Nuovo progetti della mente dietro Hellhammer e Celtic Frost, l'album uscito ad Aprile "Eparistera Daimones" riprende il discorso musicale e concettuale intrapreso con l'ultimo dei Celtic Frost "Monotheist", spingendo però la mano sull'elemento Doom e sulla lunghezza dei brani, 72 minuti per 9 tracce con una finale di ben 20 minuti circa. A mio parere è inferiore rispetto all'album dei Celtic Frost, che riusciva ad essere più vario e sperimentale mentre qui si casca a volte nell'auto-referenziale e nel monotono e la velocità è quasi sempre controllata, però è un buon album curato nei suoni e negli arrangiamenti con innesti anche di voce femminile, certo adatto ad un ascolto intimista isolato dal mondo in periodo invernale, piuttosto che a questi giorni estivi, ma è insito nel genere.
Da segnalare l'artwork a Cura di Giger, dipinto olio su tela del 1978, veramente malsano e alieno e quindi perfetto per lo scopo.