14-07-2011
ESCALATOR
"Out Of My Ego"
(EK Product)
Time: (43:46)
Rating : 6.5
La storia degli Escalator sembra una sfida ai moderni trend dell'industria discografica, dove la presenza sul mercato diventa quasi obbligatoria per non cadere nel dimenticatoio in poco tempo. Formatisi in Ungheria nel 1988, dopo un paio di cassette e un album (prevalentemente) di remix intitolato "Antropologia", arrivarono al primo CD "Arbeit" nel 1994. Dopo il debutto ufficiale, ecco un silenzio durato 17 anni (interrotto da un paio di antologie, una nel 2001 e l'altra nel 2009), ovvero il tempo trascorso per l'uscita del nuovo album "Out Of My Ego". Sicuramente il duo ungherese in questo lasso di tempo si sarà occupato di altre cose, e tuttavia il fatto di aver atteso così tanto tempo per pubblicare un nuovo lavoro non poteva non creare una certa aspettativa al momento della realizzazione del CD. In realtà "Out Of My Ego" sembra essere rimasto musicalmente fermo ai tempi del debutto, ovvero la prima metà degli anni '90. Le otto tracce presenti sono permeate di sonorità che rimandano direttamente a gruppi come Front 242 e, soprattutto, Front Line Assembly. È proprio il combo canadese, specie quello del periodo di "Neural Tactical Implant", ad essere particolarmente citato sia nella musica che nell'artwork, anche se queste citazioni non diventano mai una scopiazzatura vera e propria, ma piuttosto uno spunto per rielaborare suoni già sentiti. Nonostante questo "Out Of My Ego" non è un brutto disco, e anche se non incide in maniera decisa sul panorama musicale odierno, quantomeno si fa piacevolmente ascoltare. Già a partire dall'iniziale "Bad Constellation", aggressiva e sintetica, si capisce come gli Escalator tentino di rinfrescare e rimodernare i suoni che hanno fatto da base per l'EBM industriale che si ascolta al giorno d'oggi. "Rew Stop Play" è forse il pezzo in assoluto più vicino al sound di Bill Leeb & co., mentre la conclusiva suite "Gépek Lesztek" rompe totalmente con gli schemi del resto del disco, proponendo un sound minimale che ricorda la musica delle macchine dei Kraftwerk, con tanto di vocalizzi robotici e inquietanti. Certo è che dopo 17 anni 2RT+TB e IGOR404, ovvero le menti del gruppo, potevano 'dare' un po' di più: otto pezzi sono realmente una miseria, anche se probabilmente con loro dovremo abituarci alla parsimonia sotto tutti i punti di vista. "Out Of My Ego" è comunque un buon disco di EBM vecchia scuola che potrà piacere ai nostalgici di quel sound, ed anche a chi si avvicina adesso al genere.
Ferruccio Filippi