenti scariche di energia, ma anche una certa capacità di giocare con diversi generi, come ad esempio l'hip-hop di "Stereokillah". Tuttavia, anche quando i ritmi si fanno più lenti e l'introspezione prende il sopravvento, come in "Ori Ede", la qualità della proposta non si abbassa, ma anzi mette in evidenza gi aspetti più cupi del trio. Da segnalare anche "Woody Strode", visionario pezzo in cui la celebre armonica morriconiana di "C'era Una Volta Il West" viene trattata in stile quasi trip-hop, per rendere omaggio appunto a Woody Strode, uno dei pochi e veri attori 'figli di puttana' degli anni '70. Parlare bene delle uscite Ad Noiseam sta ormai diventando una regola, e si rischia di diventare ripetitivi, ma se d'altra parte la label berlinese ha la grande capacità di pescare sempre bene gli artisti del proprio roster, non possiamo che essere ben contenti dei dischi prodotti. "Sound Of Hell" non fa eccezione, e fa ben sperare nelle future uscite di questo combo, ammesso che ce ne siano ancora, visto che spesso i supergruppi vivono per il breve spazio di un disco: se succedesse anche per i Wormskull, essi lascerebbero grandi rimpianti.
Ferruccio Filippi