03-06-2012
OYAARSS
"Bads"
(Ad Noiseam)
Time: (47:48)
Rating : 7
La nuova uscita della sempre più convincente Ad Noiseam coincide col full-lenght di debutto di Oyaarss, progetto solista di Arvids Laivinieks, musicista di origini lettoni, residente però nel Regno Unito. Ed è proprio tra l'elegante Cambridge e la fredda cittadina baltica di Bauska che questo "Bads" ("fame" nella lingua d'origine dell'artista) è stato concepito e prodotto nell'arco di tre anni. Le influenze di Laivinieks affondano in una sfavillante eterogenea, che spazia dalla musica metal all'elettronica più sperimentale, fino alle atmosfere della letteratura distopica e all'industrial più melodico. "Bads" infatti si trova a suo agio nella scuderia dell'instancabile etichetta tedesca. Le dieci tracce alternano una industrial-IDM decadente e cristallina, tra intrecci noise e sostenuti veli sonori pungenti e minimalisti, tutto condito da più o meno beat ritmici, che accompagnano l'amalgama Oyaarss a braccetto per tutta la durata dell'album. Prima di questo debutto, Oyaarss ha avuto modo di far riecheggiare il proprio nome grazie al suo contributo come autore di remix (3by3's Cloacks, Amenra) ed esibizioni dal vivo a supporto di Ben Frost ed Ancient Methods. Dopo un 12" per la greca Abstractions e un demo esclusivamente digitale, la Ad Noiseam ha notato la sua presenza e gli ha regalato l'occasione per distribuire al meglio il proprio lavoro. "Bads" è tutt'altro che un cattivo album, nonostante un'omogeneità che non permette di urlare al miracolo. La prima metà del disco non differenzia in particolar modo da una traccia all'altra, tutte rigorosamente suggellate da mid-tempos distorti, beat chiamati in causa dall'hardcore più metallico e qualche recitazione filtrata (tutto nell'affascinante lingua lettone). "Malduguns (Ignis Fatuus)" estrapola finalmente la vena più spavalda, con inaspettate sinfonie orrorifiche e cinematografiche, che riescono nel miglior modo a ricreare l'immaginario scenico di Oyaarss nella sua inscalfibile essenza. "Dimba (Unfortuna)" è affidata invece a sfoghi industrial, che lasciano di tanto in tanto spazio da un muro sonoro all'altro a vocals sofferte; "Riga Street Blues" è invece il vero highlight dell'intero lavoro, in parte onirico, nella sua squisita confezione noir. Il compito di chiudere il platter è invece affidato a due capitoli ambient ("15 Pilieni Patiesibas" e "Ziemeli"), ingrediente che va così a chiudere il cerchio, non solo per l'act stesso, ma un po' per tutti i caratteristici progetti che hanno l'occasione di firmare per Ad Noiseam. Un'uscita che non lascia a bocca asciutta i fanatici del genere, l'ennesima promessa tra i meandri del sottobosco digitale ed elettronico. Oyaarss è uno dei tanti nuovi nomi da seguire, con l'inevitabile aspettativa di veder magari stampato in futuro un piccolo capolavoro. Per adesso, il passo d'inizio risulta azzeccato.
Max Firinu
http://oyaarss.wordpress.com/ues/