07-05-2011
NECRO FACILITY
"Wintermute"
(Progress Productions/Audioglobe)
Time: (42:08)
Rating : 8.5
Li abbiamo attesi per quattro lunghi anni, ed infine i terribili e giovanissimi svedesi Necro Facility sono tornati con quello che si preannunciava fra i dischi electro più attesi per il 2011, assieme a quello - già uscito - dei loro più noti connazionali Covenant. Non a caso o per mera associazione geografica citiamo i Covenant, poiché la loro nuova hit "Lightbringer", realizzata come title-track dell'EP precedente alla pubblicazione dell'eccellente nuovo full-length "Modern Ruin", è nata proprio dalla collaborazione coi Necro Facility (ai quali inizialmente apparteneva il pezzo, ma che poi sono stai ben felici di 'cederlo' ai loro illustri amici e colleghi), il cui enorme talento non è certo sfuggito al fiuto di artisti più che navigati come Eskil Simonsson e soci... Questa riuscitissima collaborazione non ha fatto altro che alimentare ulteriormente le già enormi aspettative nei confronti di quei due ragazzi che, nel 2007, ci avevano colpiti positivamente col secondo album "The Room", eccelso concentrato di dura ed abrasiva elettronica memore delle fondamentali lezioni dei migliori Skinny Puppy e Front Line Assembly, impressionante per qualità e creatività. E se già da un paio d'anni, quasi con premeditato sadismo, il duo ci aveva fatto capire che qualcosa di grosso stava bollendo in pentola, offrendoci una perla del calibro di "Do You Feel The Same" (diffusa su ben quattro diverse compilation), tanto attendere viene oggi ampiamente ripagato dalla nuova fatica, con la quale i Nostri compiono il fatidico e decisivo salto di qualità a tutti i livelli. Non aspettatevi la copia rivista e corretta di "The Room": sebbene certe influenze ed inflessioni stilistiche (quelle di scuola nordamericana, per intenderci) siano ancora ben presenti nel sound del duo, il songwriting si mostra oggi nettamente più aperto a soluzioni differenti, pescando tanto dall'EBM come da stili elettronici più 'alternativi' rispetto agli standard della musica oscura, senza escludere intelligenti ed efficaci puntate in ambiti più pop-oriented. Meno spigolosi ed aspri rispetto al passato, Oscar Holter (musica) ed Henrik Bäckström (voce e testi) sfoderano una scrittura decisamente più orientata verso la forma-canzone, infiammata da refrain costruiti con estrema cura e sagacia che sono il risultato di una prova vocale molto più variegata, efficace e ricca di sfumature, se paragonata a quanto fatto sui precedenti lavori. "You Want It" irrompe acida, cadenzata e penetrante, forte di una fisicità irrefrenabile, e subito si schiude il primo mirabile refrain, diretto ed efficacissimo, così come lo è quello di "Explode", esplosivo di nome e di fatto, il cui perfetto dinamismo non lascia scampo e cattura all'istante. Come detto non mancano richiami a quel sound nordamericano che tanto aveva influenzato il songwriting in passato, ed è un episodio come "Cuts" a ricordarcelo più di ogni altro, col suo incedere sofferto ed il suo taglio velenoso, ma a colpire duro più che mai è la già citata e ben nota "Do You Feel The Same": una fantastica e solidissima hit, fra cantati particolarmente incisivi, chitarre granitiche ed un refrain a dir poco magistrale, per quello che a pieno titolo può definirsi uno dei brani migliori in ambito electro della decade appena trascorsa, essendo datato 2009. La più catchy "Fall Apart" dimostra come i Nostri sappiano giocare con influenze apparentemente distanti dai lidi dark-electro, sfoderando un groove scoppiettante che conduce all'ennesimo ritornello vincente, ma i Necro Facility targati 2011 sono anche capaci di un'ammirevole finezza strumentale, come evidenzia una "Waiting For The Snow" molto suggestiva nei suoi synth eterei e di gran classe. Qualora refrain più orecchiabili e ritmiche meno contorte del passato possano far pensare ad un 'ammorbidimento', i Nostri smentiscono il tutto con la durezza della tagliente "Ignite", dimostrando coi fatti di non aver rinunciato alla solidità, come emerge anche da una "Skrik" che apre con pacati toni dark-electro, prima di infiammarsi con bassline EBM particolarmente ficcanti. Proprio verso l'EBM più classica sembra esserci un 'ritorno di fiamma' da parte del duo, tant'è che "Supposed" ne sfrutta il potenziale muscolare con astuzia, prima di sparare l'ennesimo ritornello da cantare a pieni polmoni; la chiusura spetta di diritto alla sentita "All That You Take", passionale electro-ballad che cresce nel ritmo e nel pathos, colpendo nel segno con la sua melodia splendidamente ariosa. Dieci brani impeccabili ed entusiasmanti per un act che ha saputo compiere fondamentali passi in avanti dal punto di vista del songwriting e della produzione (davvero ottima), rendendo al contempo più pratico ed accessibile il proprio sound ed evidenziando una grande apertura mentale nel combinare melodie, vocals e ritmi più funzionali rispetto al passato, complice una sempre più riuscita integrazione della chitarra. Non possiamo che augurarci che il 2011 sia l'anno del fatidico 'botto' per questi talentuosi svedesi, caldeggiando vivamente l'acquisto di un disco che già da ora si candida ad un posto di rilievo nelle top 10 di fine anno.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/necrofacility
http://www.progress-productions.com/