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Room 102

14-12-2011

STRAFTANZ

"Mainstream Sellout Overground"

Cover STRAFTANZ

(Scanner)

Time: (55:52)

Rating : 5.5

Coi Rotersand momentaneamente in pausa, Krischan Wesenberg può tornare a dedicarsi al suo fun-project, che tre anni or sono ha esordito sulla lunga distanza col non certo indimenticabile "Forward Ever, Backward Never!". Straftanz è un progetto parallelo - oggi allargato a quartetto - senza troppe pretese, se non quella di fornire ad un pubblico di bocca buonissima (in primis a quello tedesco) canzoni 'tamarre' ed eccessive per fare baccano sui dancefloor più grossolani, e col nuovo album la sinfonia non cambia di una virgola. Come per il debut, il piglio di un lavoro - descritto dalle note ufficiali con la stramba definizione 'industrial-street-fighting-dance' - dove neppure la produzione riesce ad apportare quel quid in più che ci si poteva aspettare (fatto difficile da credersi, vista la presenza di un produttore esperto come Krischan) è prevalentemente danceable: il combo teutonico unisce la solidità dell'ebm alle pulsioni ritmiche e melodiche di filoni come techno e goa-trance, nuovamente con risultati alterni, dovuti a scelte vocali ancora una volta difficili da digerire ed a soluzioni non sempre entusiasmanti. A conti fatti, si possono salvare dal tritarifiuti momenti come l'ebm al testosterone di "Turbo", una "Forward Ever" che pare rubata ai Funker Vogt per ritmi e costruzione, la più intensa e cattivella "The Bass Below", una "Biftek De Licorn" più sfuggente, sinfonica e gotica (baciata dalla buona prova vocale di Eva Janina Haas, ma decisamente fuori posto in un album come questo) e l'incalzante "Alle Reden Vom Setter (Boom! Mord!)". Tolti questi, comunque tutti non trascendentali, rimangono troppe 'tamarrate' a base di voci cafone e groove 'ignorante', ed anche la scontata goa-trance di "The Enchantement" o l'electro all'acqua di rose di una "Du Stirbst Aus!" che vede alle voci Jinxy e Peter Spilles (ovvero i Santa Hates You, ma non serve ricordare che quest'ultimo è soprattutto il leader dei seminali Project Pitchfork...) finiscono per non aggiungere nulla ad un lavoro che offre davvero poco, divertendo anche meno dei Fusspils 11 (il fun-project dei Funker Vogt). Ok: si tratta solo di un side-project, e per giunta volutamente grezzo, ironico, inelegante e 'maleducato', ma l'effettiva utilità di un disco come questo, oltre che degli Straftanz stessi, di fatto è zero. Fate voi...

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://straftanz.de/

http://www.darkdimensions.de/